Comune di Capistrano, si dimette un consigliere imputato nel processo Imponimento
Venerdì la surroga. La Commissione di accesso agli atti inviata a dicembre dalla Prefettura di Vibo avrebbe invece concluso la propria attività ispettiva
Lascia il Consiglio comunale di Capistrano, il consigliere Bruno Cortese, rieletto nelle amministrative del giugno dello scorso anno nella lista dell’aspirante sindaco Rocco Tino, quest’ultimo sconfitto dal riconfermato ed attuale primo cittadino Marco Martino. Proprio nello schieramento dell’attuale sindaco, il consigliere comunale Bruno Cortese era stato eletto la prima volta nel 2017 militando quindi con la maggioranza per cinque anni. Dal giugno 2021 si trova sotto processo, essendo stato rinviato a giudizio nell’ambito dell’operazione antimafia denominata Imponimento con l’accusa di traffico di influenze illecite. Il prossimo Consiglio comunale di Capistrano – la cui seduta è stata convocata in sessione straordinaria ed urgente per venerdì prossimo – si occuperà quindi della surroga del consigliere dimissionario Bruno Cortese. “La mia è una decisione lunga e sofferta – ha dichiarato al Quotidiano del Sud Bruno Cortese – in un momento molto delicato della vita amministrativa del Comune, colpito dall’invio di una commissione di accesso lo scorso dicembre 2022”. [Continua in basso]
La Prefettura di Vibo Valentia, infatti, nel dicembre scorso ha inviato al Comune di Capistrano una Commissione di accesso agli atti per accertare eventuali infiltrazioni mafiose nella vita dell’ente. Accesso agli atti arrivato a quasi sei mesi dalla prima richiesta fatta in tal senso dal presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra. Ancor prima era stata la nostra testata – nell’imminenza delle amministrative del giugno dello scorso anno – a sollevare in solitudine il “caso Capistrano”, beccandoci gli insulti pubblici su Facebook del sindaco Marco Martino. “Ritengo sia opportuno allontanare ogni dubbio sull’integrità dell’apparato istituzionale comunale attualmente alla guida dell’ente. Sono stato consigliere comunale di maggioranza – ha dichiarato Bruno Cortese al Quotidiano – la scorsa volta ed ora di opposizione. Sono garantista ed attento osservatore delle leggi palesando, pertanto, che chiunque sia colpito da tali circostanze giudiziarie sia innocente sino al terzo grado di giudizio. Ma i tempi sono obiettivamente cambiati ed il pregiudizio accusatorio è divenuto ormai una prassi comunemente diffusa che si dissocia anche dai principi costituzionali”. Il consigliere dimissionario Bruno Cortese ha infine ringraziato il sindaco Marco Martino, gli assessori, i consiglieri comunali ed i dipendenti dell’ente. Da ricordare che il 13 marzo scorso – al termine di un processo celebrato con rito abbreviato – il gup del Tribunale di Catanzaro ha condannato a 4 anni e 5 mesi Daniele Cortese, figlio dell’ormai ex consigliere comunale Bruno Cortese, per reati concernenti gli stupefacenti nell’ambito dell’operazione Anteo portata a termine dalla Dda. Vale, naturalmente, anche per Daniele Cortese, la presunzione di innocenza sino al terzo grado di giudizio.
Per quanto attiene, invece, la Commissione di accesso agli atti al Comune di Capistrano, la stessa ha terminato i 90 giorni di tempo concessi dalla legge per esaminare atti e documenti e non si è a conoscenza di una eventuale proroga. Nulla trapela sulle conclusioni della relazione che la Commissione dovrà stilare per consegnarla al prefetto di Vibo Valentia e poi essere spedita al Ministero dell’Interno.
LEGGI ANCHE: Operazione Anteo: condannati anche tre vibonesi e fra loro il figlio di un consigliere comunale
Elezioni e inchieste: da Filogaso a Capistrano, ecco l’interesse della Dda di Catanzaro
Antimafia: il sindaco di Capistrano replica a Morra ma alcune date non tornano
Comune di Capistrano e antimafia: la Prefettura dispone l’accesso agli atti