Comunali, ViboResistenti: «In città c’è bisogno di sinistra e unità dopo decenni di malgoverno delle destre»
Appello alle forze progressiste per porre al centro i bisogni delle fasce sociali calpestati da poteri forti, massoneria deviata, infiltrazioni nella vita pubblica
Un appello alle forze progressiste e della sinistra vibonese «affinché, in vista della prossima tornata elettorale amministrativa, si incontrino nella consapevolezza che ogni ulteriore ritardo nella nascita di un’intesa politica tra le forze alternative alla destra e ai gruppi di potere renderebbe difficile la rinascita della speranza in tutti quelli che l’hanno perduta». A lanciarlo è il gruppo politico ViboResistenti che così continua: «Una proposta programmatica per un buon governo cittadino deve tenere conto della realtà politica, sociale, culturale ed economica del territorio, calata nel contesto meridionale, nazionale ed internazionale; è innegabile la gravità delle problematiche attuali, che ricadono pesantemente sui ceti più deboli: povertà e violazione dei diritti vengono aggravate dalle guerre che, a parte lo spreco inaccettabile di vite umane, determinano di per sé instabilità a tutti i livelli». Nel condannare quanto sta avvenendo nella Striscia di Gaza, il sodalizio affronta quindi il tema “Vibo”: «La città, al 97° posto su 107 province per qualità della vita, vive una profonda crisi etica, morale, economica e sociale». Più specificatamente «dal 1997 ad oggi – escluso il quinquennio 2005-2010 – la destra gestisce la cosa pubblica, traendo forza dal perverso intreccio tra politica, affari, massoneria deviata e ‘ndrangheta, che genera una condizione sociale di dipendenza, svilisce i principi democratici – primo fra tutti il diritto al lavoro – e determina nei cittadini sfiducia, rassegnazione e disaffezione nei confronti della cosa pubblica. Ne consegue che, per governare Vibo nei prossimi cinque anni bisogna porsi come prioritario l’obiettivo di scardinare tale intreccio e sconfiggere ogni tentativo di infiltrazione nella vita pubblica, esigendo che le liste elettorali siano formate da persone libere da legami con i poteri forti di questa città. Con lo stesso fine sarebbe necessario costituire una Commissione comunale che, all’interno dell’organizzazione amministrativa, svolga un ruolo di vigilanza contro le infiltrazioni della ‘ndrangheta e della massoneria deviata. Ma anche una chiara e forte posizione di assoluto distacco dai collegamenti equivoci non può bastare per intraprendere la via del riscatto di una città malgovernata dalle destre: bisogna produrre idee – continua ViboResistenti – che abbiano una visione rivolta al futuro e porre, a fondamento del governo, il principio della coesione sociale, per fronteggiare la sofferenza delle fasce più deboli della comunità. Ma, per fare ciò è prioritario affrontare con rigore e chiarezza il gravissimo problema finanziario dell’ente: i cittadini devono avere contezza delle strategie individuate per procedere al risanamento, nella consapevolezza che, altrimenti, non sarebbe possibile mettere in atto nessun programma di governo in grado di assicurare sviluppo, tenuta sociale e rispetto dei diritti».
«Invertire la rotta»
«Per invertire la rotta appare indispensabile il passaggio dalla rappresentanza-delega alla partecipazione diretta, intesa come possibilità di proporre ed essere parte della soluzione: pensiamo, ad esempio, ai servizi culturali, volti a riattivare il senso di appartenenza al territorio, al volontariato, ai servizi sociali, al bilancio comunale partecipato ed ai comitati di quartiere. Riteniamo questa una precondizione per “uno sviluppo locale che s’identifichi in primo luogo con la crescita delle reti civiche e del buon governo della società locale e che si traduca in un progetto politico che valorizzi le risorse e le differenze locali, promuovendo processi di autonomia cosciente e responsabile”, principi pienamente condivisibili della Carta del Nuovo Municipio. Siamo consapevoli che si tratti di un percorso lungo e difficile – aggiunge ViboResistenti – ma bisogna iniziare a porre una pietra di fondazione, seguendo il buon detto popolare, per cui “principio fa fine”. Tale visione dimostra che «a Vibo Valentia c’è bisogno di Sinistra e di unità delle forze progressiste, perché non si possono più lasciare privi di rappresentanza settori così vasti della società e del mondo del lavoro, nei quali la sofferenza ha causato sfiducia e astensionismo: le classi sociali più deboli devono poter contare su una proposta di Sinistra in grado di mettere al centro i loro bisogni sociali, un’idea alternativa del modello sociale e del welfare locale. Per dar vita a questo processo costituente -conclude ViboResistenti – è necessario che tutti i soggetti politici interessanti e le diverse componenti di ognuno non restino rinchiusi in un’identità statica, ma dimostrino disponibilità a mettersi in discussione per costruire insieme».
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