«Dilettanti pericolosi per la città», il Movimento Indipendenza boccia i primi 100 giorni dell’amministrazione Romeo
In una nota il presidente Sesto e il coordinatore Scianò auspicano che «le forze di opposizione non siano complici di chi governa»
«Domani saranno 100 giorni dall’insediamento dell’Amministrazione. Tanto è trascorso dalla seduta inaugurale del Consiglio comunale. E il giudizio non può che essere negativo». È quanto sostiene il direttivo del Circolo territoriale “Adriano Romualdi“ di Vibo Valentia del Movimento Politico Indipendenza, guidato dal presidente Gianni Sesto e coordinato da Giuseppe Scianò.
«Appaiono già lontani e caduti nel dimenticatoio – si legge in una nota -, i giorni dei festeggiamenti per la vittoria, di Bella Ciao e della Vibo liberata dall’oppressore. Romeo è stato eletto sindaco da una quasi esigua minoranza di vibonesi: meno di settemila, pari al 23,52% del corpo elettorale, meno di un cittadino vibonese ogni quattro. E mai era accaduto, nemmeno nel succedersi delle amministrazioni cosiddette di centro destra, che vi fosse una tale e così forte continuità tra chi era sindaco e chi lo è diventato: in termini sicuramente di metodi e di finalità e anche in parte di nomi. Tutta la proclamata discontinuità è già andata a farsi benedire al punto che i nuovi amministratori, per dare fondamento e ragione ad errori anche madornali, sono ricorsi all’espressione: “ma, in fondo, abbiamo fatto ciò che è stato fatto prima!”».
«La riproposizione di temi non nuovi ma pur sempre forti, come la non utilizzabilità dell’acqua neanche per fini umani e la non preservazione del mare in piena estate dagli scarichi, ha rivelato il doppio livello negativo e preoccupante della nuova amministrazione, tra sottovalutazione della gravità e pericolosità e dilettantismo amministrativo – proseguono -. La vicenda poi dell’avviso, cosiddetto pubblico e addirittura definito bando, per reclutare un consulente in comunicazione Pnrr è diventata emblematica del modo in cui le sinistre hanno evidentemente pensato di liberare la città: occupandola capillarmente. La vicenda, che si è cercato di ridimensionare ricorrendo all’ammontare dei costi e alla limitazione dei giorni di pubblicità, pur essendo questi aspetti deprecabili, ha in realtà rivelato la volontà di occupare le postazioni con avvisi pubblici quasi ad personam ammantandoli però di trasparenza. È quanto emerge dalla vicenda peraltro pare non ancora definita».
«L’auspicio è che le forze di opposizione, prevalenti anche nei numeri e nell’opinione pubblica – concludono Sesto e Scianò -, non siano complici inconsapevolmente di chi governa la città ma che li incalzino non solo nelle sedi istituzionali del consiglio comunale e delle commissioni ma anche a livello popolare e tra la gente. L’opposizione, se consapevole e forte, è essa stessa potere. Indipendenza ha creato al suo interno un gruppo consiliare ombra che cercherà di onorare l’impegno assunto verso elettori e cittadini, agitando e alimentando l’attenzione e la vigilanza in tal senso anche tra la gente e per le strade».