Vazzano, la Corte dei conti “striglia” il Comune: è caos contabile
Rilevate forti criticità per il triennio 2015-2017. Il gruppo di opposizione: «Inascoltate le nostre osservazioni, urge implementare il servizio finanziario»
A Vazzano i conti non tornano. Anzi, a regnare è il caos contabile. Lo fa intendere chiaramente la Corte dei conti, che con propria ordinanza ha richiamato l’ente a sistemare una situazione che – in riferimento al triennio 2015/2017 – appare in gravissimo disordine e rischia di compromettere la veridicità dei bilanci. Ecco le criticità rilevate: «Le risultanze delle operazioni di riaccertamento straordinario non sono state riportate nelle scritture contabili dell’ente; indimostrata determinazione della giacenza di cassa vincolata all’1.1.2015 e successivi; non corretta determinazione del risultato di amministrazione e del totale parte disponibile al 31.12.2015 e successivi; inattendibilità del fondo pluriennale vincolato; irregolare gestione delle poste contabili relative alle entrate e spese di investimento». [Continua dopo la pubblicità]
Alla luce di questa ordinanza, il commento dell’opposizione è duro. Il gruppo “Vazzano bene Comune” illustra alcune delle criticità: «La mancanza nei bilanci di un fondo spese legali. La costituzione e la determinazione dell’accantonamento del fondo rischi spese legali è necessaria e doverosa, e deve essere effettuata secondo i principi contabili delineati. Tale adempimento obbligatorio si rileva essenziale al fine di assicurare il rispetto degli equilibri di bilancio. La mancanza assoluta del fondo pluriennale vincolato certificato dallo stesso revisore. Abbiamo evidenziato forti perplessità in ordine al corretto calcolo del Fondo crediti dubbia esigibilità sebbene sussistano gravi difficoltà nella riscossione. Ricordiamo che tale fondo è nato con una precisa finalità: evitare squilibri gestionali derivanti dal finanziamento di spese certe con entrate solo potenziali, o aleatorie, di cui non è certa la riscossione. Al riguardo abbiamo sottolineato macroscopici errori e contraddizioni negli atti: per l’accantonamento del fondo crediti dubbia esigibilità stanziata la percentuale dell’1,10%, mentre doveva essere dell’85%. E tra l’altro dal calcolo del fondo sono stati esclusi i proventi del canone di locazione degli immobili la cui riscossione è pari a zero. Come vedete siamo lungi dal rispetto della norma e dall’obbligo contabile».
Da questo stato di cose emerge l’impellenza, dunque, di «procedere al potenziamento dei servizi finanziari, onde consentire alle diverse posizioni organizzative dell’azienda Comune di essere supportate quotidianamente sul campo, nella consapevolezza che tale formazione debba imprescindibilmente estendersi alla classe politica, spesso avulsa dalle problematiche tecniche». La denuncia investe ancora gli atti contabili. Il gruppo aggiunge: «Le previsioni non sono pienamente attendibili e garantiscono il pareggio finanziario del bilancio solo formalmente; le fasi gestionali dell’accertamento e della riscossione registrano remore e ritardi. In sostanza l’ente sta producendo negli anni bilanci in formale pareggio finanziario ed equilibrio economico e rendiconti solo formalmente in avanzo. Ma ha anche potuto dimensionare la spesa su livelli non compatibili con la reale capacità di acquisizione di risorse non realizzabili effettivamente. A lungo andare tutto questo ci ha portato ad un punto di non ritorno».
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