«Assessore boicottato», chiesta la rimozione di Teti e Fratino
L’associazione Zaleuco, guidata dall’ex senatore Saverio Di Bella, denuncia una serie di manovre «mirate ad ostacolare il lavoro del titolare della delega all’Innovazione Bruno Cutrì, che ci riserviamo di richiedere che ritorni in associazione»
Una dura presa di posizione rispetto all’andamento degli uffici e dell’organizzazione del personale comunale a Vibo Valentia arriva dall’associazione Zaleuco, presieduta dall’ex senatore Saverio Di Bella, che con un articolato documento chiede al sindaco la rimozione della dirigente Adriana Teti e del segretario comunale Michele Fratino.
La richiesta prende le mossa dalla posizione dell’assessore Bruno Cutrì, esponente della stessa associazione, il quale sarebbe stato messo nell’impossibilità di svolgere il proprio mandato all’interno dell’esecutivo di Palazzo Luigi Razza.
Sistema informatico a rischio intrusioni, la denuncia di Cutrì in Consiglio
«Premesso che – scrive la Zaleuco al sindaco – la signoria vostra, all’atto della proposta di assegnare il ruolo di assessore all’ingegnere Bruno Cutrì era a conoscenza della responsabilità professionali (esperto di Itc) che lo stesso aveva nell’associazione; che l’ingegnere Cutrì mise al corrente della proposta l’associazione che ne condivise il desiderio di mettere le proprie competenze professionali al servizio della città e ne accettò le dimissioni; che l’Ingegnere Cutrì nella veste di assessore: è ancora senza un nucleo stabile di collaboratori selezionati e assegnati per competenze specifiche tra i dipendenti del Comune; non è stato messo nelle condizioni necessarie di fare entrare il Comune (e quindi i servizi ai Cittadini dallo stesso garantiti) nell’era della Cibernetica sociale e della Trasparenza istituzionale e amministrativa; la sua struttura non è prevista nel Bilancio secondo il Nuovo Ordinamento Contabile – che privilegia la riorganizzazione informatica e telematica della macrostruttura per competenza professionale, meriti e prestazione; nonché il controllo sugli apparati amministrativi. Parimenti i piani di sicurezza informatica e protezione cibernetica sono carenti e privi del responsabile amministrativo unico per il coordinamento dei piani informatici; né viene garantita la corretta gestione contrattuale a tutela dei rapporti con i fornitori di beni e servizi informatici: costosi e inefficienti. Privandosi di potenziali notevoli risparmi per il Comune, rispetto ai costi finora sopportati».
Comune Vibo, lascia anche Cutrì?
E ancora, «il vero e proprio boicottaggio operato dal Segretario comunale e dalla pluriresponsabile dirigente del Comune Adriana Teti; Si aggiunga la scelta politica, operata dalla signoria vostra di fatto, di sanare la situazione pregressa carica di debiti fuori bilancio, addossando il recupero alle generazioni future e rimuovendo le responsabilità di chi li ha assunti. Di fatto accettare indiscriminatamente la continuità amministrativa delle pregresse amministrazioni senza separare il sistema contabile della nuova amministrazione, in attuazione delle nuove norme di cui al Noc; Mantenimento di rapporti di fornitura onerosi per il Comune mediante appalti capestro e con in più lacune e ritardi intollerabili, in danno dei cittadini (gestione dei fondi per l’alluvione; i piani per la sicurezza; i rifiuti urbani; disservizi di ogni genere, lamentati quotidianamente dalla Stampa). Il tutto si è tradotto in un mancato sviluppo programmato del territorio».
Cutrì non si dimette, ma le tensioni restano
Sulla base di queste motivazioni, l’associazione guidata da Saverio Di Bella, chiede «la rimozione immediata del segretario comunale e della dirigente Teti dalle responsabilità e dagli incarichi ricoperti. È documentata e riscontrabile, infatti, l’inosservanza del dovere di servire con onore la Repubblica. Lo si deduce con certezza dal vero e proprio boicottaggio consumato in danno al Comune per la situazione di arretratezza gestionale su ricordata. L’Associazione si riserva, infine, di chiedere all’ingegnere Cutrì il ritorno alla Zaleuco vista la contraddizione palese di codesta amministrazione tra dichiarazioni programmatiche e fatti; constatata l’incapacità e la mancanza di volontà di abbandonare metodi obsoleti, modelli gestionali ormai morti; di provvedere a rimpiazzarli con quelli richiesti dallo Stato italiano e dalla Comunità europea. È evidente la urgente necessità di recuperare le prospettive di sviluppo del territorio vibonese, per come programmato nel documento elettorale, e per come espresso nelle linee programmatiche che costituiscono la base amministrativa del governo comunale, secondo il Noc».
Gestione del personale al Comune, Russo: «Clima teso tra dipendenti e dirigente»