Il Corsivo | Elezioni provinciali e comunali a Vibo, due banchi di prova diversi con risvolti ancora da scrivere
Settimane decisive per Forza Italia in vista della scelta del candidato a sindaco così come per la Lega che dovrà decidere se aderire al polo di centro o sostenere il primo cittadino uscente
Dopo la parentesi dedicata al congresso provinciale di Forza Italia il dibattito politico ritorna ad incentrarsi sulle consultazioni comunali ed in particolare tre aspetti stanno catalizzando l’attenzione. Ci riferiamo in modo specifico: 1) all’interconnessione tra rinnovo del Consiglio comunale di Vibo e di quello provinciale; 2) alla posizione che assumerà Forza Italia rispetto alla ricandidatura dell’attuale sindaco; 3) alle determinazioni della dirigenza cittadina della Lega, in relazione ad un eventuale Limardo bis. Per quanto concerne il primo aspetto riteniamo poco condivisibile la corrente di pensiero secondo la quale il posizionamento e/o le alleanze che saranno strette in occasione del rinnovo del Consiglio provinciale rappresenteranno una specie di banco di prova in ordine alla tenuta degli schieramenti politici che ormai da mesi stanno tessendo le loro trame per conquistare palazzo Razza. A tal proposito va osservato come gli scenari sono diversi: da un lato è in palio un seggio in Consiglio provinciale il cui rilievo, dopo la riforma Delrio, conta meno che niente, dall’altro la conquista di un capoluogo di provincia. Questo ci porta ad escludere che si possano trarre dalla prima competizione indicazioni valide per la seconda in relazione alla tenuta delle alleanze, poiché essendo diversi gli attori chiamati a decidere su di esse, può benissimo verificarsi che forze alleate alle comunali decidano di correre da sole o con partners diversi alle provinciali senza che questo metta in discussione gli accordi precedenti. Diciamolo chiaramente: le consultazioni provinciali rivestono una certa importanza per quegli enti non chiamati al rinnovo del proprio Consiglio comunale, ma a Vibo, in questo particolare frangente, il loro rilievo è particolarmente marginale. In relazione al secondo punto, dopo l’ennesimo encomio profferito dall’on.Mangialavori nel corso dei lavori del congresso provinciale nei confronti dell’attuale sindaco, Forza Italia non ha più alcun margine per i tentennamenti e l’ufficializzazione della ricandidatura della Limardo è ormai questione di giorni. D’altro canto la mancata riproposizione del sindaco uscente sarebbe stata politicamente difficile da motivare e aggraverebbe quel sentimento di debolezza che serpeggia tra i cittadini rispetto alle attuali potenzialità di FI in città. In fin dei conti è poi anche giusto che a pronunciarsi sull’operato della Limardo non sia il solo Mangialavori, ma i vibonesi, ossia coloro i quali avrebbero beneficiato dei risultati amministrativi rilevati dal parlamentare: nessun giudice potrebbe essere più imparziale ed autorevole. Ma se bisognerà attendere giugno per conoscere il giudizio degli elettori, a breve invece saranno note le determinazioni della Lega in ordine alle quali, attesa la rilevanza non solo per la coalizione di centrodestra ma per l’intero scacchiere politico, riteniamo opportuno riassumere gli eventi e delineare i probabili risvolti futuri.
In relazione al “caso Vibo” all’interno della Lega esiste un dibattito che vede collocati su posizioni diverse la dirigenza regionale e quella cittadina, con la prima che spingerebbe per un sostegno al candidato di FI per questioni di alleanze nazionali, e la seconda contraria all’ipotesi di un Limardo bis poiché sempre tenuti a distanza e mai coinvolti dal sindaco nella gestione della cosa pubblica, in sostanza una specie di parente povero del quale ci si ricorda unicamente nel caso di bisogno. Tenendo presente questo quadro occorre chiedersi se le pressioni esercitate da Forza Italia nei confronti dei vertici regionali della Lega, tendenti a far ritornare a Vibo il partito nei ranghi, avranno gli effetti sperati. Riteniamo poco probabile che Saccomanno e la Minasi riescano a costringere De Pinto ed il resto della dirigenza cittadina a fare un passo indietro. iI mezzi di pressione di cui dispongono sono molto limitati dovendo necessariamente tener conto di due circostanze: la concomitanza tra le consultazioni comunali e quelle europee, e che solo la dirigenza cittadina è in grado di comporre una lista competitiva. Stando così le cose che senso avrebbe sfasciare il partito a Vibo, rischiando di perdere il supporto di De Pinto e soci alle europee, senza comunque poi poter offrire un valido sostegno al candidato indicato da FI. Quanto alle mosse future della Lega cittadina riteniamo che finirà con l’accettare “l’invito” di Maria Rosaria Nesci, responsabile provinciale di Noi Moderati, ad unirsi al polo di centro dove contrariamente al ruolo subalterno riservatogli da Forza Italia avrà la possibilità di sedersi a quel tavolo con pari dignità rispetto alle altre forze politiche e concorrere alla scelta di un candidato condiviso.
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