Un ex consigliere regionale “portaborse” di uno in carica: Mirabello entra nello staff di Lo Schiavo per 20mila euro l’anno
L’esponente politico di Ricadi ha rivestito in passato anche il ruolo di segretario provinciale del Pd e assessore della Provincia di Vibo. Annuncia la collaborazione e contestualmente lascia in polemica l’incarico di presidente dall’Assemblea provinciale dem
«Dopo anni di comune militanza politica, ed a seguito di una fitta interlocuzione che si è intensificata negli ultimi mesi, ho deciso di rispondere positivamente a una richiesta di consulenza e collaborazione proveniente dal Consigliere regionale On. Antonio Lo Schiavo». Così, Michele Mirabello, ex assessore della Provincia di Vibo, ex consigliere regionale ed ex segretario provinciale del Pd annuncia la sua “assunzione” come responsabile amministrativo al 50% del presidente del Gruppo Misto. In soldoni, si tratta di oltre 20mila euro l’anno sino al termine della Legislatura, presumibilmente nel 2026, salvo un’improbabile fine anticipata dell’Amministrazione Occhiuto. Un ex consigliere, dunque, collaboratore di un consigliere in carica.
«L’opportunità di poter finalmente mettere a valore la mia esperienza politica e le mie modeste competenze, maturate all’interno del Consiglio Regionale, laddove ho rivestito l’incarico di Presidente della Commissione Sanità – continua una nota di Mirabello -, mi restituisce l’entusiasmo e gli stimoli che purtroppo mi sono mancati negli ultimi tempi».
Poi, fiutando il terreno insidioso sul quale si sta muovendo nell’annunciare l’incarico ricevuto da Lo Schiavo, mette le mani avanti: «Al contempo, anche al fine di evitare commistioni e strumentalizzazioni, rassegno con effetto immediato le mie dimissioni dalla Presidenza dell’Assemblea provinciale del Partito Democratico. Peraltro, coltivo la speranza, in ordine a quello che resta, nonostante tutto, il mio partito, che proprio attraverso questo mio ultimo atto, si avvii finalmente una seria riflessione sulla Federazione provinciale del Pd, allo stato priva di guida e direzione politica, perché il segretario provinciale (Giovanni Di Bartolo, ndr) si è trasferito fuori Regione da oltre sei mesi».
Una chiosa finale che contribuirà probabilmente alle letture polemiche, per di più in un momento storico che anche a livello nazionale vede il tema delle nomine come uno degli argomenti più sensibili, con il centrodestra accusato di “amichettismo”.