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Zungri, niente quote rosa nella giunta e l’opposizione attacca: «La pezza giustificativa del sindaco al prefetto è peggio del buco creato»

Secondo il primo cittadino al momento non ci sono donne che possano entrare nell’esecutivo. La minoranza invita Serafino Fiamingo a chiarire in Consiglio «le vere ragioni di questa sua condotta»

Zungri, niente quote rosa nella giunta e l’opposizione attacca: «La pezza giustificativa del sindaco al prefetto è peggio del buco creato»

Non si placano le polemiche tra i banchi dell’opposizione in merito alla giunta tutta al maschile composta dal sindaco Serafino Fiamingo. Un fatto sul quale ha voluto vederci chiaro anche il prefetto di Vibo Valentia Paolo Giovanni Grieco il quale, recentemente, ha chiesto allo stesso primo cittadino di spiegare il perché di tale scelta. Il diniego avanzato dalle due candidate a ricoprire l’incarico, secondo quanto chiarito al prefetto dal sindaco, è stato motivato per ragioni di studio e lavoro, ma sulla questione delle quote rosa in Consiglio l’opposizione guidata da Antonio Fiamingo torna a puntare il dito contro lo stesso sindaco. «Dopo aver varato una giunta tutta al maschile, contravvenendo alla normativa e alla giurisprudenza nazionale e internazionale, il sindaco di Zungri è dovuto correre ai ripari cercando di mettere una pezza, ma la pezza è peggio del buco».

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«Il 23 giugno – sottolinea l’opposizione nel documento – il neo sindaco di Zungri Serafino Fiamingo ha nominato due assessori uomini durante un Consiglio comunale infuocato e interrotto bruscamente dalla neo presidente del Consiglio, contestata con forza insieme al sindaco per aver impedito all’opposizione di parlare e chiedere chiarimenti circa la giunta. Successivamente, il sindaco ha dovuto giustificare al Prefetto quanto successo. Il risultato – afferma lo stesso Antonio Fiamingo nella nota – si è visto in parte nel successivo Consiglio comunale del 31 luglio, quando sindaco e neo presidente del Consiglio, evidentemente “bacchettati” a livello istituzionale, si sono mostrati visibilmente ammansiti e in parte nei documenti inviati dal sindaco al Prefetto». In breve, per l’opposizione «Serafino Fiamingo ha giustificato la giunta di soli uomini sostenendo di aver chiesto alle due consigliere elette di fare gli assessori, ma che loro hanno rifiutato per “motivi di lavoro” e “strettamente di lavoro e di studio”. Il sindaco conclude così la comunicazione al Prefetto: “Le elette per il momento hanno rifiutato per i motivi evidenziati e si ritiene inopportuno estendere le nomine a soggetti esterni che non garantiscono di condividere lo stesso programma e comunque non appena le elette manifesteranno la disponibilità, si disporrà un rimpasto della giunta”».

Secondo il capogruppo di “Progetto Zungri” «queste di Serafino Fiamingo sono affermazioni gravissime, perché il sindaco non solo viola la Legge sulla partecipazione delle donne alla vita istituzionale del Comune, ma offende anche tutte le donne del paese, specialmente quelle della sua parte politica. Quanto da lui scritto – sottolinea Antonio Fiamingo – significa che l’altra candidata donna della sua lista non garantisce di condividere lo stesso programma e che in tutto il suo elettorato (629 persone) non c’è nemmeno una donna all’altezza dell’incarico di assessore e che condivida il programma. Noi sappiamo che non è così, quindi Serafino Fiamingo deve chiarire in Consiglio le vere ragioni di questa sua condotta». La Legge «non prescrive infatti che solo le donne elette nella propria lista possano fare l’assessore – prosegue la nota – anzi, è espressamente prevista la possibilità di allargare la platea fino anche a persone non candidate. Dall’opposizione partono una serie di interrogazioni formalizzate in un corposo interpello protocollato il 13 settembre in cui si riportano riferimenti normativi e un’ampia giurisprudenza in materia di quote rosa».

«Forse – continuano dall’opposizione, includendo i sostenitori di “Progetto Zungri” – Serafino Fiamingo aveva in mente fin dal primo momento una giunta tutta maschile e in tal caso ha preso in giro le sue candidate o forse, era cosciente del necessario rimpasto al femminile dopo i rilievi del prefetto e, in tal caso, ha preso in giro gli assessori nominati in prima istanza. Ci si domanda ora: gli attuali assessori, così come le consigliere candidate, erano a conoscenza dei piani del sindaco? Cosa ne pensa il suo elettorato femminile? In ogni caso – conclude Antonio Fiamingo – è una vicenda desolante che mostra un modus operandi vergognoso. Serafino Fiamingo ha messo Zungri in una situazione di aperta violazione delle norme vigenti in materia di parità di genere, oggetto di una garanzia costituzionale, sancita dalle Leggi nazionali italiane ed europee, prevista persino dallo Statuto del Comune approvato vent’anni fa».

«Il sindaco – ha poi concluso Antonio Fiamingo – sta negando alle donne la partecipazione alle cariche istituzionali apicali e sta togliendo la possibilità di valorizzare la componente femminile nella società zungrese. La sua condotta danneggia l’immagine del Comune e offende le donne di Zungri. Serafino Fiamingo deve chiarire con urgenza questa situazione e deve sanare lo stato di grave e aperta violazione delle norme vigenti in materia di parità di genere. Se non lo farà, se ne assumerà le conseguenze politiche e istituzionali in tutte le sedi».

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