Baby migranti nel palazzetto di Vibo Marina, Ncd: «S’inverta la rotta»
Appello del coordinatore del partito per le frazioni costiere: «Sindaco e amministrazione s’impegnino di più per trovare una soluzione adeguata alle esigenze di residenti e ospiti»
«Una ritualità con una variazione: sbarco – Palazzetto dello Sport di Vibo Marina – tutto esaurito e soggiorno fino a data da destinarsi. La situazione è ancor più drammatica trattandosi di minori sotto tutela di chi ha ben pensato che la loro collocazione migliore è una struttura sportiva. La nostra! Una soluzione discutibile accettata da Vibo Marina in quanto doveva essere momentanea».
Continua a far discutere l’allocazione dei minori non accompagnati all’interno del palazzetto dello sport di Vibo Marina. Ad intervenire nei termini su citati è la coordinatrice del Nuovo Centro Destra per l’area costiera Maria Luana Ferraro. A parere dell’esponente politica «Vibo Marina si sente di nuovo presa in giro. Il Palazzetto dello sport “G. Naso” è l’unica struttura polisportiva esistente nella frazione che permette ai nostri ragazzi di praticare sport a livello agonistico. Ammesso che venga presto sgomberata, sarà in condizioni accettabili e se così non fosse, chi provvederà ai lavori di ripristino? Il nostro Comune in dissesto che già fatica a mantenere i servizi essenziali?».
Migranti al Palasport di Vibo Marina, «Questa non è integrazione»
Luana Ferraro tiene «a sottolineare che Vibo Marina è un paese accogliente, tollerante, aperto. I “ragazzini del mare” sono sempre ben accolti e vedendoli vagare giornate intere per il paese dispiace, visto che non hanno di che occupare il tempo. Si prova a comunicare con loro ma non capiscono il nostro linguaggio: il massimo che si può fare è dargli qualcosa da mangiare o da bere per poi lasciarli liberi di girovagare fino a quando non rientrano “a casa”. Molti hanno l’età dei nostri figli. Comprendiamo i disagi che vivono! Tutto ciò lo dico solo per specificare che non è un problema di integrazione ma solo un disagio reale degli uni e degli altri».
Ferraro ricorda ancora «siamo oltre la metà di settembre, alle porte della stagione sportiva e non abbiamo ancora avuto risposte certe. Mi chiedo come sia possibile che dopo anni che si ripete il rito degli sbarchi e tutto ciò che ne consegue, non si è ancora trovato un modo adeguato per rispondere concretamente a queste semplici domande senza dover creare attrito. La vogliamo trovare una soluzione che rispetti abitante e immigrato attivandoci come si deve?».
Quali le soluzioni? «Se il nostro territorio non lo consente – argomenta la coordinatrice di Ncd -facciamo un passo indietro. Accogliamoli nel nostro porto e diamogli prima assistenza ma, visto che non siamo in grado più di sostenere queste ondate che da anni accogliamo, tuteliamo e integriamo, proviamo a mandarli anche per la prima accoglienza in altre province. Siamo al collasso ma umanità e rispetto per tutti, immigranti e residenti, deve guardare oltre la politica locale».
Dunque l’appello a sindaco e amministrazione comunale affinché «venga prestata massima attenzione al problema con un impegno concreto orientato ad una soluzione migliore, anche perché è la terza volta che ci troviamo in un anno, noi abitanti di Vibo Marina, a dover chiedere di aver rispettato il diritto allo Sport dei nostri ragazzi e a trovarci, dopo l’ennesimo sbarco, ad affrontare lo stesso problema».