lunedì,Dicembre 30 2024

Vibo, Rifondazione comunista critica la mancanza di discontinuità di Romeo: «Stessi dirigenti, in Comune non è cambiato nulla»

Per il movimento di estrema sinistra non presente in Consiglio «la riconferma delle figure tecniche si aggiunge all'attuale maggioranza composta da una politica più vecchia delle mura greche»

Vibo, Rifondazione comunista critica la mancanza di discontinuità di Romeo: «Stessi dirigenti, in Comune non è cambiato nulla»
La Ninfa Scrimbia a piazza Municipio a Vibo

«Non sono così lontani i tempi in cui gli attuali amministratori della città di Vibo Valentia criticavano la dirigenza degli Uffici comunali nominata dall’uscente amministrazione di centro destra. E pensare che dai grandi discorsi fatti in campagna elettorale si ravvisava la voglia di porre fine, in tutti i sensi, all’era del centro destra ma, dopotutto, ci aspettavamo che nulla o quasi nulla sarebbe cambiato». Questo è quanto affermano in una nota ufficiale dal partito della Rifondazione comunista, che ha partecipato all’ultima competizione elettorale con la candidata a sindaco Marcella Murabito. «La riconferma delle stesse figure tecniche – proseguono – si aggiunge a quella che è la composizione dell’attuale maggioranza consiliare nelle cui file si scorgono gli stessi volti di quella politica ormai quasi più vecchia delle nostre mura greche, le quali a differenza della politica vibonese hanno vissuto momenti di fasto e gloria».

«Infatti, a pelle, possiamo scorgere cosa in quasi due mesi l’esecutivo Romeo non ha fatto, basti pensare agli innumerevoli cantieri ancora fermi, all’apertura di altrettanti e ad una città che non cambia, in cui quella Vibo vera di cui parlava il sindaco è solo un’invenzione propagandistica, l’ennesima. Al netto di ciò, cosa è davvero cambiato? Nulla, e si, probabilmente in molti ci diranno che forse parliamo troppo presto, ma è anche vero che se il cambiamento c’è lo si vede subito, come in questo caso la dirigenza tecnica appunto, che di diritto ogni amministrazione dovrebbe nominare ex novo, ed il fatto che i neoeletti non abbaino esercitato tale diritto dimostra già dalla base il fallimento di quanto si è detto e promesso in campagna elettorale e la scarsità di ciò che evidentemente si preparano ad offrire alla città di Vibo Valentia, sciagurata vittima di una politica che non sa e non vuole cambiare».

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