Comune Vibo, il capogruppo di Azione: “La cittadinanza ha perso fiducia nell’amministrazione”
Il consigliere Giuseppe Russo punta particolarmente il dito contro la Giunta che definisce "presuntuosa" e "scelta per ragioni di opportunità politica"
“Non ho presieduto all’ultimo Consiglio comunale in cui i punti all’ordine del giorno erano: proposta di deliberazione del Consiglio comunale, avente ad oggetto l’approvazione del rendiconto della gestione per l’esercizio 2022 e la proposta avente ad oggetto il ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale, e preciso che il mio voto sarebbe stato contrario. La città di Vibo Valentia ha preso per
l’ennesima volta contezza che questa ”Maggioranza” che ad oggi amministra la città, ha dovuto elemosinare ancora una volta i numeri per approvare un documento già più volte bocciato dagli organi superiori preposti”. Ad affermarlo è il capogruppo di Azione in Consiglio comunale, Giuseppe Russo. “Una bocciatura che oltre ad essere stata fermamente dichiarata dalla Sezione Riunita della Corte dei Conti è stata già da tempo sentenziata dalla cittadinanza vibonese che ha perso completamente fiducia in questa amministrazione comunale fallimentare. Il fallimento non sono certamente io a dichiaralo, ma basti fare un semplice sondaggio tra le persone che giornalmente vivono la città per capire quanto malumore e sfiducia si è accumulata negli ultimi anni. La città è vuota sotto tutti i punti di vista, dalle grandi opere pubbliche incompiute alla manutenzione delle strade, dai servizi essenziali minimi, ad un piano traffico inesistente che trasforma Vibo, nelle ore di punta, in una vera giungla. Dalla inesistente manutenzione ordinaria delle strade, delle ville e dei parchi. Insomma la città del libro trasformata in un libro vecchio con le pagine sbiadite e fuori la portata di una qualità della vita che attesta Vibo Valentia tra le peggiori città d’Italia”.
Il consigliere prosegue affermando che a palazzo Luigi Razza siede “una Giunta presuntuosa per la maggior parte degli elementi che ci fanno parte, non votata da nessuno ma scelta per ragioni di opportunità politica che ha saputo creare uno scollamento totale con il Consiglio comunale. Il ruolo del consigliere comunale eletto dal popolo – ha aggiunto – e per cui portavoce è dei loro problemi e delle loro esigenze, è completamente svilito da un comportamento inopportuno di autorevolezza e presunzione da parte di Assessori che non solo disertano gli inviti dei Commissari alle sedute delle Commissioni consiliari, ma troppo spesso riducono le richieste degli stessi consiglieri a sterili interventi. A certificare quanto sopra asserito sono la fuga dei tanti consiglieri di maggioranza che oggi risiedono nei banchi dell’opposizione e il forte malcontento che serpeggia anche tra le file delle maggioranza dove basti partecipare a qualche Commissione consiliare per prenderne contezza. In tutto questo, pur avendo manifestato ed esternato al sindaco Maria Limardo forte stima personale per l’impegno che oggettivamente mette ogni giorno per la propria funzione istituzionale, non posso esimermi nell’addebitargli grandi responsabilità, nella consapevolezza che la Giunta è sempre stata fortemente sopravvalutata dalla stessa senza che nei fatti le abbia mai dato la possibilità di apparire come il sindaco della svolta in una città oggettivamente colma di mille problematiche. Ma quando a mancare sono anche le opere minime necessarie per rendere almeno un po’ vivibile una città, bisogna ammettere e prendere atto del fallimento completo. Invito quindi il sindaco e l’intera sua Giunta, così come già esternato dal collega Stefano Luciano ad una profonda riflessione perché il bene della città si persegue senza egoismi ed oggi continuare a restare in sella ad un’amministrazione oramai superata dai fatti è solo puro egoismo. Faccia il primo atto di generosità verso la città consentendo un processo nuovo e diverso che possa portare presto alla legittimazione di un nuovo sindaco che con equilibrio e competenza possa davvero risollevare le sorti di una città in ginocchio”.
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