Da Vibo parte la battaglia di Azione contro l’Autonomia Differenziata: «Riforma scellerata»
All'assemblea regionale del partito che si è svolta a Vibo, il segretario Francesco De Nisi e il presidente Giuseppe Graziano
Si è svolta a Vibo Valentia, l’Assemblea regionale di Azione. All’incontro Francesco De Nisi e Giuseppe Graziano, rispettivamente segretario e presidente di Azione Calabria che hanno sottolineato l’impegno continuo del partito a livello nazionale nel consolidare una coalizione di forze centriste, moderate, liberali e riformiste, mantenendo una chiara distanza da estremismi e populismi di ogni tipo.
«La Calabria – sostengono – rappresenta una regione strategica per riportare al centro dell’agenda politica nazionale la grande questione meridionale ed europea. Negli ultimi mesi, siamo impegnati, in ogni territorio calabrese, porta a porta, in quella che riteniamo una battaglia di civiltà senza eguali: la scellerata riforma dell’Autonomia Differenziata. La stessa che, in assenza di risorse per garantire i Livelli Essenziali di Prestazione (LEP) e senza un chiaro piano organizzativo, rischia di minare dalle fondamenta i principi su cui si fonda la nostra Repubblica e di demolire decenni di sacrifici volti a rendere più competitive le regioni del Sud sia in Italia che in Europa. Azione – concludono Francesco De Nisi e Giuseppe Graziano – difende con fermezza il principio costituzionale di un Paese unito, indivisibile e con eguali diritti e dignità per tutti».
Alla direzione regionale hanno partecipato tutti i dirigenti del partito delle cinque province calabresi. Sono intervenuti, tra gli altri, Annita Vitale, segretaria cittadina di Lamezia; Domenico Leonardo, segretario cittadino di Siderno; Fernando Sinopoli, presidente provinciale di Azione Catanzaro e i membri della direzione regionale del partito: Angelo Prioli di Frascineto, Battista Benincasa di San Giovanni in Fiore e Salvatore Biondi di Isola Capo Rizzuto.
Infine, su proposta del segretario nazionale Carlo Calenda, è stato deciso all’unanimità di commissariare la segreteria provinciale di Crotone, a causa di gravi inadempienze e criticità legate alla figura del segretario provinciale.