Comune Nicotera, l’opposizione: «Negato il funzionamento delle commissioni consiliari»
Il gruppo Movi@vento interviene anche sui dipendenti comunali indagati: «Ulteriore tegola che si aggiunge alla commissione di accesso agli atti»
Due dipendenti del Comune di Nicotera sono stati indagati per i reati di abuso d’ufficio e falso in atto pubblico. I fatti contestati risalgono al periodo 2020-2022 e riguardano l’aggiudicazione di gare di appalto per l’affidamento di lavori anche di importi consistenti. Sull’argomento è intervenuto il gruppo Movi@Vento composto da Antonio D’Agostino, Maria Adele Buccafusca e Salvatore Pagano che parla di «un’ulteriore tegola che si aggiunge a quella della commissione prefettizia di accesso. E riesce difficile pensare che i due fatti non abbiano correlazioni costituendo così due indizi a cui manca soltanto un terzo per diventare, come suol dirsi, prova di una gestione amministrativa che ha mancato, a dir poco, di trasparenza». Per il Movi@Vento «è facile invece pensare che questo sciame sismico preluda a un vero e proprio terremoto, il quarto in poco più di dieci anni di vita del Comune di Nicotera, di cui non avremmo davvero bisogno perché le vittime sarebbero soprattutto i cittadini nicoteresi. Ciò però non ci esime dal ricordare fatti e circostanze che ci hanno visto in prima linea nel segnalare anche questo tipo di rischi. Una voce la nostra che ha purtroppo gridato nel deserto».
Il gruppo di opposizione punta il dito: «Di cosa parliamo e quali erano i segni premonitori di ciò che sta avvenendo? In primis le azioni ed i comportamenti portati pervicacemente avanti dall’attuale maggioranza e tutte escludenti, sistematicamente, la minoranza dalla partecipazione alla vita politico-amministrativa: la negazione di un diritto sancito dalla normativa, ma ancor più dal consenso della quasi metà del corpo elettorale. Emerge evidente, dopo gli ultimi fatti di cui parliamo, quanto sarebbe stato nell’interesse dell’istituzione comunale stessa non chiudere le porte al legittimo controllo dei gruppi d’opposizione ed alla trasparenza degli atti, impedendo così dubbi e opacità. Come ha operato invece la maggioranza? Ha impedito ogni coinvolgimento della minoranza nelle scelte politiche con plurime condotte contro legge, negando anche il funzionamento delle commissioni consiliari, prima fra tutte quella ai lavori pubblici». E ancora: «La maggioranza ha ostacolato ai consiglieri di minoranza l’accesso agli atti, soprattutto a quelli dell’Ufficio tecnico, rendendolo farraginoso e defatigante; ha lasciato inattuate importanti delibere di interesse collettivo proposte dal nostro gruppo, malgrado la loro approvazione unanime. Per non parlare – sottolineano – delle pratiche negazioniste quando si parlava dell’inquinamento marino e se ne proponevano le soluzioni; o della sordità quando si denunciavano le anomalie nella gestione delle opere pubbliche, quali gli affidamenti ripetuti sempre agli stessi nominativi; i cantieri fermi e le perizie di variante discutibili, con indebito sperpero di fondi pubblici; le interdittive antimafia dopo assegnazione di lavori a soggetti pur compresi nella white list della Prefettura. Anche all’Ufficio territoriale di Governo abbiamo lanciato il nostro allarme, cui abbiamo avuto come risposta solo un leit motiv – “il prefetto non può entrare negli atti della pubblica amministrazione”– per nulla pertinente, perché l’autorevolezza degli indirizzi di legalità che un prefetto può dare non si esaurisce certo, a danno consumato, nello sciogliere i consigli comunali e piazzare i propri funzionari sospendendo di fatto quel poco di democrazia residua nelle nostre periferie. Ad onor del vero, complice forse l’arrivo della commissione d’accesso – sottolinea il gruppo di opposizione del Comune di Nicotera – la maggioranza ha di recente deciso di osservare la legge e coinvolgere l’opposizione convocando per la prima volta – a sei mesi dalla scadenza della consiliatura – la commissione lavori pubblici al fine di stabilire le procedure per la progettazione e l’appalto dei lavori di rifacimento del lungomare (2.000.000 di euro di finanziamento). Non ci siamo sottratti solo per il bene del paese, cercando di scongiurare l’ennesima “proposta indecente” di un appalto integrato. La nostra proposta è stata invece quella di un concorso di idee, con il coinvolgimento del maggior numero possibile di progettisti e dei portatori d’interesse attraverso una consultazione popolare. Il massimo della trasparenza e della partecipazione democratica. Fosse stata questa la cifra del percorso amministrativo di questa consiliatura che volge al termine, forse non ci saremmo trovati ora sul bordo del precipizio e a fare la triste contabilità di danni già abbondantemente prodotti, indipendentemente da eventuali risvolti penali o da non augurati provvedimenti prefettizi».
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