mercoledì,Ottobre 16 2024

Tassone (Pd) invoca un presidente per il Parco delle Serre: «Inammissibile un commissariamento senza fine»

Il dirigente regionale dem attacca il governatore Occhiuto: «Ha trasformato la Calabria nella regione dei commissariamenti». E sottolinea la necessità di valorizzare le aree interne

Tassone (Pd) invoca un presidente per il Parco delle Serre: «Inammissibile un commissariamento senza fine»

Sull’ente Parco naturale regionale delle Serre, commissariato dall’estate del 2020, interviene con una nota il dirigente regionale del Pd, Luigi Tassone, chiedendo che alla guida sia messo un presidente e sottolineando che «la Calabria è dei calabresi, non di Occhiuto». Per Tassone, «la Calabria ha bisogno di tornare alla normalità. Soprattutto le aree interne hanno bisogno di essere valorizzate e non considerate come mezzo per i propri disegni politici». La critica mossa da Tassone al presidente della Regione, Roberto Occhiuto è dura: «Sta dando sfoggio di tutte le sue contraddizioni facendo l’esatto contrario di quanto promesso in campagna elettorale».

Secondo il già consigliere regionale, «il plastico esempio di questa strategia è il Parco delle Serre, ente commissariato da anni, evidentemente non per esigenze di gestione ma della politica. Non si spiega altrimenti perché il centrodestra – ha rimarcato Tassone – continui a mantenere questa situazione invece di dare una svolta definitiva. Niente contro il commissario Grillo, ma non è ammissibile un commissariamento senza fine».

Per Tassone «C’è bisogno di un presidente e di tutti gli organi previsti dalla legge. C’è bisogno di programmazione a lungo termine, c’è bisogno anche di un immagine di ordinarietà. Tante decisioni di rilievo – ha affermato nella nota – devono essere prese in condizioni di normalità. C’è una pianta organica da rivedere, ci sono progetti di sviluppo organico da realizzare e c’è la possibilità di stimolare il lavoro e l’occupazione. Occhiuto – ha poi concluso – ha trasformato la Calabria nella regione dei commissariamenti, senza pensare che la valorizzazione del territorio passa da uno stato di serenità e di condivisione delle scelte. La Calabria non è di Occhiuto, ma dei calabresi».

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