Parco Archeologico a Vibo, il consigliere Soriano: «Amministrazione degli slogan»
Il capogruppo del Pd in Consiglio comunale: «I cittadini non devono essere tenuti schiavi del bisogno. In questi anni la giunta Limardo ha creduto di abbindolare la città»
“L’amministrazione Limardo ci riprova e in merito al Parco Archeologico pubblica una nuova manifestazione di interesse. Anche questa volta spacchetta il parco anche se inserisce una postilla laddove si dice che chi è interessato può partecipare all’affidamento dell’intero parco. Ma la domanda principale è: Di quale Parco Archeologico si parla? Quest’Amministrazione in questi 48 mesi ha trattato il parco archeologico di Vibo al pari di un problema da risolvere non di un’opportunità per la citta. Tante belle parole e pochi fatti. Ed anche con questo avviso l’amministrazione, ormai alla fine del mandato, dimostra di non avere affatto visione di insieme, di non avere quella lungimiranza che avrebbe dovuto avere 4 anni fa allorquando si è insediata, ma di pensare solo ad un apertura temporanea in vista della prossima campagna elettorale”. Ad affermarlo è Stefano Soriano, consigliere comunale del Pd. “Eppure il sindaco Limardo – prosegue – nel suo programma idealmente aveva (a questo punto solo sulla carta) un’idea corretta di Parco Archeologico. “Per proiettare Vibo nella dimensione contemporanea, costruendo il suo futuro come città turistica, di servizi e di nuove e maggiori attività commerciali, – il consigliere ricorda le affermazioni della Limardo durante la scorsa campagna elettorale – un impulso notevole potrà derivare dalla valorizzazione delle sue aree storico-archeologiche al fine di attrarre un maggior numero di persone con evidenti ricadute in termini di indotto sul commercio, sui servizi, sulle attività ricettive e sull’ospitalità diffusa, rendendo la città più moderna e viva”. Pertanto, Stefano Soriano si domanda “Ed allora in cosa si è persa questa volontà?”.
Per il capogruppo del Pd in Consiglio comunale, “la risposta è negli slogan con cui questa amministrazione ha creduto in questi anni di abbindolare l’intera città. Una città che non ha bisogno di assistenza ed assistenzialismo ma di credere nelle proprie potenzialità. I cittadini non devono essere tenuti schiavi del bisogno ma è necessario metterli nelle condizioni di investire, di restare di tornare a vivere a Vibo Valentia. Il Parco archeologico cosa c’entra? Ebbene, è proprio questo uno dei motori della ripresa e in quelle parole del sindaco, che sono rimaste lettera morta dell’ennesimo programma di un centrodestra fallimentare, è racchiusa una profonda verità. Con la Cultura si mangia, si vive e soprattutto ci si eleva da una condizione di sudditanza che molti cittadini vibonesi subiscono”. Stefano Soriano prosegue facendo un ulteriore rimando agli “slogan elettorali” del primo cittadino: “Partendo dall’esistente, dal Museo archeologico “Vito Capialbi”, primario punto di riferimento a livello regionale, – dichiarava al tempo la Limardo – si dovranno mettere a sistema le diverse aree che comporranno il futuro Parco archeologico comunale con le mura greche, l’area del Cofino, l’area di “San’‟Aloe” con i suoi mosaici, il Castello di Bivona attraverso forme di gestione nuove e più proficue che, come è già avvenuto in altre località calabresi, daranno la stura a nuove opportunità e a nuovi posti di lavoro”. Ma, ad oggi, “quanti posti di lavoro ha creato il Parco Archeologico? Quali opportunità? E soprattutto è stato istituito un vero e proprio Parco Archeologico a Vibo Valentia? Ovviamente la risposta a tutte queste domande ha un esito negativo”, chiosa il consigliere.
E ancora, Soriano: “Ma la cosa che più condivido delle parole dell’allora candidato sindaco Limardo era l’idea della “valorizzazione del patrimonio archeologico che trasformerebbe il parco archeologico urbano in un vero e proprio museo all‟aperto con spazi interattivi capaci di garantire una esperienza culturale profonda, stimolante e divertente”. Un’idea, appunto – afferma il capogruppo del Pd – o forse “uno slogan elettorale utilizzato come specchietto per le allodole o meglio per tutti quelli che davvero credevano che il Parco Archeologico sarebbe rinato a nuova vita con il sindaco Limardo e la sua Amministrazione. E invece rovi e sterpaglie avvolgono quasi tutte le aree archeologiche, da S. Aloe al Cofino fino al Castello di Bivona. Di più: in 14 anni anni di amministrazione di centrodestra, come riportava nei mesi scorsi il Fatto Quotidiano “Cinque milioni di euro non sono stati sufficienti a rendere accessibili al pubblico le aree da recuperare. Chiusi ormai da anni anche i resti della polis greca e del municipium romano, come anche il castello quattrocentesco di Bivona”. Nei prossimi giorni – ha concluso Soriano – presenterò un ordine del giorno che tratta del Parco Archeologico di Vibo Valentia e che spero sia un contributo valido per la prossima amministrazione, anche perché questa è già finita”.
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