Dalla Festa provinciale dell’Unità parte la volata vibonese per il “Sì”
Tra le presenze della prima giornata spiccano quelle di Ernesto Carbone e di Giorgio Pagliari, membro della commissione Affari costituzionali. Dibattito incentrato sul referendum costituzionale, rispetto al quale anche il sindaco Elio Costa si è espresso a favore del “Sì”
È iniziata ieri a Palazzo Santa Chiara, sede del Sistema bibliotecario vibonese, la due giorni dedicata alla Festa provinciale de l’Unità. Tra le personalità presenti, un elemento di spicco del Partito democratico nazionale: Ernesto Carbone, membro della segreteria nazionale e responsabile della Pubblica amministrazione. Di rilievo anche la presenza di Giorgio Pagliari, senatore e membro della commissione Affari costituzionali.
Al centro del dibattito, moderato dal giornalista Filippo Veltri, il referendum sulla riforma costituzionale. Da sottolineare la presenza anche del primo cittadino vibonese Elio Costa, che, nei suoi saluti, si è espresso favorevolmente a proposito della riforma “Renzi-Boschi” rimarcando come la stessa vada in direzione di uno snellimento delle procedure legislative. «Ci sono sicuramente aspetti da migliorare – ha detto Costa -, specie per ciò che riguarda la compatibilità tra il ruolo di sindaco e quello di senatore, visto che sulla base della mia esperienza posso affermare che quello del sindaco è un lavoro a tempo pieno».
Politica in piazza, al via la due giorni della Festa provinciale de l’Unità
Ad introdurre l’evento è stato Enzo Insardà, da poco tempo eletto segretario provinciale. «La presenza di due elementi così importanti come Carbone e Pagliari ci aiuterà a capire i vantaggi del “Si”. Renzi o non Renzi. Discutendo ci rafforziamo, parlando con la gente possiamo riacquisire entusiasmo», ha detto.
«Superamento del bicameralismo perfetto, fiducia con la sola Camera, abolizione degli enti inutili o comunque costituzionalmente non necessari, come il Cnel, il chiarimento delle competenze tra Stato centrale e Regione. Sono tanti i motivi per poter dire Si a questa riforma», ha detto, invece, Ernesto Carbone. E se dovesse vincere il No? Non si è posto il problema, perché «vince il Si», ha replicato in maniera secca al giornalista. «Il “No” – ha poi aggiunto – è esclusivamente una resa dei conti all’interno del nostro partito. Se la sinistra storicamente ha una caratteristica, è lo spirito riformatore. Il “No” dunque rappresenta un’anomalia se viene da chi fa parte di questa storia e io faccio fatica a comprenderlo. Ci sono persone che vogliono anticipare il congresso: è vero che non siamo tutti “renziani”, ma le regole vanno rispettate. Dovremmo fermarci e studiare questa riforma».
«La vera sfida è far capire il referendum. Far capire i vantaggi che una riforma del genere può portare al Paese, evitando di ridurre tutto ad un conflitto politico», ha detto Giorgio Pagliari.