Provinciali a Vibo: l’analisi del voto tra chi vince, chi perde e le “strategie” degne di miglior causa
La maggioranza andrà cercata dal presidente l’Andolina in Consiglio ma la situazione appare più favorevole rispetto alla precedente consiliatura. Forza Italia si conferma primo partito su scala provinciale, tengono il Pd e De Nisi, ma è al Centro che si registrano le novità. Mentre 8 candidati ottengono zero voti. Ecco tutti i numeri
E’ un Consiglio provinciale in parte “rinnovato” quello uscito fuori dal voto ponderato di ieri. Dei precedenti consiglieri provinciali, solo due infatti ottengono la riconferma: Carmine Mangiardi, eletto con la lista “Azione con Calenda e Progressisti per la Provincia di Vibo Valentia” e Alessandro Lacquaniti, che era candidato con la lista “Vibo al Centro Unica e legata nella concretezza”. Forza Italia mantiene tre consiglieri provinciali ed a Roberto Scalfari (vicesindaco al Comune di Tropea), Daniele Galeano (consigliere comunale a Serra San Bruno) e Giuseppe Leone (vicepresidente del consiglio comunale di Nicotera con delega alla Cultura) subentrano Carmine Franzè, consigliere comunale a Serra San Bruno e facente parte della Struttura speciale dell’assessore regionale Rosario Varì (ne è l’autista), Serena Lo Schiavo, consigliera comunale a Vibo Valentia, Vincenzo Pagnotta, vicesindaco di Pizzo Calabro. Nello scorso Consiglio provinciale vicina a Forza Italia era anche Marilena Briga, vicepresidente del Consiglio comunale di San Gregorio d’Ippona (subentrata negli ultimi tempi al decaduto Vito Pirruccio, consigliere comunale a Capistrano sino allo scioglimento degli organi elettivi di tale ente per infiltrazioni mafiose).
Teoricamente, dunque, Forza Italia perde un consigliere provinciale ma va considerato che due anni fa FI godeva del supporto di “Città Futura”, la compagine politica che fa capo all’ex consigliere regionale Vito Pitaro che – sempre due anni addietro – faceva parte con il suo gruppo di una solida maggioranza alla guida del Comune capoluogo. Ad impedire a Forza Italia di portare a casa il quarto consigliere provinciale sono i due voti mancanti su Vibo Valentia, un dato politico sul quale riflettere, così come va tenuto conto che Fratelli d’Italia sostanzialmente non porta a casa nessun consigliere provinciale, avendo puntato su Fabio Cotroneo, consigliere di minoranza a Zambrone arrivato quinto nella lista di centrodestra. Dimostra invece una discreta tenuta il Partito democratico che – pur presentandosi in alleanza con il M5S in una lista che si è fermata a sette candidati al Consiglio su dieci – conferma due consiglieri provinciali. Fuori Maria Teresa Centro (vicesindaco a Briatico, eletta nella lista “La Provincia del Futuro”, vicina al Pd ed all’area socialista) e Marco Miceli (consigliere comunale a Vibo per “Vibo democratica”, eletto nella lista “La Provincia del Futuro”, non ricandidato), il Pd elegge in Consiglio provinciale Antonino Schinella (sindaco di Arena e già sfidante alla presidenza della Provincia contro Salvatore Solano) e Nicola La Sorba (consigliere comunale di maggioranza a Ricadi), ritenuto vicino al consigliere regionale del Pd Ernesto Alecci. Tiene poi la lista sostenuta dal consigliere regionale di Azione, Francesco De Nisi, (denominata “Azione con Calenda e Progressisti per la Provincia di Vibo Valentia”) che riesce ad eleggere due consiglieri provinciali: Carmine Mangiardi (consigliere comunale a Sorianello e consigliere provinciale uscente) e Vincenzo Lentini, attuale presidente del Consiglio comunale di Limbadi.
Tale lista incassa 6 voti nella città di Vibo Valentia che si rivelano “pesanti” nel conteggio finale a tutto vantaggio degli uomini vicini a De Nisi. La particolarità di tale lista, che porta nel nome anche i “Progressisti”, è che tra i candidati figurava pure Emilio De Pasquale, consigliere comunale di Pizzo, stretto congiunto (è lo zio) di Antonio Lo Schiavo, ma che è riuscito ad incassare solo 9 voti per un totale di 2.664 voti ponderati (risultando quindi il sesto della lista avendo altri quattro candidati ottenuto zero voti). Infine la lista “Vibo al Centro Unica e legata nella concretezza” che ottiene tre consiglieri: Cosimo Nicola Papa (consigliere del Comune di Brognaturo); Alessandro Lacquaniti (consigliere provinciale uscente e consigliere del Comune di San Gregorio d’Ippona) e Giampiero Calafati (presidente del Consiglio comunale di Ionadi). Anche qui vanno fatte alcune considerazioni: Nicola Papa viene ritenuto vicino al sindaco di San Nicola da Crissa, Giuseppe Condello (e quindi ad Italia Viva di Renzi), Giampiero Calafati è ritenuto vicino all’attuale sindaco di Jonadi Fabio Signoretta, mentre Alessandro Lacquaniti è considerato vicino all’ex consigliere regionale Vito Pitaro, il cui peso elettorale esce da queste elezioni provinciali ridimensionato. L’altro dato politico è che con tale composizione del Consiglio provinciale il presidente Corrado L’Andolina non dispone al momento – almeno sulla carta – di una maggioranza consiliare che andrà quindi cercata con nuove alleanze. Impresa per nulla ardua, attesa la frammentazione dei gruppi in Consiglio.
I candidati con zero voti
Una menzione “speciale” va infine agli aspiranti candidati consiglieri provinciali che pur presentandosi hanno ottenuto zero (leggasi 0) voti, non votandosi neanche loro stessi. Sono in totale 8: Giuseppina Colloca (consigliera comunale a Vibo), Erika Marchese (consigliera comunale a San Nicola da Crissa), Rosamaria Tassone (consigliera comunale a Nardodipace), Stefania Ursida (consigliera comunale a Vibo), Debora Boragina (consigliera comunale a Vallelonga), Rosalba Galati (consigliera comunale a Filadelfia), Sabrina Mazzotta (consigliera comunale a Sorianello), Sandra Mazzotta (consigliera comunale a Filadelfia). “Giochini” della politica in salsa vibonese alle prese con “equilibrismi”, scambi di favori, travasamento di voti da una parte all’altra e caccia alle poltrone in un copione già visto e rivisto. In basso tutte le preferenze:
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