Comunali a Vibo: confusione in aumento tra Pd e M5S dopo la nota congiunta di Santoro e Romeo
Non passano neanche 24 ore dal comunicato stampa e il capogruppo dei Cinque Stelle fa ulteriori puntualizzazioni, chiama in causa Michele Furci e Luisa Santoro, ed anche la volontà di candidare a sindaco un politico con esperienza amministrativa alle spalle viene rimessa alla coalizione mentre il Partito democratico era già in campagna elettorale
Non passano neanche 24 ore dalla nota stampa a firma congiunta da parte del capogruppo del M5S al Comune di Vibo, Domenico Santoro, e del candidato a sindaco del Pd Enzo Romeo ed ecco che Santoro sul proprio profilo facebook – nel postare stamane proprio l’articolo de il Vibonese.it – fa ulteriori puntualizzazioni. Eccole: “Candidature rimesse alla coalizione. Per come i giornali riportano, io e Enzo Romeo abbiamo rimesso la nostra candidatura a sindaco alla coalizione Progressista. Il mio intendimento è sempre stato quello di riportare il Pd al tavolo progressista con le quattro forze politiche iniziali, senza candidature precostituite e dando la libertà di scelta delle linee programmatiche e del candidato alla coalizione. Quello che abbiamo fatto, unitamente a Michele Furci e a Luisa Santoro, si è fatto è per il bene di tutta la comunità progressista. Poiché la linea indicata da Conte è quella che vede prima le linee programmatiche e poi il candidato a sindaco è una conseguenza. Se poi la coalizione vorrà un candidato politico o no, sarà sua la prerogativa, e non certo della volontà degli ex candidati a sindaco, ma prima avremo scritto tutti insieme le linee programmatiche. Sarà invece nostra cura, del M5S, al tavolo progressista far emergere la necessità di una figura che spezzi l’imperante cultura mafiosa e massonica piramidale che vige a Vibo Valentia”.
Ora, stando a tali ultime dichiarazioni di Domenico Santoro, appaiono a nostro avviso evidenti alcuni dati “politici” (se di politica si può ancora parlare) che vanno sottolineati: 1) Quando Santoro ieri ha inviato la nota stampa a firma congiunta con Enzo Romeo, parlava anche a nome del deputato del M5S Riccardo Tucci? 2) Se Domenico Santoro – che dichiara oggi di aver agito unitamente anche a Michele Furci e Luisa Santoro – ha coinvolto nella sua iniziativa anche Riccardo Tucci, che senso ha allora aver convocato già da lunedì una conferenza stampa per domani pomeriggio (venerdì) da parte di Tucci, Lo Schiavo e Consoli (conferenza stampa, per di più, senza il Pd)? 3) Se Domenico Santoro (e questo punto anche Michele Furci e Luisa Santoro, tirati in ballo dallo stesso Domenico Santoro) ha agito all’insaputa di Riccardo Tucci, allora vuol dire che il parlamentare vibonese dei Cinque Stelle non controlla più neanche il proprio partito e non è lui a dettare la linea dei Cinque Stelle a Vibo. 4) Se una cosa ieri appariva chiara da parte di Santoro e Romeo – e cioè che il prossimo candidato a sindaco dovrà essere una figura politica con alle spalle una valida esperienza di dinamiche amministrative – con la nuova uscita di Santoro anche tale certezza viene meno laddove Santoro rimette tutto alla coalizione (“Se poi la coalizione vorrà un candidato politico o no, sarà sua la prerogativa”). 5) Anche il Pd ha più di qualcosa da spiegare: se infatti con Enzo Romeo ha affermato ieri nella nota congiunta che bisognerà “riaprire a breve la valutazione delle personalità che meglio possano rappresentare la sintesi unitaria” del candidato a sindaco e la sua esperienza (unitamente a quella di Santoro) viene messa (citiamo testuale) “al servizio della coalizione”, allora sinora tutte le dichiarazioni del Partito democratico – che ha ripetuto a più riprese che Enzo Romeo è già in campagna elettorale da tempo e sta incontrando i cittadini da candidato a sindaco – che fine fanno? E le altre forze politiche (Verdi e Sinistra italiana, in primis), che si sono schierate già con Romeo in tale campagna elettorale già avviata, che fine faranno?; 6) alla luce degli ultimi avvenimenti, con prese di posizione e puntualizzazioni nel giro di meno di 24 ore, a molti osservatori esterni (e non solo) sembra di trovarsi dinanzi a “dilettanti” della politica allo sbaraglio le cui “mosse” riescono di difficile comprensione ai normali cittadini e ai comuni mortali.
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