giovedì,Settembre 12 2024

Parghelia, dopo le tensioni interne il sindaco Landro ricompatta la squadra e replica all’opposizione che però diserta il Consiglio

Il primo cittadino risponde sulla mancata costituzione del Comune nel processo Imponimento, sulla vicenda del bene confiscato ex Costa dei Monaci e sulla discarica sequestrata dai carabinieri ancora sotto indagine da febbraio

Parghelia, dopo le tensioni interne il sindaco Landro ricompatta la squadra e replica all’opposizione che però diserta il Consiglio

L’ultima seduta straordinaria di Consiglio comunale, per il sindaco Antonio Landro archivia le recenti tensioni interne alla maggioranza che cinque consiglieri hanno riversato in due note protocollate e indirizzate al primo cittadino. Dopo la tempesta, sembra dunque essere tornato il sereno. «Senso di unità e determinazione» hanno quindi contraddistinto una seduta dove la maggioranza ha votato all’unanimità tutti i punti all’ordine del giorno, mentre l’opposizione ha scelto di disertare la convocazione giudicandola «non avvenuta nei termini previsti dalla Legge». Per Landro, Parghelia «merita un governo coeso e trasparente», aggiungendo che la decisione della minoranza di non partecipare è stata «un’opportunità mancata di confrontarsi e contribuire al bene comune».

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Nonostante l’assenza del gruppo “Guardare al futuro” Landro ha tirato dritto, replicando ugualmente all’opposizione che «ha tentato di avviare una campagna di discredito attraverso articoli sensazionalistici, ma questo approccio non ha trovato terreno fertile tra gli abitanti di Parghelia». Il sindaco, ribadendo poi il forte mandato della comunità verso la sua squadra, ha poi aggiunto: «A poco più di un anno dalle elezioni, il nostro consenso rimane solido e immutato. La strategia di insinuazioni gratuite e notizie distorte ha fatto presa su pochi e non ha trovato risonanza tra i cittadini, i quali sono sordi alle sirene di una politica svalutativa e divisiva».

La seduta è stata anche occasione per rispondere al gruppo “Guardare al futuro” di Daniele Vasinton. Sulla mancata costituzione del Comune di Parghelia nel processo Imponimento, Landro ha spiegato che «l’amministrazione non ha inteso costituirsi poiché il Comune di Parghelia non risulta tra le persone offese nel Decreto di fissazione dell’udienza preliminare, che indica specificamente le parti coinvolte» e crede che «la mera costituzione di parte civile non sia sufficiente per garantire legalità. Tuttavia, l’ente si è costituito parte civile nei processi Maestrale-Carthago, Olimpo e Imperium», sottolineando poi come «l’amministrazione sostiene che la legalità si pratica quotidianamente e appartiene a tutti, indipendentemente da appartenenze politiche».

Sullo stabile ex Costa dei Monaci confiscato (determina n. 366), Landro ha poi replicato all’opposizione di «non aver mai affermato che il bene confiscato sia inutile; piuttosto, ho espresso la complessità nella gestione di precedenti amministrazioni riguardo a un finanziamento revocato, annunciato nella corrispondenza della Regione Calabria. Ogni tentativo di evitare la revoca – ha sottolineato Landro – si è rivelato infruttuoso». Inoltre, «non ci sono stati finanziamenti restituiti alla Regione o ad altri enti dal 2018. Il Comune – ha specificato Landro – ha gestito e rendicontato recenti finanziamenti, in particolare nel settore della depurazione, con successo e nei tempi previsti». Da qui poi le rassicurazioni che «tutti gli atti vengono pubblicati regolarmente, sebbene ci sia stata una tardiva pubblicazione della determina n° 366» e che «non c’è alcun motivo particolare dietro al ritardo», così come «non risultano atti non pubblicati oltre i tempi fisiologicamente ammessi».

In fine, sulla situazione ambientale e la discarica sequestrata nel Comune di Parghelia a febbraio dai carabinieri di Spilinga Landro ha rivelato: «La vicenda dei rifiuti di località Carruccio è sotto indagine, coperta dal segreto fino alla chiusura delle indagini. L’ente ha ricevuto l’autorizzazione per la rimozione dei rifiuti e la questione è gestita secondo le disposizioni dell’autorità giudiziaria». Sul punto poi Landro ha specificato che «non sono state condotte analisi sui materiali rinvenuti incendiati ma è stato solamente effettuato un sopralluogo. Gli odori di combustione – ha poi concluso Landro – non provengono dal sito sequestrato, ma potrebbero derivare da pratiche di bruciatura effettuate da privati. Il Comune non necessita attualmente di un nuovo sito per lo smaltimento degli sfalci, poiché tutto viene conferito all’Impianto Ecoshark di Ricadi».

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