Comunali a Vibo, Di Bartolo (Pd): «La Limardo ha spianato la strada per una vittoria del centrosinistra»
Per il segretario provinciale del Partito democratico il candidato a sindaco resta Enzo Romeo. Le “ricette” del Pd per sanità, giovani, autonomia differenziata e controllo sugli enti locali
Intervento del segretario provinciale del Partito democratico, Giovanni Di Bartolo, sui temi di maggiore attualità politica del Vibonese ad iniziare dalle elezioni amministrative nella città capoluogo di provincia. «Il Partito democratico non ha mai interrotto la propria attività di ascolto, denuncia e proposta quotidiana. Questo territorio sta attraversando profondi cambiamenti dal punto di vista sociale ed economico e abbiamo bisogno di un’amministrazione capace di pensare e costruire una prospettiva per il futuro. Occorre aprire una discussione sul ruolo che devono assumere sia il centro cittadino che le frazioni del comune di Vibo Valentia, in modo da costruire un sistema città. Da qui l’importanza di intraprendere scelte strategiche sulla programmazione urbanistica al fine di favorire per esempio lo sviluppo produttivo di Vibo Marina. Occorre poi – evidenzia Di Bartolo – riorganizzare i servizi pubblici coerentemente alle esigenze dei cittadini e delle persone che vivono e lavorano in questo territorio, non dimenticando le situazioni di sofferenza a volte drammatiche e spesso anche invisibili. È possibile fare tanto, ma bisogna lavorare seriamente sulle politiche sociali».
Di Bartolo, l’amministrazione Limardo e Romeo
Il segretario provinciale del Pd si è poi soffermato sul sindaco di Vibo Maria Limardo e sulla sua amministrazione, bocciando l’esperienza politica del centrodestra. «Il “merito” più grande di questa amministrazione – ha affermato Di Bartolo – è quello aver spianato la strada a una vittoria del centrosinistra alle prossime elezioni comunali». Ad avviso del segretario provinciale del Pd, in tal senso non vi è alcun pericolo di un’eventuale esclusione della candidatura di Enzo Romeo a sindaco di Vibo paventata da alcuni ambienti della coalizione progressista e nessuna volontà in tale direzione da parte dei vertici regionali del Partito democratico. «Nessun problema di questo tipo – assicura Di Bartolo – in quanto i livelli territoriali si confrontano e lavorano in sintonia con il livello regionale.La funzione naturale del Pd è quella di essere la forza aggregante e il baricentro della compagine alternativa alla destra. In questo senso, il Partito democratico ha mandato un grande segnale di apertura da Piazza del Popolo. È in corso una discussione con le altre forze politiche e vedremo in che termini si definirà».
L’autonomia differenziata
Passando alle tematiche di rilievo nazionale, Di Bartolo si dichiara nettamente contrario all’autonomia differenziata, auspicando un blocco della stessa in Parlamento. «Si tratta di un disegno di legge che non garantisce i diritti sociali e civili fondamentali, non promuove le ragioni della crescita e dello sviluppo e amplifica il divario tra le regioni. Il presidente Occhiuto ha votato a favore dell’autonomia differenziata in Conferenza Stato-Regioni, celebrando come risultato l’impegno preso con Calderoli per individuare le risorse destinate a finanziare i Lep prima di approvare la riforma. Ora che sta avvenendo l’esatto contrario, Occhiuto sostiene che il ministro non avrebbe rispettato i patti. Nei mesi scorsi abbiamo detto con chiarezza che si trattava di un assegno in bianco e quindi la protesta di Occhiuto è clamorosamente tardiva».
I giovani, la sanità e l’accesso agli atti
«La Calabria e il Vibonese stanno pagando un prezzo altissimo in termini di emigrazione giovanile. Abbiamo bisogno di politiche che investano realmente nel capitale umano delle nuove generazioni, migliorando l’accesso e la qualità della formazione partendo da un’unica strategia in grado di produrre nuove opportunità di lavoro. Nel contesto dell’amministrazione pubblica c’è carenza di personale e nuove competenze e rimane quindi una priorità lo sblocco del turn over e un piano straordinario di assunzioni, oltre ad un serio piano industriale, perché il pubblico è indispensabile, ma lo è anche l’impresa».
Quindi la sanità, con il bisogno di garantire i servizi essenziali: «La garanzia dei servizi essenziali passa anzitutto dall’efficiente impiego delle risorse disponibili per far funzionare in modo adeguato gli ospedali. Tuttavia, la rete ospedaliera da sola non basta: serve riorganizzare l’assistenza territoriale. Abbiamo già denunciato in più occasioni, in ultimo con un sit-in davanti l’ospedale di Vibo, la carenza di personale. La programmazione delle assunzioni deve andare di pari passo con gli interventi in edilizia e in tecnologie sanitarie per mettere gli operatori nelle condizioni di lavorare in modo adeguato. Sul nuovo ospedale manca ancora il progetto esecutivo per la costruzione della struttura: aspetteremo il commissario Occhiuto al varco».
Di Bartolo chiude quindi sulle Commissioni di accesso agli atti disposte dalla Prefettura di Vibo Valentia di recente nei Comuni di Stefanaconi, Nicotera e Tropea. «Il monitoraggio dell’attività amministrativa degli enti locali è una prerogativa necessaria e doverosa degli organi del Governo territoriale.Garantire la correttezza e l’impermeabilità dell’operato della pubblica amministrazione è una condizione irrinunciabile per proseguire il contrasto alla criminalità organizzata, che continua a rappresentare una minaccia per le istituzioni democratiche».
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