Comunali a Vibo, il “tavolo” del centrosinistra non decide e rimanda ad un nuovo incontro
Il Movimento Cinque Stelle, Umanesimo sociale e Liberamente Progressisti non avanzano al momento alcun nome di aspirante candidato a sindaco alternativo ad Enzo Romeo del Pd
Nulla di fatto al “tavolo” del centrosinistra, convocato in vista dell’individuazione del candidato a sindaco di Vibo Valentia per le amministrative del giugno prossimo. Il comunicato stampa – firmato congiuntamente dal Partito democratico, dal Movimento Cinque Stelle, da Liberamente Progressisti e da Umanesimo sociale – arriva in tarda serata e “parla” da solo. Eccolo: “Ribadite con forza le ragioni politiche dello stare insieme per costruire una coalizione progressista alternativa al governo di centrodestra che guida da decenni la città; stabilito che nei prossimi giorni le forze promotrici del tavolo si incontreranno nuovamente per arrivare ad una scelta condivisa per la candidatura a sindaco e, nello stesso tempo, per mettere in campo una coalizione che sia la più ampia possibile. Si basa su queste due linee guida l’esito della riunione dell’area progressista convocata in vista delle elezioni amministrative di Vibo Valentia che si è tenuta nella nella sede del Movimento 5 Stelle. L’indicazione pervenuta dai rappresentanti dei partiti, dei movimenti e delle associazioni convenute, ha come obiettivo unanimemente condiviso il prosieguo del confronto, con spirito di unitarietà e collegialità, allo scopo di pervenire all’individuazione di un nome che possa sintetizzare al meglio le istanze della coalizione tutta e rappresentare il miglior candidato possibile da contrapporre al centrodestra”. Non invitati per ora al “tavolo” i rappresentanti dei Verdi-Sinistra italiana e di Rifondazione comunista, all’incontro di ieri per il Partito democratico – che ha individuato in Enzo Romeo il proprio candidato – erano presenti il segretario cittadino del Pd, Francesco Colelli, e il consigliere regionale Raffaele Mammoliti. A coordinare i “lavori”, il consigliere regionale di Liberamente Progressisti, Antonio Lo Schiavo, mentre per il Movimento Cinque Stelle erano presenti il deputato Riccardo Tucci, i consiglieri comunali Domenico Santoro e Silvio Pisani, oltre al nuovo responsabile territoriale del M5S Michele Furci. Tutto rimandato, dunque, per arrivare a quella “sintesi” politica sul nome del candidato a sindaco dell’intera coalizione di centrosinistra ed ufficialmente in campo al momento c’è solo il candidato del Pd Enzo Romeo. I nominativi del M5S restano per ora nel cassetto, così come quelli – se esistono – di Liberamente Progressisti e di Umanesimo sociale. Non tutti, inoltre – in caso di mancato accordo sul nome del candidato a sindaco dell’intera coalizione di centrosinistra – sono propensi a ricorrere allo strumento delle Primarie. Resistenze in tal senso (da quanto trapela e sempre pronti alla smentita) arrivano soprattutto dal Movimento Cinque Stelle vibonese – e già questa sarebbe una novità politica nazionale, attesi gli strumenti (voto on line dei cittadini) scelti sinora dai pentestellati per selezinare i propri candidati in tutte le competizioni – , mentre non può di certo dirsi contrario alle Primarie Antonio Lo Schiavo che nel 2015 è stato candidato a sindaco (perdendo poi contro il centrodestra di Elio Costa) proprio grazie alle Primarie avendo la meglio nel centrosinistra sull’ex consigliere regionale Pietro Giamborino e su Francesco Colelli (all’epoca espressione di Sinistra Ecologia e Libertà). Rimandato, quindi, il “tavolo” del centrosinistra in attesa di trovare un metodo condiviso – e soprattutto un nome di candidato a sindaco che rappresenti la sintesi delle varie “anime” della coalizione che tenterà di conquistare la guida politica di “Palazzo Luigi Razza”, – non resta che attendere le prossime “mosse” da parte del Movimento Cinque Stelle, di Liberamente Progressisti e di Umanesimo Sociale (ed eventualmente dei Verdi-Sinistra italiana e Rifondazione comunista). Spetta a loro, infatti, tirare fuori dal “cilindro” i nomi dei possibili candidati a sindaco per confrontarsi con quello di Enzo Romeo proposto dal Pd. Nel frattempo, i cittadini staranno anche a vedere quali e quanti interventi pubblici arriveranno da tali forze politiche (Pd incluso, ovviamente) contro il “sistema” di gestione politico-amministrativo messo in piedi al Comune dal centrodestra di Maria Limardo e Giuseppe Mangialavori al quale ci si propone di essere alternativi.
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