Il Corsivo | Il congresso provinciale di Forza Italia a Vibo e i risvolti in vista delle elezioni comunali
Le differenti capacità aggregative di Mangialavori e Cannizzaro e l’interesse per le prossime consultazioni amministrative dove il partito dovrà prendere posizione sul ruolo del sindaco Limardo
Il congresso provinciale di Forza Italia, che oggi pomeriggio si terrà nei locali dell’hotel 501, si svolgerà in un’atmosfera completamente diversa rispetto a quella respirata nei giorni scorsi in altre importanti città della Calabria, dove ha fatto tappa, in veste di nuovo coordinatore regionale, l’on. Francesco Cannizzaro. Ci riferiamo in modo particolare a quella di Lamezia Terme ed a quella di Catanzaro, dove il partito ha dato prova di essere vivo, vitale e soprattutto attrattivo. Nel primo centro si è registrata l’adesione a FI del sindaco Mascaro, del suo vice, di assessori e consiglieri comunali facenti parte del gruppo del primo cittadino, nel comune capoluogo di regione invece sarà ricostituito il gruppo consiliare di Forza Italia. A Vibo, invece, regna un’aria tetra intorno a FI, il partito è in caduta libera, in una fase di regressione così accentuata che rende problematica financo la ricandidatura del sindaco uscente. Fatta questa premessa, ed in attesa di verificare se, in occasione del congresso provinciale, anche a Vibo l’on. Cannizzaro riuscirà ad invertire il trend negativo, è opportuno capire perché il partito si trovi in queste condizioni. Per fornire una risposta compiuta, bisogna partire da quello che sta avvenendo su scala regionale e fare un’ovvia considerazione: se Cannizzaro, appena insediatosi, è riuscito a ricreare un forte interesse intorno a Forza Italia ed a riaprire il dialogo con esponenti importanti del partito che si erano allontanati, vuol dire che il suo predecessore, Giuseppe Mangialavori, era inadeguato per quel ruolo. Sul tema avevamo già sostenuto, in un precedente intervento dell’8 dicembre, al quale rinviamo per maggiori dettagli, che Forza Italia a livello regionale, con la nomina di Cannizzaro in sostituzione del parlamentare vibonese, avrebbe ottenuto degli “effetti benefici”, essendo titolare di una capacità aggregativa non posseduta dal suo collega di partito, ed i fatti non ci hanno smentito. Tornando all’ambito provinciale o, meglio ancora, a quello comunale – dove l’incidenza di Mangialavori è stata più pervasiva – osserviamo come il parlamentare sia riuscito a fare ancor peggio, basti ricordare come, partendo da numeri bulgari in Consiglio comunale, oggi il partito appaia fortemente ridimensionato ed emarginato dai vecchi alleati, i quali non intendono più riconoscergli la leadership della coalizione. Una dèbacle del genere va oltre la mancanza di capacità aggregativa e poggia anche su altri fattori: 1) il conclamato totale disinteresse di Mangialavori verso le problematiche della città, sia nel corso del primo mandato parlamentare che nell’attuale, avendo posto al centro della sua azione unicamente la propria carriera politica, ha allontanato un gran numero di elettori delusi dal partito; 2) il mancato coraggio di assumersi le proprie responsabilità politiche di fronte alle continue “disavventure amministrative” del sindaco Limardo ed i maldestri tentativi di valorizzarne l’operato gli ha fatto perdere ogni credibilità agli occhi degli alleati con la duplice conseguenza di averli spinti verso altri lidi e Forza Italia ad abdicare dal vecchio ruolo centrale. Chiuso questo capitolo, in relazione ai lavori del congresso provinciale – dato per scontato il conferimento dell’incarico di coordinatore a Michele Comito – non è difficile immaginare che la fase più interessante sarà la parentesi dedicata alle prossime consultazioni amministrative, dove il partito dovrà prendere una posizione chiara sia sul ruolo della Limardo, sia sui rapporti con gli alleati storici, ed infine delineare il confine oltre il quale la coalizione di centrodestra non potrà spingersi alla ricerca di nuovi alleati. In verità riteniamo che la prima questione sia ormai definita, dopo che Mangialavori prima e Comito poi hanno perorato le ragioni del sindaco uscente, peraltro già da tempo in campagna elettorale. E’ vero che in politica le sorprese sono sempre dietro l’angolo, ma in questo caso sarebbero veramente clamorose ed equivarrebbero ad una plateale bocciatura del parlamentare e dell’appena nominato coordinatore provinciale di fronte ad un parterre di caratura elevata che vede presenti, tra gli altri, il governatore della Regione Roberto Occhiuto, il portavoce nazionale, on. Raffaele Nevi, che presiederà i lavori e il già citato Francesco Cannizzaro.
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