Bando per dirigente al Comune di Vibo, Nesci: «Rocambolesca ricostruzione dell’assessore»
Arriva a stretto giro la replica della coordinatrice provinciale di "Noi Moderati" a Katia Franzè: «Come al solito la pezza è peggio del buco»
“Leggendo le dichiarazioni dell’assessore Franzè e volte a tentare di controdedurre alla segnalazione esposta dalla scrivente circa l’erronea chiusura anticipata dei termini del bando per dirigente amministrativo indetto dal Comune di Vibo Valentia e pubblicato sulla piattaforma InPa in data 30 dicembre 2023, ciò che è lecito pensare è semplicemente che, come al solito, la pezza è peggio del buco“. E’ quanto dichiara Maria Rosaria Nesci, coordinatrice provinciale di “Noi Moderati”, nel replicare a stretto giro a quanto sostenuto dall’assessore comunale di Vibo, Katia Franzè, in relazione alla chiusura anticipata del sopracitato bando. “E infatti, – afferma la Nesci – benché il bando sia stato pubblicato sulla Piattaforma InPa in data 30 dicembre 2023 (per come risulta dalla ricerca effettuata per periodo di pubblicazione), secondo l’assessore, la medesima piattaforma avrebbe comunicato all’ente locale, già il giorno prima, discrasie di natura tecnica che avrebbero imposto la chiusura anticipata del bando medesimo. In altri termini, quindi, stando alle dichiarazioni dell’assessore, il sistema della piattaforma InPa sarebbe evidentemente dotato di poteri di chiaroveggenza se è riuscito a individuare le discrasie di natura tecnica ancor prima della pubblicazione del bando sulla medesima piattaforma InPA”.
“Come se ciò non fosse sufficiente, – prosegue Maria Rosaria Nesci – l’assessore in questione afferma, ancora, che il bando sarebbe stato chiuso in data 11 gennaio 2024 e, quindi, dopo 13 giorni dalla presunta segnalazione da parte della piattaforma InPa in merito alle citate discrasie di natura tecnica, poiché si era nel bel mezzo delle festività natalizie. Insomma, un po’ come dire che gli Uffici del Comune di Vibo Valentia durante il citato periodo non funzionano e dimenticando l’assessore che, in ogni caso, la chiusura del bando avrebbe imposto un formale atto di annullamento e/o di revoca dello stesso, da pubblicare sul sito dell’ente, non essendo sufficiente e neppure normativamente prevista una mera comunicazione per le vie brevi a chi aveva già presentato la domanda di partecipazione. Dura lex, sed lex. Ciò detto, è, infine, il caso di far notare all’assessore Franzè che la scrivente, riscontrata la chiusura del bando sulla piattaforma InPa prima dei termini previsti, ha meramente chiesto all’ente di porre rimedio all’errore materiale che, appunto, in buona fede ha ritenuto essere alla base di quanto segnalato, senza strumentalizzare alcunché. E così, stante il desiderio dell’assessore di esporsi pubblicamente, è appena il caso di invitare la stessa a voler prestare maggiore attenzione ed a voler meglio approfondire le questioni che vengono segnalate sia in punto di fatto che di diritto onde evitare di rendere ancor più assurda una data situazione. D’altra parte, oltre a fornire una rocambolesca ricostruzione della vicenda di che trattasi, l’assessore tenta di ergersi a paladina dell’ente ma dimentica di spiegare il perché dei numerosi refusi contenuti nel bando, ivi compresa la mancata indicazione della determina in esecuzione della quale si sarebbe indetto lo stesso. E allora, che dire? A volte, non è molto meglio tacere?”, conclude l’esponente di “Noi Moderati”.
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