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Nicotera, D’Agostino ribatte a Marasco: «Glissa sugli argomenti più scivolosi»

Continua il botta e risposta tra opposizione e sindaco. Il capogruppo di Movivento dopo la lettera inviata al prefetto: «Il primo cittadino si difende in modo maldestro rispondendo solo su quattro questioni»

Nicotera, D’Agostino ribatte a Marasco: «Glissa sugli argomenti più scivolosi»
Il sindaco Pino Marasco e il capogruppo Antonio D'Agostino
Il palazzo municipale di Nicotera
Il Comune di Nicotera

Continua il botta e risposta tra il sindaco di Nicotera Giuseppe Marasco e il capogruppo di Movivento Antonio D’Agostino, partito dopo che l’opposizione ha scritto al prefetto di Vibo Valentia per denunciare l’assenza di «agibilità democratica». Secondo il primo cittadino, Movivento «non accetta i successi della maggioranza». E a queste e ad altre sue affermazioni ribatte ora D’Agostino. «È già un passo avanti – scrive in una nota – che il primo cittadino nicoterese abbia accettato di non essere contumace, visto che negli ultimi tempi la sua scelta è stata quella delle famose tre scimmiette. Venendo al merito delle puntuali e documentatissime nostre accuse, Marasco, ricorre come sempre alla sua tattica, usata e abusata ormai sistematicamente e per ciò stesso ormai smaccatamente scoperta. Da un lato glissa sugli argomenti più delicati e scivolosi: opacità negli appalti e servizi pubblici; propaganda elettorale dalla sede istituzionale; imposta di soggiorno; piano strutturale comunale e piano spiaggia; sanità e igiene pubblica; piano di emergenza; decadenza del consigliere La Malfa (di cui forniremo un aggiornamento alla fine di questa nota) ecc. ecc. Si difende quindi, in modo palesemente maldestro, soltanto da quattro precise accuse». [Continua in basso]

«Procedendo con ordine – continua D’Agostino, snocciolando tutte le questioni, una per una -. Mancata convocazione del Consiglio comunale. Solo a chi non è al corrente di come sono andate realmente le cose, il sindaco può raccontare le sue favole belle. È per questo che, così come abbiamo sempre fatto, ci tocca fornire le prove di ciò che affermiamo. Correva il mese di novembre dell’anno 2019 e a quell’epoca il sindaco, forse perché fresco di nomina, non aveva ancora studiato come si affronta tale ruolo istituzionale e quali i limiti delle sue funzioni. Di qui il primo scivolone: arrogarsi il potere, assolutamente non suo, ma del presidente del consiglio, di non consentire la convocazione di un Consiglio comunale da noi richiesto. A quello e non ad altro ci riferivamo nella nostra lettera aperta al Prefetto di Vibo Valentia. Ed è stato proprio quest’ultimo, all’epoca il dr. Francesco Zito, ad agire con i suoi poteri sostitutivi per impedire un palese abuso del sindaco. Lasciano poi il tempo che trovano le altre giustificazioni, queste sì puerili, addotte da Marasco, che fa finta di dimenticare che le commissioni consiliari nel comune di Nicotera sono previste dal regolamento del Consiglio comunale e poco importa se non esistono in altri comuni se questi non le prevedono. Che poi esse intralcino il lavoro della maggioranza diventa, anche in questo caso, un ulteriore, palese quanto arrogante, abuso di potere e nel contempo la negazione di un diritto della minoranza e una dimostrazione di come il sindaco intenda la democrazia».

E ancora: «Potremmo dire la stessa cosa per il ritardo, “con lo sterzo”, della pubblicazione delle delibere, per gli evidenti e gravi risvolti di legittimità che tali ritardi si portano dietro. Per non parlare della vicenda dello Statuto comunale, per molti aspetti ignominiosa, coronata dalla diserzione in massa della stessa maggioranza che il 2 giugno del 2020 aveva essa stessa convocato il Consiglio comunale per la sua approvazione. O dell’illegittimo impedimento alla minoranza, che l’aveva riproposto all’odg del Consiglio, di presentare emendamenti con la conseguenza che tale atto fondamentale è privo di alcuni elementi essenziali. Tutto agli atti del Comune per chi non volesse abboccare alle false e fantasiose narrazioni di Marasco. Ma che quest’ultimo ci abbia abituati a queste giravolte con rovinosa caduta finale, l’hanno capito anche quei bambini che il sindaco improvvidamente chiama in causa. E chiudiamo questa nota dando conto del Consiglio svoltosi martedì scorso, che ha certificato per l’ennesima volta quanto appena detto: a fronte di documentazioni incontestabili presentate dal nostro gruppo, a dimostrazione che ricorrevano ad abundantiam (la metà circa di assenze alle sedute consiliari di cui 13 senza alcuna giustificazione), tutte le condizioni regolamentari per la decadenza del consigliere La Malfa, peraltro stipendiato in qualità di assessore con i soldi dei nicoteresi, quest’ultimo, a sua difesa, ha avuto l’ardire di dichiarare che le sue assenze non giustificate erano avvenute per motivi personali di cui non era tenuto a dar conto all’assemblea. Ed è proprio su tale sgangherata difesa che i suoi sodàli, con la forza e la prepotenza dei numeri, hanno votato per la sua permanenza. Non senza avvalorare tale scelta con la chiamata in causa del prefetto di Vibo, che non essendo intervenuto in prima istanza, a detta di Marasco avrebbe così anticipato la decisione della sua maggioranza. Vorremmo rispondere al sindaco – è la conclusione del capogruppo di MoviVento – che se a Berlino ci son giudici, a Vibo vogliamo ancora pensare che ci siano prefetti».

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