Il Corsivo | Comunali a Vibo: Il Pd e la sua irrefrenabile tendenza a farsi del male da solo
Le difficoltà nel chiudere una lista competitiva, il ruolo di due consiglieri regionali e le “divergenze” tra segreteria cittadina e provinciale
Le tensioni che in questi giorni stanno caratterizzando i rapporti all’interno del Pd a causa delle difficoltà emerse nella composizione di una lista competitiva non rappresentano una sorpresa, ma l’inevitabile risultato del percorso seguito dalla segreteria del Partito democratico vibonese dopo l’adesione alla candidatura di Vincenzo Romeo da parte dell’intera coalizione. I punti di frizione sono noti: la dirigenza cittadina rimprovera a quella provinciale ed ai due consiglieri regionali del territorio, Raffaele Mammoliti ed Ernesto Alecci, uno scarso impegno sul fronte del “reclutamento” di candidati di spessore (da intendersi come bacino di voti) che possano consentire al partito di chiudere la lista senza essere costretti a fare ricorso ai soliti personaggi con zero voti. In questo contesto, va subito messo in rilievo lo strano modus operandi di Colelli & C.: fin quando la strada è stata in discesa, e ritenevano di poterla percorrere facendo ricorso ad un sovrabbondante utilizzo di comunicati stampa, annunci e proclami, si sono guardati bene dal coinvolgere la segreteria provinciale ed i consiglieri regionali, mentre nel momento in cui il gioco si è fatto duro (leggi composizione della lista) e le chiacchiere non sono state più sufficienti per nascondere l’effettiva consistenza, invece di fare un enorme mea culpa hanno accusato di scarso impegno coloro i quali erano stati fino a quel momento tenuti in disparte. Alla luce di questa situazione, se effettivamente – e questo lo si potrà sapere solamente dopo l’8 ed il 9 giugno – la lista del Pd non dovesse ottenere un risultato in linea con le attese, a nostro avviso la responsabilità sarebbe tutta della dirigenza cittadina poiché nulla potrà essere addebitato a Di Bartolo, Mammoliti ed Alecci, prima messi da parte e poi tirati in ballo a pochi giorni dalla presentazione delle liste, quando ormai tutti i candidati titolari di un certo consenso hanno già preso impegni. Rimanendo in tema di responsabilità, va definitivamente fatta chiarezza sulla vicenda che ha portato alla designazione di Romeo a candidato sindaco della coalizione di centrosinistra.
Fin dal primo momento in cui tale nome è stato proposto, abbiamo messo nero su bianco che si trattava di una persona particolarmente stimata in città, riconoscendo in tal senso alla dirigenza vibonese del Pd il merito di una scelta importante e la tenacia con la quale l’ha difesa nel corso del tumultuoso percorso attraverso il quale Romeo, da candidato del Pd, è divenuto quello dell’intera area progressista. Tutto questo, però, non fa venir meno i grossolani errori di metodo commessi, che hanno destabilizzato l’intera coalizione e portato all’abbandono di Umanesimo Sociale, mentre solo il senso di responsabilità di Tucci (M5S) e Lo Schiavo (Progressisti) ha consentito al centrosinistra di rimanere insieme ed a Romeo di partecipare alla competizione elettorale con un ruolo da protagonista. Le tensioni e le difficoltà registrate in casa del Pd nel corso della riunione del 16 aprile fanno emergere un dato politico che non esaurisce i suoi effetti all’interno del partito – l’errata convinzione di poter essere competitivi giocando ad excludendum – ma estende i suoi effetti all’intera coalizione, rompendo gli equilibri fino a quel momento consolidati e facendo nascere, piaccia o non piaccia, un nuovo asse portante tra Tucci e Romeo, il quale sostituisce quello precedentemente costituito da quest’ultimo e Colelli. Di fronte a tutto ciò, occorre chiedersi come tale situazione possa incidere sulle sorti del candidato a sindaco. In attesa di verificare se la segreteria provinciale ed i due consiglieri regionali riusciranno, per i motivi sopra specificati, a sopperire/porre rimedio alle difficoltà denunciate dai responsabili del circolo cittadino, riteniamo che in ogni caso il sovrapporsi dell’on. Tucci a Colelli non potrà che portare benefici alla coalizione ed a Romeo, essendo evidente, con tutto il rispetto per le persone, la diversa caratura politica dei due.
LEGGI ANCHE: Comunali a Vibo, Umanesimo sociale: «Concorreremo ad alimentare le schede bianche»
Elezioni comunali, Conte a Vibo per sostenere Romeo: «Progetto che ci soddisfa»