Vibo, la maggioranza si raduna e fa il punto sui cento giorni
Il sindaco chiama a raccolta tutte le otto liste che hanno partecipato alle elezioni. Obiettivo: illustrare le cose fatte e placare qualche “mal di pancia”
La maggioranza si riunisce, fa il punto sui primi cento giorni e si ricompatta attorno alla figura del sindaco Maria Limardo. Non che ci fossero particolari motivi di “apprensione” politica, ma qualche scricchiolio, tra i banchi della compagine vincitrice delle ultime elezioni comunali a Vibo Valentia, sono sempre presenti. C’è chi non condivide alcune scelte politiche, c’è chi – rigorosamente dietro le quinte – continua a giudicare in maniera non propriamente egregia l’operato dell’esecutivo, c’è chi si aspetta qualche “riconoscimento”. In ogni caso, ieri sera all’hotel 501 il primo cittadino del capoluogo ha chiamato a raccolta non soltanto assessori e consiglieri, ma anche i rappresentanti delle otto liste e molti dei candidati poi non eletti. L’obiettivo era quello di condividere gli obiettivi raggiunti in questi primi cento giorni analizzando le criticità riscontrate e ponendo l’accento – chiaramente – sul lato positivo di una situazione che, se non del tutto compromessa, è comunque assai critica sul piano economico-finanziario.
Non è mancata qualche assenza, come ad esempio Alfonso Grillo, ideatore della lista “Vibo Valentia da vivere” che ha portato in consiglio una rappresentanza, le cui divergenze con la nuova amministrazione si sono palesate già all’indomani della vittoria elettorale. Ma per il resto la serata, seguita da un momento conviviale, è stata utile a mettere a fuoco le problematiche con cui si è costretti a fare i conti e cercare di individuare le possibili soluzioni, dalla gestione dei rifiuti ai cantieri da aprire, dai conti in rosso ai tributi, dalla legalità alla sanità, sulla quale tra l’altro è imminente il consiglio comunale aperto. Tanta carne al fuoco, insomma, per una maggioranza che si dice compatta e per un sindaco che, su molti temi, ha chiara la strada da seguire. La vera sfida, ora, è dimostrare di essere in grado di andare avanti e non farsi impantanare da ambizioni personali (di altri) e giochetti della politica, già sufficienti ad affossare diversi predecessori.