Comune di Tropea e sindaco senza maggioranza, Pietropaolo invita alle dimissioni
Strali anche nei confronti del consigliere L’Andolina che con la sua presenza in aula ha consentito l’approvazione del Psc
“Per l’approvazione del Piano strutturale comunale e dell’allegato Regolamento Edilizio Urbanistico il sindaco di Tropea, Giovanni Macrì, ha dovuto chiedere al consigliere di minoranza Massimo L’Andolina di presentarsi nell’aula consiliare di Palazzo Sant’Anna per garantire il numero legale della seduta che altrimenti non si sarebbe potuta tenere. Erano presenti oltre al sindaco, il presidente del Consiglio comunale Francesco Monteleone, le consigliere e componenti della giunta comunale Greta Trecate e Caterina Marzolo, il vice presidente del consiglio comunale Carmine Godano e il consigliere Francesco Addolorato: sei consiglieri della lista Forza Tropea e l’unico eletto della lista L’Altra Tropea”. E’ quanto rende noto l’ex consigliere comunale e candidato a sindaco di Tropea Massimo Cono Pietropaolo il quale fa notare che “i consiglieri comunali Annunziata Pensabene, Antonio Piserà, Annunziata Rombolà, Saverio Vallone, quest’ultimo transitato nella maggioranza, erano assenti; non hanno inoltre partecipato alla seduta neanche il vicesindaco Roberto Scalfari e l’assessore Erminia Graziano. Considerata l’importanza del punto all’ordine del giorno, cioè l’approvazione del Psc e del Reu, è facile comprendere che le assenze – non solo quelle dei consiglieri di opposizione ma anche e soprattutto quelle dei consiglieri di maggioranza – non sono state casuali ma meditate. Il consigliere Massimo L’Andolina, che ha consentito con la sua presenza in aula, sia pure astenendosi nella votazione, di approvare gli strumenti urbanistici all’ordine del giorno chiede a me – – sottolinea Pietropaolo – di fare i nomi di eventuali lobby edilizie che hanno interessi sulla Perla del Tirreno. Ricordo allo smemorato consigliere che non faccio più parte, per scelta politica, del Consiglio comunale di Tropea dal 26 febbraio 2021, pochi giorni dopo la scoperta dei fatti del cimitero di Tropea da parte dell’autorità giudiziaria e della Guardia di Finanza. In questo caso sono io, come cittadino tropeano, che chiedo al consigliere L’Andolina perchè si è assunto la responsabilità di fare approvare degli strumenti urbanistici che, ad esempio, hanno abbassato gli indici di edificabilità nel territorio. Per quanto riguarda il sindaco Giovanni Macrì è pacifico che ritenga temerario da parte sua aver portato all’approvazione del Consiglio comunale di Tropea il Piano Strutturale Comunale e Il Regolamento Urbanistico Edilizio non disponendo più matematicamente della maggioranza assoluta dei consiglieri comunali. Inoltre considero inopportuno che un sindaco, il quale per sua ammissione non si è accorto che i morti sparivano dal cimitero di Tropea a sua insaputa, faccia approvare a fine mandato uno strumento urbanistico – sostiene Pietropaolo – che potrebbe anche essere utilizzato dalle lobby del cemento solo per fare i loro legittimi interessi i quali potrebbero anche non coincidere con quelli della comunità di Tropea, sempre a sua insaputa. Il sindaco Giovanni Macrì, al di là dell’esito degli accertamenti effettuati dalla Commissione inviata dal prefetto di Vibo Valentia, Paolo Giovanni Grieco, al Comune di Tropea per verificare se nella formazione degli atti amministrativi la volontà dell’amministrazione comunale sia stata condizionata o meno dalla criminalità organizzata, dovrebbe immediatamente dimettersi perchè non dispone più della maggioranza assoluta dei consiglieri comunali e quindi non può più assicurare l’approvazione di fondamentali atti amministrativi che ricadono nella competenza del Consiglio comunale di Tropea”.
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