Elezioni a Vibo, Luciano: «Sono le competenze professionali a fare la differenza nel gestire un Comune»
Intervista al leader cittadino di Azione dopo l’abbandono del polo di centro. Dal legame con il candidato a sindaco della coalizione di centrodestra Roberto Cosentino sino alle “stoccate” nei confronti del Pd, di Noi Moderati e dell’ex dirigente comunale Adriana Teti
I rapporti con la coalizione di centrodestra, il legame con il candidato a sindaco Roberto Cosentino e le “stoccate” all’ex dirigente comunale Adriana Teti. Contattato dalla nostra testata, il leader cittadino di Azione Stefano Luciano ha risposto alle nostre domande delineando il ruolo che il suo gruppo intende ritagliarsi nelle prossime elezioni comunali di Vibo Valentia dopo aver abbandonato il polo di centro.
Avvocato, Lei è stato accusato di avere lasciato il centro perché non hanno voluto candidarla a sindaco. Dopo di lei nell’ordine Bevilacqua, Ranieli e ora anche Consoli hanno lasciato il polo centrista. Cosa ne pensa?
E’ vero, sono stato accusato di avere lasciato il centro perché c’erano delle resistenze sul mio nome quale candidato a sindaco. Ho più volte spiegato che quelle accuse erano prive di fondamento, poiché, nonostante mi sia stata offerta la candidatura da vari esponenti della coalizione centrista, ho sempre dichiarato di non essere interessato. I fatti successivi hanno dimostrato e dimostrano il contrario perché le motivazioni che hanno spinto ad un mio disimpegno nell’area di centro non erano relative a questioni di candidature, prova ne è il fatto che dopo di me Bevilacqua, Ranieli e Consoli hanno altresì lasciato quell’area. Possibile che anche loro hanno lasciato perché non candidati a sindaco? Evidentemente, il problema non è la mancata candidatura di Luciano ma questioni di natura completamente diversa che si è cercato di nascondere mettendo in campo polemiche inutili contro la mia persona.
Non trova singolare che prima il capogruppo del Pd Stefano Soriano in consiglio comunale abbia giudicato negativamente la mancata candidatura della Limardo e alcuni giorni fa la responsabile provinciale di Noi Moderati Maria Rosaria Nesci abbia sostanzialmente ribadito lo stesso concetto?
In effetti appare paradossale che il Pd ed il centro dopo avere scelto i propri candidati pretenderebbero di imporre al centrodestra il candidato a loro più gradito. L’anomalia consiste nel fatto che alcuni politici delle coalizioni citate, invece di pensare ai programmi per lo sviluppo della città, si cimentano in continue polemiche prive di concretezza. Sarebbe opportuno che la politica la smettesse di buttare tutto in caciara e tornasse ad esercitare il proprio ruolo in modo dignitoso.
Quale sono state le motivazioni che l’hanno spinta a sostenere la candidatura di Cosentino?
Io ho sempre affermato che le mie scelte non sarebbero state mai condizionate da posizioni ideologiche ma dalla volontà di costruire un progetto credibile e utile per il bene e lo sviluppo della città. Nel contesto attuale ho ritenuto che questa finalità potesse essere perseguita con Cosentino, perché, indipendentemente dal rapporto personale che ci lega, ritengo che la sua esperienza a capo di un settore strategico della Regione possa avergli fatto acquisire una specifica capacità amministrativa necessaria per inquadrare e risolvere i problemi della città e gestire nel suo complesso un ente come il Comune di Vibo. Ritengo che le scelte in politica debbano essere dettate non già da pregiudizi ideologici o da simpatie o antipatie personali ma da valutazioni di merito nel senso che devono prevalere le scelte effettuate in base alle competenze personali. Sono le competenze e le capacità professionali che fanno la differenza nella gestione di un ente amministrativo, non già le appartenenze ai partiti.
Il candidato del centro nel corso di varie interviste ha sostenuto che in caso di ballottaggio non chiederebbe mai i voti a Lei e Bevilacqua, ma si rivolgerebbe agli “ottimi amici” sui quali può contare nella coalizione di centrodestra
In primo luogo occorrerebbe verificare se vi possa essere o meno un ballottaggio. Poi occorrerebbe verificare chi andrebbe al ballottaggio. Sul punto io sono convinto che gli elettori effettueranno le proprie scelte sulla scorta della comparazione delle qualità dei candidati a sindaco che si confronteranno senza prendere in considerazione altro.
Si è parlato di due fronti contrapposti in Forza Italia. Da un lato Mangialavori e Limardo e dall’altro Comito e Daffinà che hanno sponsorizzato Cosentino. Lei pensa che possa esserci qualcuno all’interno di tale partito che gioca a perdere?
Non conosco le dinamiche di Forza Italia prima del mio ingresso nella coalizione. Oggi non vedo alcun fronte contrapposto ed escludo che qualcuno possa avere interesse a giocare a perdere. Questo tipo di strategie in passato si sono registrate esclusivamente in casa PD. Basti ricordare il confronto Soriano-D’Agostino.
Durante la scorsa campagna elettorale il sindaco uscente aveva promesso di intervenire in modo risolutivo sull’apparato burocratico del Comune. Nei giorni scorsi sebbene la dirigente Teti sia andata in pensione, il sindaco ha stipulato con la stessa un contratto che le consente di fatto di continuare ad essere deus ex machina.
Ho condotto una battaglia pubblica nei riguardi della dirigente in relazione ad alcune scelte da lei operate e non condivise per cui le mie posizioni sono state sul punto molto chiare. Sono dell’avviso che una volta che la dirigente Teti sia andata in pensione, la nuova amministrazione debba recidere ogni rapporto con quest’ultima per fare spazio alle nuove generazioni.
Fino a questo momento la campagna elettorale è stata caratterizzata più da scontri personali che sui problemi della città. Secondo Lei quali sono le priorità dalle quali partire?
In effetti gli scontri personali e le polemiche sono poco produttive per la città. I cittadini vogliono sapere in modo concreto le azioni amministrative da intraprendere. Sul punto, ad esempio, è fondamentale partire dalle frazioni i cui cittadini sono penalizzati per questioni di viabilità interna e di collegamento con il capoluogo. Creare per Bivona e Vibo Marina le condizioni affinchè diventino centri turisti di eccellenza potenziando le opportunità che offre il porto. Per Portosalvo potenziare il comparto produttivo offrendo alle numerose aziende il sostegno necessario. Per le altre frazioni interessate al fenomeno della migrazione giovanile creare centri di aggregazione sociale per le fasce d’età più avanzate per garantire un sano sviluppo della socialità. Per il capoluogo occorre portare in modo ottimale a termine i cantieri aperti e dare un nuovo volto alla città affinchè diventi attrattiva come un tempo perché questo rappresenta un valore aggiunto per gli eroici commercianti che ancora resistono.
LEGGI ANCHE: Comunali a Vibo, Umanesimo sociale chiude al centro e ai progressisti: «Profonda riflessione»
Il Corsivo | Comunali a Vibo: le contraddizioni di Muzzopappa e gli errori di Pitaro rianimano Romeo
Il Corsivo | Comunali a Vibo: il polo centrista e i problemi interni non risolti
Comunali a Vibo: Noi Moderati a sostegno di Muzzopappa e contro «azioni autonome altrui»