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Il Corsivo | Elezioni comunali a Vibo tra situazioni consolidate e quelle ancora in divenire

Si va verso la chiusura del cerchio nelle tre aree politiche attualmente in campo in vista del rinnovo del Consiglio comunale e della scelta del candidato a sindaco. Ecco tutti gli scenari

Il Corsivo | Elezioni comunali a Vibo tra situazioni consolidate e quelle ancora in divenire
Il Municipio di Vibo e nei riquadri Maria Limardo ed Enzo Romeo
L'aula consiliare di Palazzo "Luigi Razza"
L’aula consiliare di Palazzo Luigi Razza

Per i tempi della politica, le consultazioni per il rinnovo del Consiglio Comunale a Vibo Valentia sono ormai dietro l’angolo. In questo contesto occorre fare il punto della situazione, per comprendere quali siano le posizioni ormai consolidate e quelle ancora work in progress. Cominciando dall’area progressista, che è stata la prima a scendere in campo col dichiarato intento di impedire alla città un devastante bis in idem targato Limardo, va rilevato come questa aggregazione sia poi stata anche la prima a saltare. Oggi la situazione è la seguente: da un lato il Pd con il proprio candidato, Enzo Romeo, da tempo in campagna elettorale, e dall’altro il M5S, Umanesimo Sociale e Liberamente Progressisti rimasti in mezzo al guado alla ricerca di una soluzione che tarda ad arrivare. In questo contesto, va dato atto al Partito democratico e, per esso, al segretario cittadino Colelli ed al capogruppo consiliare Soriano di essere stati molto determinati dapprima nel proporre quale candidato a sindaco Enzo Romeo e poi nel sostenerlo, senza arretrare di un passo di fronte alle richieste delle altre forze finalizzate a farli recedere dalle proprie scelte. Tornando ai rapporti tra i vecchi alleati, bisogna chiedersi chi alla fine risulterà il più avveduto nell’assumere le proprie determinazioni. Per fornire una risposta adeguata, bisogna porre alla base di ogni ragionamento sul punto il nuovo dato di fatto venutosi a creare con la costituzione del polo di centro: il turno di ballottaggio è ormai pressoché ineluttabile. Questo comporta che se è vero che un fronte progressista diviso vede ridursi le possibilità di vittoria – e  che molto probabilmente aveva ragione l’on. Tucci, prima di questo nuovo elemento dirimente, nel  sostenere che Romeo senza il sostegno degli (ex) alleati possa solamente aspirare al ruolo di consigliere comunale di minoranza – è anche vero che in politica bisogna essere realisti e pronti ad adattare le “strategie” ai nuovi scenari venutisi a creare. Sotto questo aspetto, Colelli e Soriano hanno subito compreso che la presenza di tre “poli” non garantiva la vittoria al primo turno a nessuno, neppure all’aggregazione di sinistra laddove fosse stata unita, e che al secondo turno la voce in capitolo l’avrà la forza politica leader dell’area progressista, ruolo che oggi ricopre il Pd. Questo potrebbe consentire a Romeo, col sostegno di quelle forze politiche contrarie alla Limardo che non dovessero riuscire a raggiungere il turno di ballottaggio, di entrare a palazzo Razza dalla porta principale o, nell’ipotesi inversa (fuori dal secondo turno il Pd) , di ricoprire comunque un ruolo centrale nella futura amministrazione attraverso un accordo politico con le medesime forze di cui sopra. Cambiando versante, va osservato come anche nella coalizione di centrodestra esista un candidato a sindaco già in piena campagna elettorale e sostenuto a spada tratta dagli esponenti apicali del proprio partito di riferimento ma, mentre nel caso precedente si conoscono le forze politiche che non intendono sostenere Romeo, in questo caso non è dato invece  sapere chi appoggia la candidatura della Limardo oltre a Forza Italia. Il coordinatore provinciale Michele Comito continua a fare riferimento in modo generico ad altre forze della coalizione con le quali confrontarsi sulla ricandidatura dell’attuale sindaco. Un dato è certo: formazioni politiche che sgomitano per sostenere il candidato di FI non se ne vedono; si potrebbe ipotizzare, utilizzando la nota regola del silenzio-assenso, che Fratelli d’Italia sia disposta a seguire le indicazioni di Mangialavori e Comito, mentre per quanto concerne la Lega le notizie sono ormai datate e rimaste ancorate all’iniziale presa di posizione della dirigenza cittadina, nettamente contraria all’ipotesi di una Limardo bis. Per il resto il nulla, avendo tutti gli altri partiti della coalizione optato per l’area di centro. A questo quadro poco idilliaco bisogna aggiungere un altro tassello, concernente la posizione della Limardo agli occhi del mondo ( leggi cittadini/elettori); ella non fa nulla per rendere meno imbarazzante la posizione dei suoi due estimatori, anzi sembra che faccia uno studio particolare per complicarsi e complicargli  la vita. Basti ricordare le conferenze stampa organizzate per rivendicare di aver evitato alla città un nuovo dissesto e la fine dei lavori del teatro comunale, nonché  gli eventi programmati per le festività natalizie a  Vibo e frazioni, tutte iniziative conclusesi, per come emerso dalla cronaca giornalistica – alla quale rinviamo – con un vero flop mediatico. La ricandidatura della Limardo si alterna tra momenti in cui appare blindata ed altri in cui vacilla fortemente; francamente non è facile ipotizzare se a questo punto, con una coalizione volatilizzata e continue iniziative dall’esito imbarazzante,   Mangialavori e Comito persevereranno nel puntare sull’attuale sindaco oppure tenteranno di “liberarsene” attraverso escamotage comunque non semplici da trovare. Fin qui la situazione più tranquilla è stata quella registrata nel polo di centro, ma in molti sono convinti  che questo “stato di grazia” cesserà nel momento in cui dovrà  essere affrontato il nodo più difficile da sciogliere, quello dell’individuazione del candidato a sindaco. Pur essendo vero che su questa materia è prima saltata la coalizione progressista e poi ha dato l’input al fuggi fuggi generale avvenuto nel centrodestra, è pur vero che le strade seguite dai tre poli sono state diverse. Nell’area di centro si è preferito puntare sul consolidamento del gruppo, circostanza, questa, che nel momento in cui si verificheranno le fisiologiche fibrillazioni collegate alla scelta del candidato a sindaco, garantirà una maggiore tenuta.

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