Il Corsivo | Comunali a Vibo: centrodestra diviso e privo di una guida autorevole
"Grandi manovre" in vista delle elezioni amministrative del prossimo anno con il centrosinistra e Azione che hanno già deciso cosa fare, mentre dall'altro lato si discute ancora su un esecutivo "Limardo bis"
Per i tempi della politica le consultazioni amministrative della prossima primavera sono ormai dietro l’angolo ed in questo contesto alcune forze politiche hanno già definito gli obbiettivi ed il percorso per centrarli. La coalizione di centrosinistra, composta dal Pd, M5S, Liberamente Progressisti ed Umanesimo Sociale, anche nel corso dell’ultimo incontro ha ribadito di essere aperta al contributo di tutti coloro che intendono partecipare alla costruzione di una alternativa forte e credibile da contrapporre al centrodestra che ininterrottamente da quindici anni amministra la città con risultati più che deludenti. Analoga chiarezza la si riscontra nell’area di centro dove Stefano Luciano, leader locale di Azione, ha puntualizzato di essere disposto a dialogare con tutte le forze politiche che riterranno di invitarlo al proprio tavolo precisando che le sue scelte saranno determinate unicamente dai programmi più consoni per la città. Una situazione completamente diversa si riscontra nella coalizione di centrodestra dove tutto è avvolto nelle nebbie, ed i responsabili dei partiti della coalizione esprimono posizioni diverse in ordine alla ricandidatura dell’attuale sindaco. Coloro i quali sono contrari ad un Limardo bis la ritengono inadeguata dal punto di vista amministrativo ed estremamente divisiva dal punto di vista politico, richiamando le condizioni della città a supporto del primo aspetto e la disgregazione della coalizione del secondo, ponendosi in antitesi con chi invece ritiene che il sindaco abbia ben operato e merita di essere riconfermato. Comunque stiano le cose, la situazione oggi è la seguente: fanno parte dell’esecutivo Forza Italia, Fratelli d’Italia e la lista “Città Futura” facente capo all’ex consigliere regionale Vito Pitaro. Non hanno rappresentanti in consiglio la Lega e Noi con l’Italia, mentre nei banchi dell’opposizione siedono un gran numero di consiglieri eletti nelle liste a suo tempo schierate a sostegno della Limardo. Ciò posto bisogna chiedersi se l’attuale quadro politico (FI, FdI e Città Futura) possa essere riproposto e soprattutto se abbia i numeri per poter vincere le elezioni. Noi riteniamo che questa esperienza sia giunta già al capolinea e si trascinerà fino alla scadenza del mandato tenuta insieme unicamente dal collante delle “poltrone”. A tal fine basta osservare che solamente Forza Italia, o meglio l’on. Mangialavori, si è dichiarato apertamente a favore della ricandidatura dell’attuale primo cittadino mentre il responsabile provinciale di FdI, Pasquale La Gamba, ha dichiarato che bisogna valutare attentamente la scelta senza corse in avanti da parte di nessuno, paventando l’ipotesi che possa essere il suo partito ad esprimere il futuro candidato. Ancora più eloquenti i continui mugugni nei confronti del sindaco da parte degli uomini dell’ex consigliere regionale. Anche se La Gamba e Pitaro dovessero cambiare idea le chance della Limardo non migliorerebbero in quanto Fratelli d’Italia a Vibo non ha consensi tali da essere determinanti e, pertanto, la sua ricandidatura dovrebbe poggiare ancora una volta sull’asse Mangialavori-Pitaro che, non solo non ha più il consenso di un tempo, ma non è più riproponibile anche sotto profili diversi. Siamo comunque convinti che Pitaro, al quale bisogna riconoscere di essere un abile stratega politico, sia perfettamente consapevole che le cose stiano nei termini da noi prospettati e si attiverà per far comprendere al parlamentare le seguenti problematiche: 1) nell’attuale contesto temporale bisogna dare un’immagine diversa ai main sponsor del futuro candidato; 2) è indispensabile recuperare i consiglieri comunali che stanno all’opposizione della Limardo pur essendo stati eletti con liste della coalizione; 3) bisogna prendere atto della posizione di Noi con l’Italia (Maria Rosaria Nesci) totalmente contraria all’ipotesi Limardo e dello scarso entusiasmo della Lega (De Pinto) sul punto, soprattutto il leader di “Città Futura” si prodigherà nel tentativo di far capire a Mangialavori l’urgenza di promuovere un tavolo del centrodestra per scongiurare il “rischio” di ritrovarsi con un candidato proposto da altro partito della coalizione. Riteniamo che l’incomprensibile tergiversare del parlamentare finirà con l’inasprire i contrasti all’interno della coalizione ed indebolirà ulteriormente la propria posizione. In sostanza l’esponente di FI dopo aver proposto la ricandidatura della Limardo ed essersi dichiarato sicuro del sostegno dell’intera coalizione, una volta constatata l’assenza di tali condizioni deve dare prova di essere in grado di proporre una soluzione capace di compattare la coalizione e non può far finta che nulla sia successo e tacere.
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