lunedì,Dicembre 23 2024

Referendum, Gianluca Callipo: «Voto Sì per dare una chance al Paese»

Il sindaco di Pizzo e membro dell'Assemblea nazionale del Pd parla al termine della Leopolda 2016: «Non è un sondaggio su Renzi, anche chi non ne condivide la politica farebbe bene a riflettere»

Referendum, Gianluca Callipo: «Voto Sì per dare una chance al Paese»
Gianluca Callipo

«La Leopolda 2016 ha discusso e lanciato la sfida forse più difficile di tutte le sue edizioni precedenti: la riforma costituzionale. Oggi è di moda essere “contro”, a prescindere dai contenuti, a prescindere dalle conseguenze. È di moda essere contro anche verso chi propone di cambiare quel sistema che ha sempre rallentato la maturazione della democrazia italiana, lasciando che questo Paese resti perennemente diviso in due dopo ogni elezione, senza veri vincitori né vinti. La conseguenza è un’instabilità politica e un’incapacità di agire che da sempre frenano l’Italia come una zavorra».

È quanto ha dichiarato il sindaco di Pizzo Gianluca Callipo, membro dell’Assemblea nazionale del Pd, al termine della “Leopolda 2016”, che si è chiusa oggi a Firenze.

«La riforma costituzionale promossa dal Governo Renzi – ha aggiunto -, combinata con la nuova legge elettorale, promuove innanzitutto l’adozione di un principio finora alieno alla politica italiana: chi vince governa davvero. E lo fa senza compromettere le garanzie democratiche che assicurano il bilanciamento dei poteri e il ruolo delle minoranze, ma riducendo drasticamente i costi della politica e dando maggiore rappresentatività ai territori. Ecco perché al referendum voterò Sì. Ecco perché anche chi non condivide la politica di Renzi farebbe bene a riflettere sul vero significato di questo voto, che non può essere ridotto a un sondaggio sul gradimento del premier. In gioco c’è il cambiamento che da tanti, troppi anni, auspichiamo. In gioco c’è il futuro stesso del Paese, che qualora perdesse questa occasione sciuperebbe forse l’unica opportunità concreta che sinora ha avuto per diventare finalmente una democrazia compiuta».

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