lunedì,Luglio 1 2024

La consigliera comunale Nesci (centro) critica il commiato di Limardo: «Servirebbe più umiltà»

Il sindaco uscente ha salutato i cittadini con parole che non sono piaciute all’esponente della coalizione di Muzzopappa: «Non ha fatto autocritica. È stata la sua paventata ricandidatura la causa della mancata unione del centrodestra»

La consigliera comunale Nesci (centro) critica il commiato di Limardo: «Servirebbe più umiltà»
Il Municipio di Vibo e nei riquadri Maria Rosaria Nesci e Maria Limardo
Maria Limardo

«Non commento il risultato politico, verrà il tempo della riflessione». Così il sindaco uscente di Vibo, Maria Limardo, ha salutato il Comune dove ha governato per cinque anni, augurando buon lavoro al nuovo primo cittadino, Enzo Romeo. Ma quel “non commento” non è piaciuto a Maria Rosaria Nesci, neo consigliere comunale eletta tre le file del polo di centro. «In questo modo – spiega Nesci – il sindaco uscente larvatamente commenta il risultato elettorale della coalizione di centrodestra. Un commento che, tuttavia, non brilla per autocritica posto che la prima a dover fare una riflessione è proprio la stessa Limardo, che rappresenta, di fatto, la causa principale della mancata unione del centrodestra». Secondo Nesci, le parole di Maria Limardo sembrano «sottendere la volontà di attribuire la responsabilità della sconfitta elettorale a chi ha scelto di non ricandidarla, dimenticando, però, che, invero, fino a quando si è paventata la sua ricandidatura, lo stesso centrodestra ha incontrato serie difficoltà nel predisporre le liste dei candidati». Per la neo consigliere comunale, dunque, ripiegare su Roberto Cosentino ha rappresentato «il tentativo estremo di salvare lo stesso centrodestra da un’implosione che diversamente si sarebbe verificata ancora prima delle medesime elezioni».

Maria Rosaria Nesci


«Un tentativo estremo – continua la Nesci – che, seppur discutibile, ha di fatto permesso al centrodestra di rientrare in gioco e di arrivare finanche al ballottaggio, grazie alla figura di un giovane e brillante amministratore che in campagna elettorale ha dimostrato equilibrio e competenza. Un tentativo estremo che, però, non è stato sufficiente perché avrebbe dovuto prevedere anche altri correttivi ed altri superamenti e che, peraltro, è giunto troppo tardi non permettendo, quindi, al centrodestra di ristabilire completamente gli equilibri; un centrodestra che, di conseguenza, oggi incassa una sconfitta dalla quale credo sia ora doveroso trarre il giusto insegnamento e che presuppone, però, un bagno di umiltà da parte di tutti». Nel suo messaggio di commiato, Limardo ha rivolto, a quelli che ha definito «i miei cittadini», «il ringraziamento più sentito: per la stima che mi hanno sempre manifestato, per l’affetto, per lo sprone costante che hanno saputo darmi anche nei momenti più difficili». Poi ha riservato una riflessione alla città che ha amministrato dal 2019: «Una città che adesso, dopo anni devastanti e bufere di ogni tipo, è un motore acceso pronto a macinare chilometri. Al di là delle naturali differenze di visione politica, sono certa che il nuovo sindaco, la nuova amministrazione non vorranno disperdere il fondamentale lavoro che abbiamo fatto».

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