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A Mileto clima infuocato, l’opposizione: «Sulla soluzione per la scuola crollata il sindaco si prende tutti i meriti e dimentica il preside che ha risolto il problema»

Continua lo scontro dopo il cedimento del tetto del plesso Morabito e la necessità di garantire il regolare svolgimento delle lezioni

A Mileto clima infuocato, l’opposizione: «Sulla soluzione per la scuola crollata il sindaco si prende tutti i meriti e dimentica il preside che ha risolto il problema»
Il Comune di Mileto

A Mileto diventano sempre più accesi i toni tra la maggioranza guidata dal sindaco Salvatore Fortunato Giordano e l’opposizione “Eppur si muove”. Oggetto del contendere, la situazione di emergenza venutasi a creare dopo il crollo nel mese di giugno del tetto dell’androne d’ingresso della scuola Morabito, con tanto di sequestro dell’immobile da parte dell’autorità giudiziaria, e le conseguenti decisioni da prendere in vista dell’ormai prossimo avvio delle lezioni. Alla minoranza che, al riguardo, aveva posto un’interrogazione con tanto di accuse di poca trasparenza, il primo cittadino e la consigliera con delega al ramo Clarissa Conidi hanno risposto annunciando che gli alunni delle elementari rimarranno tutti nella città capoluogo, smistati nel plesso della scuola media, con gli studenti di quest’ultima trasferiti nell’edificio del rione Calabrò.

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Una comunicazione con tanto di frecciata all’opposizione, a sua volta accusata di atteggiamento mistificatorio, di volere creare scompiglio e di essere, forse, delusa della positiva soluzione della vicenda. «Potrebbe mai questo gruppo essere deluso del fatto che i nostri ragazzi riprenderanno regolarmente le lezioni e senza allontanarsi da Mileto? Una tale illazione – replica Eppur si muove – veicolata addirittura a mezzo stampa, non descrive certamente la minoranza (che si è battuta fin dal principio sul punto), ma dice molto di chi invece queste parole e questo pensiero lo ha veicolato e formulato. Qualifica, in particolare, il nostro primo cittadino che continua a non accettare ed a disconoscere una sacrosanta opposizione, mantenendo fede -lui si!- al comportamento tenuto in costanza di campagna elettorale, resa tossica e velenosa (come mai prima d’ora) dalla guerra, tutta personale e per nulla politica del soggetto in questione». A seguire i vari Michele Rombolà, Angelita Ilenia Tulino, Giuseppe Furci e Katia Grillo ricordano la promessa di opposizione costruttiva fatta al momento dell’insediamento del nuovo consiglio.

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«Stiamo tenendo fede a tutto ciò – sottolineano – chiedendo conto, com’è giusto che sia ed ove ritenuto opportuno, dell’operato della maggioranza da noi sollecitata su più fronti, in primis per ciò che riguarda il “nodo” del Plesso Morabito. Il primo cittadino, tuttavia, forse abituato alla corsa in solitaria, pare non avere ancora accettato l’idea di dover dare conto alla minoranza ed alla comunità (tutta e senza distinzioni), non attendendo i tempi dettati dal “Singolo” il quale dimostra, giorno dopo giorno, di non saper più distinguere il piano politico da quello personale. E, allora, che si rassegni pure, continueremo a chiedere ed a vigilare affinché – tra una festa e l’altra – si ricordi dell’ordinario, non certo stando ai tempi da lui dettati. Ricordiamo al primo cittadino le mille domande da noi formulate ed ancora rimaste prive di riscontro – prosegue l’opposizione – nella speranza, forse, che cadano nel dimenticatoio: tra una festa e l’altra (ma anche tra una cattiveria e l’altra) potrebbe forse trovare il tempo di rispondere? Qualora ne nutrisse l’intenzione, consigliamo al sindaco di iniziare ad adoperarsi: la risposta ai numerosi quesiti richiederà del tempo che francamente non siamo certi gli sarà concesso».

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L’intervento di Eppur si muove fa anche un accenno alla presunta immobilità della consigliera delegata alla Scuola sulla «questione mensa». Subito dopo, l’ulteriore puntualizzazione su un aspetto della personalità del sindaco, «accentratore del merito tale da essersi persino dimenticato di ringraziare il dirigente scolastico a cui nella realtà e sostanzialmente si deve la risoluzione del problema e l’allocazione degli studenti. Il non detto del sindaco è proprio questo: la maggioranza ha brancolato nel buio e senza il fondamentale intervento del dirigente scolastico la risoluzione del problema sarebbe stata assai differente. Potrà gettare solo negli occhi dei meno informati il solito fumo negli occhi – conclude – ma è doveroso per chi scrive ristabilire la realtà e ringraziare chi invece ha davvero fornito un contributo fondamentale. “La malizia sta negli occhi di chi guarda”, si dice. Stando alle affermazioni sconsiderate del nostro primo cittadino, nei suoi occhi di malizia se ne intravede in abbondanza».

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