venerdì,Novembre 22 2024

Elezioni a Vibo, “scintille” tra M5S e Pd che con un comunicato gettano però acqua sul fuoco

Il documento con il quale si rimanda ancora l’individuazione del metodo di scelta del candidato a sindaco è stato sottoscritto anche da Umanesimo Sociale e Liberamente Progressisti. Espressa preoccupazione per gli accessi antimafia in diversi Comuni del Vibonese

Elezioni a Vibo, “scintille” tra M5S e Pd che con un comunicato gettano però acqua sul fuoco
Il tavolo della coalizione progressista

Prova a “stemperare” i toni e a cercare di far passare all’esterno un’idea di unità di intenti che nei fatti è allo stato solo apparente, il fronte progressista vibonese chiamato a individuare il candidato a sindaco da contrapporre al centrodestra ed al Polo di centro. Con un comunicato stampa inviato dalla segreteria del deputato del M5S, Riccardo Tucci, ma firmato dal Partito democratico, dal Movimento Cinque Stelle, da Liberamente Progressisti e da Umanesimo sociale, il fronte progressista prova a gettare acqua sul fuoco rispetto a quanto trapela all’esterno sulle acque agitate tra Pd e M5S, impegnati in una prova “muscolare” che ha già stancato gli elettori e i cittadini prima ancora di cominciare. Segreti di “pulcinella”, mosse “politiche” prevedibili, tatticismi da bar dello sport e un livello sempre più basso di discussione stanno caratterizzando, a nostro avviso, tale fase di “grandi manovre” per la conquista della poltrona più alta di “Palazzo Luigi Razza”. Per realizzare cosa dopo la (eventuale) conquista e, soprattutto, per andare dove non è dato ancora sapere, ma considerando che il 4 ottobre scorso il Movimento Cinque Stelle con Michele Furci chiudeva le porte a “fughe in avanti sul candidato a sindaco” anche perché – così aveva dichiarato – era necessario che la «comunità di riferimento del fronte progressista interiorizzasse nel suo insieme la portata della novità politica», non meraviglia il comunicato stampa odierno.

E così, mentre il Polo di centro ha già quasi pronte le liste per la prossima competizione elettorale (che poi tali liste siano magari piene di trasformisti, e non solo, è altro discorso) ed il centrodestra che ieri si è ritrovato unito con Forza Italia e Fratelli d’Italia (ieri per FdI era presente in sala anche il commissario provinciale Pasquale La Gamba) a palazzo Gagliardi in occasione della presentazione dei progetti di rigenerazione urbana e, soprattutto, per dare manforte al sindaco Maria Limardo, nel fronte progressista vibonese si discute ancora di… “metodo di scelta del candidato a sindaco”. Ecco il comunicato stampa integrale e congiunto delle forze progressiste: “Nella sede del Movimento 5 Stelle si è riunito ieri sera il fronte del tavolo progressista. Presenti l’onorevole Riccardo Tucci, il rappresentante del gruppo territoriale Michele Furci (M5S), il consigliere regionale Raffaele Mammoliti, il segretario cittadino Francesco Colelli (PD), il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, la consigliera comunale Loredana Pilegi (LP), Domenico Consoli (US). Al centro del dibattito l’attuale situazione socio-politica, le prospettive della coalizione in vista della tornata elettorale e il metodo di scelta del futuro candidato a sindaco di Vibo Valentia. Preliminarmente, il tavolo progressista ha espresso forte preoccupazione per quanto accaduto di recente nella nostra provincia, dove si registrano tre amministrazioni comunali sciolte per infiltrazioni mafiose, altrettante in cui si sono insediate le commissioni di accesso antimafia e un’amministrazione dove le dimissioni del sindaco si sono verificate a seguito di una inchiesta giudiziaria che ha interessato il Comune.

A fronte di tale situazione, è stata ribadita la piena fiducia nello Stato, la cui presenza, in questo momento storico, è quanto mai necessaria. Nelle prossime riunioni il Tavolo progressista metterà a punto le azioni da intraprendere al fine di sviluppare una maggiore penetrazione nella società civile e stimolare una partecipazione politica dal basso qualitativa e consapevole. Con riferimento al metodo di scelta del candidato, i presenti, dopo aver chiarito le reciproche posizioni, hanno ribadito la ferma intenzione di proseguire fino in fondo il percorso comune che sarà affrontato in una prossima riunione”. Tutto rimandato, dunque, al di là del linguaggio “politichese” che mostra ancor di più i limiti strutturali di una coalizione “progressista” che potrebbe frantumarsi prima ancora di cominciare e che per ora si dimostra incapace di comunicare all’esterno, stando al comunicato stampa, persino quali sarebbero queste “reciproche posizioni” politiche ieri al centro del chiarimento. Primarie sì o primarie no per la scelta del candidato a sindaco? Allargamento della coalizione ad altre formazioni politiche oppure no? Candidato a sindaco con già esperienze politiche e partitiche alle spalle oppure no? Candidato a sindaco che dovrà essere espresso dal M5S o dal Pd? Gli interrogativi, alla luce della riunione di ieri, rimangono ancora tutti, ma proprio tutti, da sciogliere. Una sola annotazione finale: bene ha fatto il fronte progressista a ribadire fiducia nello Stato e a ricordare che attualmente nel Vibonese ci sono tre amministrazioni comunali commissariate per infiltrazioni mafiose (Acquaro, Soriano Calabro e Capistrano, i nomi li facciamo noi) ed in tre la Prefettura ha inviato l’accesso antimafia (Tropea, Stefanaconi e Nicotera). Ma a fronte di ciò, se in questi anni fosse arrivata qualche denuncia pubblica in più anche dal fronte progressista sulle situazioni di questi e di altri enti locali – (le dimissioni del sindaco di Cessaniti non arrivano per un’inchiesta giudiziaria che ha interessato il Comune, come affermato dal fronte progressista, ma perché c’è stato chi in solitudine come la nostra testata, nell’assenza della politica tutta, ha portato alla luce quanto contenuto nelle inchieste che sarebbero rimaste altrimenti nei cassetti o fra gli addetti ai lavori) – sarebbe stato molto meglio. Sarà per la prossima volta. Per intanto attendiamo la messa a punto del Tavolo per…le azioni da intraprendere al fine di sviluppare una maggiore penetrazione nella società civile e stimolare una partecipazione politica dal basso qualitativa e consapevole”. Alle prossime puntate.

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