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Zambrone: l’angelo del calcio piange, tra promesse mancate e strutture sportive abbandonate – VIDEO

L'opposizione scrive al sindaco, nonché presidente della Provincia, e al consigliere Carlo Ferraro con delega allo Sport: «Cittadini esasperati per lo stato di abbandono del campo polivalente di Daffinà»

Zambrone: l’angelo del calcio piange, tra promesse mancate e strutture sportive abbandonate – VIDEO
Da sinistra Amelia Conca, Fabio Cotroneo e Mariella Epifanio

La capogruppo d’opposizione Mariella Epifanio per “Rinascita per Zambrone”, rende nota la propria interpellanza al sindaco di Zambrone Corrado L’Andolina, sul grave stato di abbandono del campo polivalente della frazione di Daffinà. «Vi è un’opera d’arte a Zambrone, accanto al campetto di calcio “Aldo Ferraro”, raffigurante un angelo calciatore che dona a un bambino un pallone. Alla base della toccante opera scultorea, realizzata nel 2011 dal maestro Raffaele Famà e dal fratello Rocco di San Costantino Calabro, è scritto: “Se vedi un bambino triste, regalagli un pallone e lo renderai felice”. Ma a Zambrone lo sport non è cosa per tutti. Su alcune strutture – denuncia la Epifanio nella sua nota – sono stati ottenuti nel tempo dei finanziamenti, ma queste non sono fruibili alla totalità della cittadinanza. Addirittura, il sistema di prenotazione del campo da calcio, entrato in uso da qualche mese, è bloccato. Altri impianti sportivi sul territorio comunale, invece, dopo lavori prolungatesi oltre la naturale data di consegna della struttura, risultano ancora chiusi».

Calcinacci ammassati

«Poi c’è il caso del campo polivalente di Daffinà che appena un anno fa, con una convenzione stipulata tra Provincia di Vibo Valentia e Comune di Zambrone, è stato dato in uso al Comune. Nota di non poco rilievo – ha precisato la Epifanio -, il presidente della provincia è anche sindaco del comune di Zambrone, e appare nella convenzione sia come concedente che come concessionario con precisi obblighi verso la struttura presa in affido. Convenzione il cui scopo era, come riportato testualmente nell’atto, quello di “valorizzare la struttura pubblica al fine di salvaguardarne l’integrità e le finalità proprie per la quale è stata realizzata” e “la scelta di concessione del bene è giustificata dalla necessità di operare la valorizzazione e la messa a frutto del bene medesimo al di fuori di logiche di mercato”. I cittadini di Daffinà e Daffinacello – ha aggiunto poi la capogruppo d’opposizione – si sono appellati esasperati ai consiglieri di “Rinascita per Zambrone”, denunciando il grave abbandono del sito, unico luogo dove i ragazzi possono andare per giocare a calcio. Tombini aperti, erbacce e rifiuti ovunque. Addirittura, si trova un grosso animale in avanzato stato di decomposizione in uno dei locali degli spogliatoi in mezzo all’immondizia».

Con data odierna infatti, il gruppo dei consiglieri di opposizione Mariella Epifanio, Amelia Conca e Fabio Cotroneo, ha inviato all’attenzione del sindaco e presidente della Provincia L’Andolina e, per conoscenza, al consigliere Carlo Ferraro che ha delega allo sport, un’interpellanza per documentare, con foto e video, lo stato di degrado del sito e chiederne l’immediata riqualificazione, per riconsegnarla ai giovani delle frazioni. «È inaccettabile – ha poi concluso – che un bene pubblico sia abbandonato in questo stato e, soprattutto, che l’amministrazione comunale lo abbia chiesto in uso senza aver programmato o stabilito opere urgenti di riqualificazione. Grave, – secondo ancora la capogruppo – il messaggio che l’amministrazione dà ai giovani sull’abbandono e la limitazione d’uso dei luoghi di aggregazione sociale e sportiva. Il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva, in tutte le sue forme, come anche rendere accessibili a tutti i luoghi dello sport senza alcuna distinzione di sesso, razza, lingua, opinioni politiche, religione o condizioni economiche e sociali, è sancito dall’art. 33 della nostra Costituzione italiana. Sia garantito questo diritto e per farlo, abbiamo anche proposto l’uso di fondi da destinare al suo immediato recupero».

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