Europee, il voto nel Vibonese: Fdi primo partito (23%), segue il Pd (18.5%). Tracollo Lega: dal 21% del 2019 al 7,5% di oggi
Il raffronto con le elezioni di 5 anni fa: crolla il Carroccio, male anche il M5s che passa dal 20% al 12.64. Bene Azione che sfiora il 10% e doppia gli Stati Uniti d'Europa di Renzi e Bonino
A un passo dallo spoglio completo (205 sezioni su 212), il voto per le Europee nel Vibonese decreta la vittoria di Fdi, primo partito con il 23,6% (16.1% nel 2019) dei voti ottenuti. Dietro, a circa 5 punti percentuali di distanza, c’è il Pd, con il 18,29% (17.5% nel 2019). Terzo posto per Forza Italia, che supera di poco il 14,3% ma scende rispetto alle scorse elezioni, quando conquistò il 18,6% dei consensi.
Tracollo del M5s che si attesta al 12.64 a fronte del 20% del 2019, seguito da Azione di Calenda, che fa un ottimo risultato attestandosi al 9.70% e staccando l’altro partito di governo, la Lega, che nel Vibonese racimola solo il 7.55%, mentre alle scorse Europee era risultato il primo partito con il 21%. Più lontani gli Stati Uniti d’Europa di Renzi e Bonino, con il 5.55%, mentre Allenza Verdi e Sinistra raccoglie il 4,53% dei voti. L’eterogenea formazione di Cateno De Luca – Libertà – si ferma all’1,85, mentre Pace Terra Dignità non arriva all’1,5. Infine, sempre con riferimento al voto per le Europee nella provincia di Vibo, chiudono Alternativa popolare (0,98%) e il Partito Animalista – Italexit (0,55).
Le Elezioni europee rappresentano il trionfo del voto di opinione, sia per il meccanismo proporzionale, che per la mancanza di una pressione diretta sugli elettori da parte dei reggenti locali dei vari partiti, che raramente sono impegnati in campagne elettorali porta a porta, come invece avviene per le amministrative. Alle 14 inizierà lo spoglio delle schede nei 13 comuni in cui si è votato per il rinnovo del Consiglio comunale e per l’elezione del sindaco, a cominciare ovviamente dalla sfida nel capoluogo, dove sono 4 i candidati in corsa. Non va dimenticato, che sei sindaci, risultano già eletti, perché erano gli unici candidati in corsa nei loro comuni.
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