Comune di Vibo: il sindaco Limardo vara la nuova giunta ma sulle deleghe regna la confusione
I “Rapporti con l’Università” e “l’immagine della città” assegnati contemporaneamente a due assessori, mentre “manifestazioni ed eventi” risultano in capo ad un assessore ma anche ad un consigliere. I “rapporti con le associazioni” affidati ad un assessore ed al tempo stesso fra le materie riservate al sindaco. Infine le dichiarazioni del pentito Moscato e le inchieste della magistratura che la politica continua a sottovalutare
Dopo aver incassato non pochi rifiuti, il sindaco di Vibo Valentia Maria Limardo ha varato la nuova giunta comunale e già dal solo decreto di nomina si ricavano elementi che la dicono lunga sull’attenzione con cui sono state assegnate le deleghe agli assessori. “Vista la necessità di integrare la composizione della Giunta con la nomina di nuovi componenti affinché la Giunta operi nella sua completezza” e dato atto “che l’art. 37 dello Statuto comunale – ricorda la Limardo – nel disciplinare le deleghe agli assessori stabilisce che il sindaco ha facoltà di assegnare con suo provvedimento le deleghe di funzioni a fianco di ciascuno indicate, con potere di firma degli atti di ordinaria amministrazione relativi alle funzioni assegnate”, ecco il decreto di nomina degli assessori Giusy Fanelli, Arcangelo Scionti e dell’avvocato Antonello Fuscà. La Fanelli viene nominata quale assessore alla Cultura e al Turismo, alle Politiche culturali e alla valorizzazione del patrimonio artistico, archeologico e culturale della Città con delega ai: Laboratori per le attività culturali; Rapporti con le università, gli enti di ricerca, le istituzioni e le associazioni culturali; valorizzazione delle specificità scientifiche e culturali; tutela, recupero e valorizzazione museale; Rapporti con il sistema bibliotecario; valorizzazione e promozione dell’immagine della città; mostre; biblioteche ed archivi; Pari opportunità e contrasto alle discriminazioni di genere; Teatro; T.S.O.
Arcangelo Scionti, attuale consulente del gruppo Caffo, viene invece nominato assessore alle Politiche Sociali, Coesione Sociale e Politiche Giovanili con delega nelle seguenti materie: Politiche sociali; Inclusione; Politiche per minori e famiglie; Politiche per persone con disabilità e per persone non autosufficienti; Assistenza ai minori; Pianificazione ed attuazione del piano sociale, Piano di Azione e Coesione (PAC); Immigrazione e politiche di integrazione dei migranti; Nuove cittadinanze; Politiche di lotta alla povertà e all’esclusione sociale; Politiche di cooperazione; Banca del tempo; TSO.
L’avvocato Antonello Fuscà è il nuovo assessore allo Sviluppo strategico del Porto; Istruzione; Cittadinanza Attiva, con delega: alla gestione, programmazione e sviluppo delle attività portuali, piano del porto, viabilità e acquisizione aree, rapporti con l’autorità portuale e con la Capitaneria di Porto e i soggetti concessionari; pubblica istruzione e servizi connessi al diritto allo studio; assistenza scolastica; comunità educativa; Rapporti con le Università e con gli altri enti di istruzione; Governance locale, cittadinanza attiva e rapporti con le associazioni; TSO.
Fanelli e Fuscà
Giusy Fanelli è l’attuale presidente della Pro Loco di Vibo Valentia, mentre l’avvocato penalista Antonello Fuscà – da sempre vicino a Forza Italia – è stato assessore ai lavori pubblici nella giunta dell’allora sindaco Alfredo D’Agostino (1997 – 2002), venendo ricordato anche per le polemiche sorte con alcune associazioni a seguito della sua decisione di sostituire le antiche e storiche basole in tutto il centro storico (zona chiesa di San Giuseppe e dintorni) con le attuali di fattura più moderna ed anche per via delle polemiche sorte attorno al restauro del Palazzo delle Accademie (con l’avvocato Caruso Frezza che lo accusò di aver snaturato l’antico immobile); all’epoca dell’assessorato diretto da Antonello Fuscà – durante i lavori di rifacimento del manto stradale – risale pure la scoperta dell’antico selciato (basole) in via Gagliardi sino a corso Umberto (in particolare dinanzi al cinema Moderno), pavimentazione però subito ricoperta con asfalto (quello tuttora visibile) poiché – venne spiegato al tempo – non vi erano fondi sufficienti nelle casse del Comune per riportare totalmente alla luce la strada originaria come invece fatto dall’amministrazione Iannello qualche anno prima in via Luigi Razza (dinanzi alla Posta centrale).
Le altre deleghe
Ritornando alla giunta comunale, il sindaco Maria Limardo, oltre alla nomina dei tre nuovi componenti della giunta, ha inteso anche rimodulare le deleghe agli altri assessori nel seguente modo: a Katia Franzè vanno gli Affari generali, le Risorse Umane e il contenzioso, il decoro, il verde pubblico e l’arredo urbano; al vicesindaco Pasquale Scalamogna l’Urbanistica, i trasporti, il Piano del traffico, il Piano spiaggia, il patrimonio scolastico e culturale, la toponomastica e l’immagine della città, la gestione degli alloggi Erp e i rapporti con l’Aterp, il Tso; a Maria Carmosina Corrado il Commercio, i Lavori pubblici, le attività produttive, la pubblicità e le pubbliche affissioni, l’industria, l’artigianato, l’agricoltura, i parcheggi, manifestazioni ed eventi, il Tso; a Maria Teresa Nardo il Bilancio e la programmazione finanziaria; a Vincenzo Bruni l’Ambiente, le politiche energetiche, i parchi urbani e le ville, le bonifiche e la mobilità sostenibile; a Michele Falduto l’Innovazione tecnologica, i servizi demografici, la comunicazione, i social media, i gemellaggi, l’Erasmus, il protocollo, statistiche, sportello Europa e Tso.
Al consigliere comunale Antonio Schiavello le deleghe allo sport, all’impiantistica ed alle manifestazioni sportive; agli spettacoli, alle manifestazioni ed eventi.
Il sindaco Maria Limardo si è riservata le seguenti materie: Polizia Municipale e sicurezza pubblica; autismo; eventi culturali; Premio Città di Vibo Valentia; Made in Vibo Valentia; Orti sociali; Quartiere Pennello; Politiche intercomunali e di area vasta; beni confiscati e associazione antiracket e antiusura; Affari istituzionali, Rapporti con la Regione, Provincia, Comune e Asp; Rapporti con le associazioni; Politiche per il benessere degli animali e randagismo.
Le nomine dei nuovi assessori e la rimodulazione delle deleghe avviene per via delle dimissioni degli assessori facenti capo al gruppo politico di “Città Futura” guidati dall’ex consigliere regionale Vito Pitaro. Si tratta di: Giovanni Russo (lavori pubblici), Antonella Tripodi e Rosa Maria Chiaravalloti. In precedenza si era dimesso l’assessore Domenico Francica (sempre di “Città Futura”). Ricordiamo che attualmente ogni assessore a Vibo Valentia percepisce al mese un compenso pari a 3.835,30 euro che diventano 4.794,13 euro per il vicesindaco. Il compenso del primo cittadino è invece fissato dalla legge in 6.392,17 euro mensili.
Stesse deleghe assegnate ad assessori diversi
Come si evince dallo stesso decreto sindacale firmato da Maria Limardo, l’assegnazione delle deleghe agli assessori da parte del primo cittadino non brilla per chiarezza. La delega “Rapporti con l’Università” risulta infatti assegnata contemporaneamente sia all’assessore Giusi Fanelli che all’assessore Antonello Fuscà. Dell’immagine della città dovrebbero occuparsi invece sia Giusi Fanelli che Pasquale Scalamogna, mentre la delega “manifestazioni ed eventi” risulta in capo sia all’assessore Carmen Corrado, sia al consigliere comunale Antonio Schiavello. Ancora peggio – in termini di confusione – per i “rapporti con le associazioni” affidati all’assessore Antonello Fuscà ma al tempo stesso presenti fra le materie riservate al sindaco.
Le inchieste giudiziarie
Dulcis in fundo va segnalato che il nome di un assessore della giunta comunale compare nelle dichiarazioni del collaboratore di giustizia, Raffaele Moscato, confluite sia nell’operazione “Rimpiazzo”, quanto nell’operazione Rinascita Scott ed in entrambi i processi – aspetto da cui non si può sorvolare – il Comune di Vibo è costituito parte civile. La vicenda attiene alle accuse rivolte all’ex consigliere regionale Pietro Giamborino. Ad avviso di Moscato, il politico in cambio dei voti del clan dei Piscopisani si sarebbe dato da fare per sistemare in uno studio professionale le cugine di Rosario Battaglia, quest’ultimo attualmente in carcere (condannato, tra l’altro, quale mandante dell’omicidio del boss di Stefanaconi Fortunato Patania) ed indicato come uno dei vertici indiscussi del clan. Gli inquirenti – Dda di Catanzaro diretta dal procuratore Nicola Gratteri, carabinieri e polizia – hanno riscontrato che effettivamente una delle persone indicate da Moscato, congiunta di Rosario Battaglia, risulta aver percepito redditi quale impiegata nello studio di un attuale assessore comunale della giunta Limardo. Altri strettissimi congiunti di assessori comunali si trovano invece indagati nell’ambito di altre inchieste per i reati di frode nelle pubbliche forniture, abuso d’ufficio, truffa e falso ideologico. Di loro e di alcuni consiglieri comunali che tengono alta l’attenzione della Prefettura anche sul Comune di Vibo Valentia ci occuperemo prossimamente in maniera più approfondita.
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