Comune di Vibo e Piano di riequilibrio, Scrugli: «Da giunta Limardo solo grossolani errori»
La consigliera comunale evidenzia: «Primo errore quello di aver ideato un piano di riequilibrio che non si poteva produrre perché non solo in difformità da quanto disposto nel Tuel ma addirittura affetto da gravi irregolarità»
Tra gli interventi che si sono succeduti in Consiglio comunale, anche quello della consigliera Lorenza Scrugli. Ne riportiamo il testo integrale. «Mi rivolgo a lei, signor sindaco, perché oggi non riesco più neanche a riconoscere un ruolo ad un assessore che ricorderò solo per le sue pessime scelte e le sue assenze; assenze in comune, assenze in commissione, assenze in giunta, assenze in consiglio comunale, addirittura ad una conferenza stampa programmata dove l’unico argomento era quello relativo alle sorti di una città le cui vicende sono state e sono interamente subordinate alle sue scelte e la cui etica e spessore professionale avrebbero già dovuto ravvisarvi all’indomani della bocciatura sonora, totale da parte della corte dei conti Calabria nel novembre 2021 di quel piano da lei ideato, portandola ad un immediato passo indietro e alle scuse ad una città che non meritava questo. E invece non ci si è mai voluti fermare a riflettere, si è scelta la via della….. perseveranza del, direi io, prendiamo tempo ed oggi, per non ammettere il grossolano errore, si cerca di riversarlo su chiunque; sul commissario che avrebbe pensato per primo al piano di riequilibrio, sul ministero, sulla corte dei conti Calabria perché, pur avendolo pesantemente bocciato nel merito, non ne avrebbe sancito ed evidenziato l’inammissibilità. Questo ho sentito, questo lei ha asserito in conferenza stampa unitamente ad affermazioni che in modo roboante evidenziavano che questa sentenza aprirà nuovi scenari per l’Italia intera, che porterà a riscrivere un intero titolo del Tuel, che farà percorrere strade inesplorate. Ma questo è ciò che può permettersi di asserire a chi non ha avuto modo di leggere la sentenza 4/2023 perché proprio la sua disamina, invece, lascia ben poca credibilità alle sue parole e la catena di errori/ orrori risulta limpidamente evidente».
«Il primo, lampante, quello di aver ideato un piano che non si poteva produrre perché non solo in difformità da quanto disposto nel Tuel ma addirittura affetto da gravi irregolarità (pagina 26 della sentenza 4/2023): gravi errori di calcolo sul disavanzo ordinario al 31/12/2018, erroneo calcolo del c.d. extra deficit, grave sottostima degli oneri di ammortamento delle anticipazioni straordinarie di liquidità, grave sottostima delle passività potenziali derivanti da transazioni non accettate in osl ma….. la colpa ovviamente è stata del commissario Guetta. Poi, dopo la bocciatura……. il continuo tentativo, l’incessante lavoro, di cui lei sindaco si vanta, di rimodulare quel piano già viziato e l’orgoglio di aver siglato con il ministero il patto salva città (non ricorda però ai cittadini che quel piano non è stato sottoscritto nei termini perentori imposti dalla legge e quindi dichiarato decaduto dalla sentenza 2/2023 del primo marzo). Qui però la colpa sarà senz’altro stata del…. Ministero. Però, come lei ha affermato martedì scorso, questa sentenza ci porta ……la novità assoluta: è la prima volta che la corte dei conti pur bocciando il piano, non dichiara il dissesto. Ma tutto ciò è chiaro nel punto 14 e 14.1 della sentenza che evidenzia e chiarisce che l’esito negativo di tale accertamento non determina l’avvio della procedura di dissesto perché tale conseguenza è prevista dall’art. 243 quater del Tuel solo nei casi di intempestiva adozione del piano o di mancanza di congruità dei saldi di riequilibrio e dei mezzi per farvi fronte».
Per Scrugli, quindi, «il difetto del presupposto legale della procedura, dunque, comporta solo la dichiarazione di inammissibilità del ricorso al piano e quindi l’inefficacia del piano approvato. E allora sindaco, lei evidenzia…. siamo orgogliosi; orgogliosi di cosa? Di un operato tanto virtuoso, di un’operazione verità (come lei ama definirla) che porta a leggere al punto 19 della sentenza che il piano adottato dal Comune non supera il test di legittimità teleologica e questo perché il ricorso alla procedura è avvenuto in carenza di potere assoluto e concreto. Assoluto , perché in caso di dissesto, l’ente che può autorizzare il piano è solo lo stato; concreto perché non trova coerenza con gli art. 243 bis e 256 co 12 del Tuel , che vietano di ricorrere a nuove procedure straordinarie nell’ambito di quelle già in corso( il comune era già in dissesto)».
«In sintesi – continua la consigliera – il piano (art.21), grazie alla sua operazione verità, è stato adottato sulla base di un presupposto doppiamente illegittimo; da un lato perché assorbe parte del disavanzo del dissesto che avrebbe dovuto rimanere esterno al bilancio in bonis, dall’altro perché ne contabilizza uno nuovo in violazione dell’art. 268 del Tuel. Ma lei, signor sindaco, è orgogliosa del sul operato; orgogliosa anche quando l’art. 23.1 della sentenza continua affermando che il ricorso al Prfp risulta inammissibile in quanto ha aggirato i vincoli legali per la sua adozione sia soggettivi che oggettivi producendo l’effetto di radicale nullità e quindi, continua l’art. 23.2, la domanda di omologazione deve essere rigettata senza però produrre il riavvio automatico del dissesto».
E ancora: «Operazione verità e orgogliosi anche che all’art. 24 si dica: il verificarsi della fattispecie di cui all’art. 268 del Tuel, inoltre, obbliga l’autorità di controllo, a dare notizia di tale grave violazione di legge alle altre autorità giudiziarie competenti a colpire gli eventuali illeciti che tale condotta ha realizzato. Questo testualmente la sentenza; ed ora? Sembra si ricominci, per come letto. Si produrrà nuovamente un piano di equilibrio, aspetteremo se nei prossimi 90 giorni potranno esserci interventi statali che per ora sono in fase di studio …..parole signor sindaco; le sue sono solo parole che vogliono finire di prendere tempo per concludere questa fallimentare consiliatura e rimandare il problema alla prossima. Con tutta l’amarezza e il dispiacere del mondo le dico che lei ha giocato con questa città; ha giocato una pessima partita impostata non sulla serietà, sulla verità, sulla responsabilità del buon padre di famiglia ma una fatta solo di slogan, apparenza e fumo negli occhi. Cosa ha prodotto la sua politica? Vogliamo analizzarla? Tributi (nessuna lotta all’evasione, esternalizzazione) Urbanistica (toponomastica- intitolazione Almirante) Commercio (ordine del giorno città futura sulla rivitalizzazione/ solo effimere manifestazioni/ piazza municipio) Cultura( siti/ capitale del libro) Lavori pubblici ( teatro/scala mobile) Politiche sociali (rendicontazione/assessori). Non credo quindi, signor sindaco, che i cittadini possono anche loro dirsi orgogliosi di un così grande pasticcio o meglio…. orgogliosissimi così come lei ha più volte ribadito in conferenza stampa. Oggi purtroppo, purtroppo per la nostra città, si consuma appieno il suo fallimento politico, il fallimento di una politica superficiale e disattenta che poco o nulla ha prodotto per il bene di questa città in già oltre quattro anni di mandato. Ritorni signor sindaco alla sua attività professionale».
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