Autonomia differenziata, la giunta comunale di Briatico: «Si rischia un Paese a due velocità»
La compagine amministrativa guidata dal sindaco Vallone: «Comporterebbe effetti devastanti per le regioni meridionali con gravi rischi per l’affermazione e il mantenimento dei servizi essenziali»
«L’autonomia differenziata realizzerebbe un’Italia a differenti velocità, cronicizzando la povertà e ampliando la forbice sociale tra il Nord e Sud, istituzionalizzando e incrementando il gap già esistente». È la posizione dell’amministrazione comunale di Briatico che, tramite una delibera di giunta, ha scelto di aderire all’appello del coordinamento “Libera Calabria, associazione nomi e numeri contro le mafie”, avverso la proposta di legge sull’autonomia differenziata. Il giudizio della compagine amministrativa guidata dal sindaco Lidio Vallone è chiaro: «Riteniamo che l’approvazione del “ddl Calderoli” – si fa rilevare – comporterebbe effetti devastanti per le regioni meridionali con gravi rischi per l’affermazione e il mantenimento dei servizi essenziali, mettendo in discussione “un’unità giuridica ed economica della Repubblica, con enormi complicazioni nel governo delle singole materie, in danno dell’uguaglianza delle cittadine e dei cittadini, delle imprese e delle pubbliche amministrazioni locali e nazionali». L’autonomia differenziata, dunque, viene considerata «una “secessione dei ricchi” in danno delle fasce più povere della popolazione, con effetti impattanti sulla tenuta socio-economica delle comunità». Pertanto, attraverso questa delibera, la giunta chiede «al Governo, all’intero Parlamento italiano e in particolare, ai parlamentari calabresi, di impegnarsi per lo stralcio di tale provvedimento nel pieno rispetto dei principi di sussidiarietà e solidarietà tra le regioni, e quindi, dell’unità della Repubblica, e del principio di uguaglianza tra cittadine e cittadini così come previsti dalla nostra Carta Costituzionale».
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