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Comunali a Vibo, Lo Schiavo: «No a imposizioni e frammentazioni. Apriamo a elementi di unione»

Il consigliere regionale e coordinatore del "Tavolo progressista" interviene sull'attuale dibattito politico in città e invita gli alleati a puntare sulla costruzione di un meccanismo di sana competizione quale blocco alternativo a chi ha sinora governato

Comunali a Vibo, Lo Schiavo: «No a imposizioni e frammentazioni. Apriamo a elementi di unione»
Nei riquadri Maria Limardo e Antonio Lo Schiavo
Il Comune di Vibo Valentia

Occorre “cambiare il passo nella città di Vibo Valentia, dove persistono divisioni e lacerazioni senza senso nel campo progressista”. Inizia così il suo intervento – attraverso i canali social – il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, il quale fa il punto sullo stato di difficoltà in cui versa l’intero territorio comunale e sul “lavoro” fin qui svolto dal “Tavolo progressista” – dallo stesso Lo Schiavo coordinato – volto a elaborare un programma e trovare il nome del candidato a sindaco per la città in occasione delle prossime amministrative. L’esponente di “Liberamente progressisti” chiarisce subito la sua attuale “posizione di silenzio” spiegando che in questo momento ogni esasperazione o intervento che personalizza lo scontro politico serve solamente a dividere ulteriormente un campo che invece ha necessità di trovare elementi di unione e condivisione”. La città di Vibo, per come si presenta oggi – afferma Lo Schiavo -, e per il senso di rassegnazione in cui tanti si trovano, merita ben altro tipo di dibattito. La cosa paradossale è che dinanzi a una destra divisa – che arriva alla fine del suo mandato senza neanche avere i numeri per approvare le proprie pratiche in prima convocazione, e che probabilmente non avrà i numeri per terminare la consiliatura – oggi l’attenzione viene focalizzata sulle divisioni del centrosinistra”. Pertanto, Lo Schiavo precisa che “questo è un errore che non ci possiamo permettere perchè è giusto che chi ha governato la città negli ultimi venti anni si assuma la responsabilità di presentare ai cittadini il proprio bilancio”. Il consigliere regionale ribadisce, quindi, che con la “frammentazione” si farebbe il gioco del centrodestra e, pertanto, è necessario capire che bisogna “mettere assieme più energie possibili”, perché “nessuno può imporre niente a nessuno” e “divisi si perde”. Chiaro il messaggio, neanche troppo velato, al Partito democratico, che sin dalle battute iniziali si è seduto al “Tavolo progressista” prospettando Enzo Romeo quale figura – quasi esclusiva – sulla quale investire per la candidatura di sindaco alle prossime elezioni amministrative. Il consigliere regionale, con appiglio disteso e sereno, ha pertanto osservato che “bisogna invece allargare il campo, con un dialogo affrontato atraverso “lucidità, equilibrio e moderazione” al fine di costruire un meccanismo di sana competizione e un blocco alternativo a chi ha sinora governato. A conclusione della riflessione, l’invito di Lo Schiavo: “Bisogna ritornare a sedersi a un tavolo di coalizione allargato sia alle forze moderate, di sinistra e a chi vuole partecipare per un percorso condiviso e democratico di scelta per un cambiamento della città”.

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