Comune Vibo, il consigliere Soriano: «Sindaco Limardo tra impegni “subito” e risultati zero»
Il capogruppo del Pd ricorda i tanti impegni non mantenuti dall’attuale sindaco, dalla città alle frazioni, dal porto ai parchi verdi, dalla piscina al patrimonio archeologico
“Per capire quello che l’amministrazione Limardo non ha fatto e come la città è stata presa in giro dagli slogan elettorali dell’attuale sindaco e della maggioranza che lo ha sostenuto in questi quattro anni basta partire dalla fine del suo programma elettorale. Da quelle 27 righe sotto il titolo Subito”. Questo l’incipit di Stefano Soriano, capogruppo del Pd nel Consiglio comunale di Vibo, che fa il punto sulla situazione politico-amministrativa del capoluogo di provincia. “In quelle poche parole, il sindaco assumeva l’impegno di ridare subito decoro e dignità ad ogni quartiere, frazione, piazza, via o borgo. Così non è stato. Le frazioni, o quartieri come preferirei chiamarli, non hanno visto alcun miglioramento né dal punto di vista del decoro né da quello culturale. Penso a Bivona di cui il sindaco diceva che avrebbe dovuto tornare ad essere una zona residenziale d’eccellenza attraverso anche la valorizzazione della storica Tonnara che, al di là dei vari proclami su interventi finanziati ed ancora non realizzati, ha visto il solo recupero di un barcone senza alcuna possibilità di effettuare una visita guidata, senza possibilità di visitarla perché i lavori non sono ancora stati realizzati. Dello storico castello che doveva essere inserito nel progetto di museo all’aperto – aggiunge Soriano – non vi sono tracce anche perché completamente ricoperto dalle erbacce e senza una vera e propria via d’accesso. Di Piscopio il sindaco lodava la storia dell’insediamento ebraico esistente, spingendosi fino a sostenere che sarebbe diventato il luogo residenziale per studiosi, storici e titolati delle comunità ebraiche. Inutile dire che non vi è traccia di una qualsiasi iniziativa in tal senso dell’amministrazione Limardo.
Per non parlare delle Vene, Portosalvo e Triparni totalmente emarginate dal resto della città con i loro storici problemi non affrontati e, soprattutto, non risolti. Problemi relativi al dissesto idrogeologico in primis ma anche assenza di una scuola fruibile a Portosalvo dove sono stati spesi centomila euro per rifare il tetto di una scuola che poi comunque è stata dichiarata inagibile con difficoltà per i bambini costretti a frequentare da quasi due anni la scuola in un capannone dell’ex Consorzio Industriale ora Corap.
Longobardi è stata caratterizzata dalla lunga e continuata chiusura della strada che la attraversa che ha creato e crea tutt’ora disagi alla popolazione così come la chiusura per frana della strada che conduce alla piccola San Pietro. Problemi di dissesto idrogeologico ricorrenti a cui si è tentato solamente di mettere la toppa dopo che i fatti accadevano e senza che vi sia stata un seria ed approfondita interlocuzione con una Regione ed una Provincia che, guarda caso, sono dello stesso colore politico dell’amministrazione Limardo.
Vibo Marina merita un capitolo a parte perché è proprio lì dove il sindaco Limardo e le sue liste hanno vinto le elezioni con le percentuali maggiori, quasi bulgare, ed è proprio lì che maggiormente si è attestato il suo fallimento. Come non parlare del porto. Tutte le campagne elettorali si poggiano sul rilancio del porto e quella del sindaco non poteva astenersi dal farlo. Ma mi piace riprendere letteralmente alcune parole del programma elettorale che attestano da sole il nulla che è stato fatto proprio sul porto: “Il Comune dovrà essere promotore e propulsore di una strategia di sviluppo del sistema produttivo portuale con azioni concrete e in piena sinergia con gli altri attori, quali la Capitaneria di Porto, la Camera di Commercio e Confindustria, le associazioni, gli imprenditori, i pescatori, ecc. Saranno adottate azioni anche in sinergia con lo Stato e la Regione e gli altri enti preposti e interessati finalizzate:
– allo spostamento dei depositi costieri gravanti sull’infrastruttura portuale, così liberando ampi spazi;
– al prolungamento del molo di sopraflutto per l’eliminazione del fenomeno della risacca;
– al dragaggio dei fondali per l’attracco di navi di maggiore tonnellaggio;
– il riammodernamento di alcune banchine interne”.
Zero – sottolinea Soriano – è il risultato ottenuto rispetto ai buoni propositi. La situazione “Pennello” ancora bloccata con evidente danno per tutti, cittadini da una parte e amministrazione comunale dall’altra.I lavori per la limitazione dell’erosione costiera fermi, stando agli uffici, a causa della Regione Calabria che doveva essere amica di quest’amministrazione. Ma anche e soprattutto la rimozione dei vincoli idrogeologici sui quartieri marini che erano stati un cavallo di battaglia di questa amministrazione e su cui ha completamente fallito. I vincoli resistono anche all’amministrazione Limardo come alle passate di amministrazioni di centrodestra. Chiudo su Vibo Marina, con lo slogan più bello di Maria Limardo in campagna elettorale: “Sarà valutata la possibilità di ottenere un finanziamento per la realizzazione di una funivia di collegamento tra il centro e Vibo Marina”.Le idee sui quartieri non mancavano a partire da quel Subito, purtroppo sono rimaste idee o meglio slogan. Vi sono dei settori in cui l’amministrazione Limardo ha forse fallito più che in altri, e non voglio parlare del risanamento finanziario dell’ente che merita un capitolo a parte.
Il Patrimonio storico, culturale ed archeologico
Nessuna valorizzazione è stata compiuta. Il Parco archeologico era chiuso ed è rimasto chiuso. Nessun percorso culturale che attraesse turisti o semplici curiosi nella città di Vibo è stato proposto da questa amministrazione che anzi ha cercato fino a l’altro ieri di spacchettare il Parco archeologico per darlo in gestione a questa o quell’altra associazione senza che vi fosse una visione d’insieme. Ipse dixit dell’amministrazione Limardo:“Dovrà essere sollecitata la creazione di percorsi archeologici, storico-culturali, enogastronomici che mettano in risalto l’identità della nostra città posta al centro di una maglia di collaborazioni tra imprenditori turistici che esaltino le potenzialità ancora inespresse del territorio”.
L’impiantistica sportiva è rimasta ferma al palo. La piscina comunale era chiusa e continua ad essere chiusa in attesa che Provincia e Regione (anch’esse di centrodestra) si decidano a sbloccare i fondi che improvvisamente dopo mesi e mesi di richieste da parte dei cittadini e del sottoscritto ha reperito il deputato Mangialavori. Tutto fermo. Tutto chiuso con danno grave per quelle migliaia di cittadini che usufruivano dei servizi della piscina comunale e soprattutto per tutti quei disabili o persone che ne avevano bisogno semplicemente per riabilitarsi a seguito di un infortunio.
Il Palazzetto dello Sport chiuso da dopo il covid e mai riaperto, in attesa di lavori programmati, finanziati ma che ancora, come molti altri, non sono iniziati. Il Piano Spiaggia di cui si è persa traccia se non fosse per qualche interrogazione che di tanto in tanto ripropone un consigliere di minoranza. La strategia sulla fruibilità dei parchi è completamente fallimentare. Il sindaco pensava, nel 2019, che Vibo fosse “una vera e propria “città verde”, possedendo già ben quattro parchi urbani ed una serie di ville private di riconosciuto pregio. Il Parco urbano di Moderata Durant, la storica Villa comunale oggi intitolata al Capitano Cremona, il romantico Parco delle Rimembranze e l’affascinante e nobile Villa Gagliardi, rappresentano una invidiabile rete di aree verdi da valorizzare e mettere a sistema quali straordinari polmoni, per una città dall’alto livello di vivibilità, con appositi spazi attrezzati a misura di bambino. Questa rete dovrà essere valorizzata e resa fruibile alla collettività attraverso bandi di gestione che rappresenteranno nuove opportunità occupazionali”.
Ad oggi la condizione di questi parchi è sotto gli occhi di ogni cittadino. Nessuna gestione, nessun affidamento, tanta confusione e soprattutto incuria ed abbandono. Delle aree attrezzate a misura di bambino pochissime tracce e del risvolto occupazionale ancora meno. Potrei continuare con altri settori, dalle politiche sociali vero e proprio buche nero di questa amministrazione con ben quattro assessori compreso il sindaco che si sono alternati su questa delega e scarsi risultati, passando per i trasporti e l’urbanistica e concludendo con il mancato sfruttamento della visibilità e delle opportunità che poteva dare la nomina di Vibo a capitale del Libro 2021. Tanti gli slogan di questa amministrazione ma poi a restare sono pochi fatti, poche svolte in una città che – conclude Soriano – resta apatica e sempre più disaffezionata e distante dalla politica”.
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