Comune di Joppolo: il sindaco Dato replica al consigliere Ventrice
Il primo cittadino ringrazia la sua maggioranza consiliare e ribatte all’ex vicesindaco ricordando accordi e richieste in campagna elettorale
“Durante la campagna elettorale per le amministrative 2011 mi viene presentato, nella frazione Coccorino, il signor Guido Ventrice, che dopo aver raggiunto un accordo elettorale con il signor Biagio Zappia – si divideranno l’assessorato – si candida nella mia lista, risultata poi vincitrice. Dopo la nomina ad assessore-vice sindaco, inizia a costituire un gruppo all’interno della maggioranza e ad avanzare richieste non sostenibili. Mi viene chiesto dagli altri componenti della maggioranza di revocarlo, ma non decido in tal senso. Subito dopo però, esce dal gruppo di maggioranza fino alla fine del mandato”. E’ quanto dichiara il sindaco di Joppolo, Giuseppe Dato, rispondendo all’ex vicesindaco Guido Ventrice che in un suo intervento aveva parlato di programma elettorale “disatteso” (LEGGI QUI: Comune di Joppolo, Ventrice dopo la revoca da vicesindaco: «Programma elettorale disatteso»). “Nelle amministrative del 2016 – spiega il sindaco Dato – Ventrice presenta una propria lista, poi ricusata dalla Commissione elettorale circondariale di Vibo Valentia. Nelle ultime amministrative di ottobre 2021, dopo aver tentato di costituire una lista, fallendo il tentativo, mi chiede due posti in lista. Lo informo che deciderò, insieme al gruppo di amici già precostituiti, solo per la sua candidatura. Viene accettato e la lista risulta vincitrice. Dopo circa un mese, la storia si ripete, cerca di costituire un gruppo di consiglieri all’interno della maggioranza, ma non ci riesce. Quindi incomincia a non frequentare il Comune e ad interessarsi solo delle problematiche dei suoi amici della frazione Coccorino. Viene da me e dal gruppo di maggioranza richiamato più volte. Si dimette dall’incarico conferitogli di responsabile dell’area Amministrativa e si muove da autonomo, in contrasto con la linea del gruppo di maggioranza, in sfregio alle regole, anche in consiglio comunale. Probabilmente, fallito il tentativo di costituire un gruppo all’interno della maggioranza, per avere più potere ricattatorio – politicamente parlando – starà tramando intese con altri soggetti. Il tempo ci darà le giuste risposte.
Scopro anche dalle testate giornalistiche che mi sostituisce illegittimamente, elargendo anche autorizzazioni a mia insaputa. Sono stato costretto ad informare le istituzioni interessate. Dimentica altresì, il consigliere Ventrice, che la decisione di dichiarare il dissesto è stato argomento discusso e spiegato alla cittadinanza anche in campagna elettorale. Forse non è riuscito a capire la dinamicità ed i sacrifici occorrenti per affrontare e superare un dissesto finanziario. Ma in ogni caso non si possono scagliare gli amici contro. Così come dimentica che a scagliarsi contro con denunce, mai dal sottoscritto firmate, nei confronti del singolo dipendente, così come le vendette politiche e le persecuzioni non sono mai appartenute al sottoscritto, ma piuttosto a lui nel periodo (2016-2021) che è stato fuori dal Consiglio comunale. L’ingratitudine verso i colleghi di maggioranza che, nonostante il suo precedente comportamento politico-amministrativo, hanno accettato la sua presenza in lista si può anche tollerare, ma l’offesa e la denigrazione usata con la definizione di “illetteratismo” non è ricevibile. Intanto si deve precisare che hanno lo stesso grado di istruzione del consigliere Ventrice, ad eccezione del nuovo assessore vice sindaco Salvatore Burzì che ha una laurea in Economia e Commercio conseguita presso l’Università Statale di Bologna. Ma, al di là dei titoli di studio, la cosa più importante, forse non per il consigliere Ventrice, è che sono persone perbene ed oneste. Per la terminologia offensiva e tendenziosa usata nell’articolo nei confronti miei e del gruppo di maggioranza ci riserviamo una valutazione legale.Non finirò mai di ringraziare i miei colleghi di maggioranza per il tempo e le energie che riescono a mettere a disposizione di tutta la collettività”.
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