domenica,Settembre 8 2024

Accesso agli atti nei Comuni vibonesi, il M5S: «Si respira un’aria diversa»

Per i pentastellati si tratta di «azioni mirate che la cittadinanza aspettava già da diverso tempo»

Accesso agli atti nei Comuni vibonesi, il M5S: «Si respira un’aria diversa»
La Prefettura di Vibo

La coordinatrice provinciale del Movimento 5 Stelle di Vibo Valentia, Luisa Santoro, unitamente al Gruppo territoriale, fa il punto sulla situazione dei Comuni interessati da scioglimento per infiltrazioni mafiose e Commissioni di acceso agli atti nel vibonese, elogiando anche al lavoro svolto dalle forze dell’ordine e in particolar modo a quello della Dda di Catanzaro. «Come risaputo, – osservano i pentastellati – molti Comuni della nostra provincia sono attualmente sotto la lente d’ingrandimento dei funzionari delle Commissioni di accesso agli atti inviate dalla locale Prefettura a guida del prefetto Paolo Grieco: Tropea, Stefanaconi e Nicotera, arrivando finanche allo scioglimento per quello di Acquaro, Capistrano e Soriano Calabro. In verità erano azioni mirate che la cittadinanza aspettava già da diverso tempo, in considerazione delle già paventate e temute infiltrazioni evidenziate a diverso titolo, nei più importanti filoni d’inchiesta giudiziari degli ultimi anni e che oggi ha toccato persino gli uffici dell’Azienda sanitaria provinciale. Vogliamo pensare, – aggiungono – in un’ottica più ottimistica, che questo ritardo sia stato voluto anche per dare l’opportunità a questi stessi amministratori di potersi “riscattare”, mettendo in campo le loro capacità e dando dimostrazione del livello di etica politica delle loro azioni. Metterli alla prova insomma, dimostrando nei fatti l’insussistenza dei rischi di infiltrazione mafiosa diversamente da quanto emerso durante le loro campagne elettorali. È anche vero che l’Ufficio Territoriale di Governo procede a inviare la Commissione di indagine per verificare la sussistenza di tentativi di infiltrazione e/o di collegamenti con la criminalità organizzata, soltanto quando ha elementi certi e fondanti che tali rischi vi possano effettivamente essere seppur, va ribadito che, fino a quando non si procede allo scioglimento per infiltrazione stessa, vige anche per gli enti, “una totale presunzione di innocenza”. Ma una cosa è certa, oggi Vibo respira “un’aria diversa”. Già all’ indomani di Rinascita Scott, in verità si avvertiva forte la sinergia tra forze dell’ordine e magistratura, grazie al grande lavoro svolto in i questi ultimi anni dal “team  Gratteri”, oggi si avverte la presenza dello Stato e delle istituzioni, per troppo tempo – precisano – pavida e quasi volutamente silente, lasciando che negli anni la ‘ndrangheta, la politica e la massoneria, (anche deviata), s’impadronisse delle più importanti istituzioni e del nostro territorio, contribuendo in misura assai tangibile a farci sprofondare agli ultimissimi posti in tutte le analisi e classifiche nazionali economico-sociali».

Pertanto, «alla vigilia di molti appuntamenti elettorali che vedranno impegnata la nostra provincia nei prossimi mesi, – prosegue il M5S – si potrebbe ottimisticamente ipotizzare che la stessa si possa svolgere in un clima ambientale molto più favorevole. Infatti, nonostante le decine di assoluzioni in primo grado di innumerevoli politici e colletti bianchi dello stesso processo Rinascita Scott, quel che resta è che taluni comportamenti ed atteggiamenti tenuti negli ultimi decenni dalla politica vibonese e funzionari delle istituzioni, se non sono stati classificati come reato, poco ci è mancato. Perciò il processo Rinascita Scott rimane comunque un processo epocale, in cui il principale condannato resta “l’atteggiamento mafioso” o comunque quel comportamento, quasi connivente, che finisce per confondersi con quest’ultima. Si auspica allora che alcuni politici della vecchia “guardia” o comunque a più esperienze elettorali, consoni a mettere in campo strategie di guadagno elettorale, evidentemente poco “simpatici” agli ambienti giudiziari, possano, questa volta evitare di fare accordi ‘trasversali’ per spostare interi bacini di voto, anche per scongiurare di ritrovarsi nuovamente coinvolti in future indagini giudiziarie con l’aggravante, questa volta, della “recidiva” nel reato di scambio politico- mafioso. Noi del M5S auspichiamo, perciò, un clima più sereno, che potrebbe aprire scenari diversi e che faccia convincere a far scendere in campo quella fetta di società civile vibonese rimasta da troppo tempo spettatrice, pur consapevole che solo attraverso la politica si possa tentare il miglioramento di Vibo. In questa unica ottica viaggia il nostro intento, quella di unire non solo le forze politiche progressiste che dimostrino fattivamente di stare fuori da logiche egoistiche di protagonismo personale e/o da alleanze politiche “trasversali” create ad hoc e con l’unico obiettivo di raccogliere e spostare bacini di voti, ma chiunque voglia attivamente e realisticamente partecipare ad un comune progetto di risollevamento per Vibo. Volti nuovi insomma, provenienti dal mondo civile da cui e con cui raccogliere competenze e sinergie mirate, che Vibo peraltro dispone, anche numerose, per la realizzazione di un progetto unico, basato su pochi, essenziali obiettivi. La nostra speranza è ancora quella di poter fare una campagna elettorale rinnovata e serena, senza il timore di essere travolti da forze politiche e/o coalizioni poco “limpide” o create ad hoc al momento e che, sono state la causa principale dell’alto tasso di astensionismo elettorale e del graduale disaffezionamento civile alla politica, lasciando vuoti quegli spazi a favore di chi invece si è verosimilmente impegnato ad occuparli per i propri interessi personali».

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