Aree verdi a Vibo tra “incuria e degrado”, Stefano Soriano contro l’amministrazione: «Città in agonia»
In città e nelle frazioni continua a registrarsi una manutenzione perennemente in ritardo, nonostante i proclami sull'importanza delle ville e dei parchi. «La giunta Limardo passerà alla storia solo per i selfie»
La cura dell’ambiente rientra tra le maggiori esigenze dei nostri tempi. Avere dei parchi nelle nostre città e preservarli con la giusta manutenzione significa garantirci una buona qualità della vita. Senza dubbio, un particolare rilievo a salvaguardia delle bellezze naturalistiche e della nostra salute è dato dalle attività di manutenzione del verde. Tuttavia a Vibo Valentia capita di imbattersi in aree verdi trascurate che meriterebbero sicuramente più attenzione e, sul punto, è il consigliere comunale Stefano Soriano (capogruppo del Pd) a non risparmiare attacchi all’amministrazione Limardo. Soriano spiega infatti che «camminando nel cuore di Vibo Valentia, a pochi passi dall’ospedale civile, capita di imbattersi in un luogo che non sai definire. Non sai se è un bosco, una foresta o qualcosa che somigli vagamente a un piccolo parco». Più dettagliatamente, il consigliere descrive la situazione in cui versa un’area verde “vicino il nosocomio vibonese dove le vie Filanda, Salvemini, Parisi e Gramsci, incrociandosi, delimitano uno spazio verde in cui regnano da troppo tempo incuria e degrado». [Continua in basso]
«Uno spazio in cui il tempo per questa amministrazione Limardo sembra non essere trascorso perché nulla è cambiato, tutto è rimasto uguale – prosegue Stefano Soriano -. Eppure il sindaco Maria Limardo nelle proprie linee programmatiche, quelle con cui si presentava alla città durante la scorsa campagna elettorale, affermava testualmente che “Vibo Valentia è da considerare senza dubbio alcuno una vera e propria “Città verde”, possedendo già ben quattro parchi urbani e una serie di ville private di riconosciuto pregio. Il parco urbano di Moderata Durant, la storica villa comunale oggi intitolata al capitano Cremona, il romantico Parco delle Rimembranze e l’affascinante e nobile Villa Gagliardi rappresentano un’invidiabile rete di aree verdi da valorizzare e mettere a sistema quali straordinari polmoni per una città dall’alto livello di vivibilità, con appositi spazi attrezzati a misura di bambino. Questa rete dovrà essere valorizzata e resa fruibile per la collettività attraverso bandi di gestione che rappresenteranno nuove opportunità occupazionali”. Il consigliere rammenta così alcune delle dichiarazioni che hanno caratterizzato l’ultimo periodo elettorale: solo parole, solo annunci e nulla altro».
«Questa amministrazione passerà alla storia per i selfie, per gli annunci e niente più – chiosa Soriano -. Con riguardo agli spazi verdi credo siano sotto gli occhi di tutti le condizioni in cui versano il parco urbano e la “nobile” villa Gagliardi che dovevano rappresentare una parte della rete di aree verdi da valorizzare e che invece l’amministrazione ha abbandonato senza che i cittadini ne possano davvero fruire in pieno. Vibo è una piccola cittadina di 34.000 abitanti e basterebbe davvero poco per curare quei pochi parchi, grandi o piccoli che siano. Da tempo porto avanti una mia personale battaglia per il piccolo parco che esiste in via Accademie Vibonesi e che è collegato all’asilo comunale. Anche lì l’amministrazione ha alzato bandiera bianca: giochi rotti, illuminazione inesistente e cura del verde approssimativa. Passando alle frazioni, la situazione non migliora e basta pensare alle condizioni della pinetina di Vibo Marina e ai due piccoli parchi di Bivona, uno vicino la chiesa e uno sul lungomare di cui l’amministrazione comunale si ricorda a fasi alterne con il taglio erba e che, comunque, sono quasi completamente privi di illuminazione”.
L’affondo del capogruppo del Pd: «Il sindaco Maria Limardo e la sua compagine di governo possono continuare con i proclami, i partiti e i movimenti che la sostengono possono raccontare la storia che meglio credono, ma i fatti su cui i cittadini dovrebbero concentrarsi sono sotto gli occhi di tutti e mi auguro che i vibonesi tra un anno se ne rendano conto e non si facciano abbindolare ancora una volta dal cambio di nome del futuro sindaco o dai piccoli “favori” che questo o quel politico possono fare o promettere. Perchè a queste latitudini mantenere una città come Vibo Valentia in agonia è solo una scelta per far credere a molti che la cosa che spetta di diritto è un favore che ti ha fatto qualche amico il quale poi ti chiederà puntualmente il voto».
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