Zaccanopoli, pure l’ex sindaco Grillo contro la giunta Budriesi
La denuncia dell'ex amministratore su Fcebook: «Comune colonizzato. Siamo alla mercificazione delle cariche politiche. Cittadini “rimproverati” anche per attività social»
Dopo il duro attacco all’amministrazione Budriesi da parte del consigliere di minoranza Giovanna Lo Cane, a dare manforte interviene pure l’ex sindaco di Zaccanopoli Franco Grillo, il quale pone sotto la lente d’ingrandimento i debiti fuori bilancio del Comune. «Nel giro di un giorno abbiamo assistito ad una giravolta. I fatti risalgono al giugno 2021 quando in qualità di responsabile amministrativo – ha fatto sapere l’ex sindaco Grillo su un gruppo Facebook pubblico –, il primo cittadino Budriesi certificava che era in atto una verifica ma che non le risultavano debiti fuori bilancio». L’indomani, invece, in qualità di responsabile economico finanziario, la stessa «certificava che non esistono richieste di pagamento pendenti, né debiti fuori bilancio», per poi ribadire, sempre in qualità di responsabile amministrativo, come vi fossero «debiti fuori bilancio per oltre 15mila euro». [Continua in basso]
Per legge, i debiti fuori bilancio «devono essere portati subito a conoscenza del Consiglio comunale e, con atto deliberativo, vanno riconosciuti o denunciati all’autorità competente affinché ne accerti la responsabilità di chi li ha causati. Nulla di ciò è stato fatto e questi oltre 15mila euro – ha precisato Grillo – si sono volatizzati. Dopo queste giravolte, fatte a distanza di un giorno dal sindaco nella sua triplice funzione, dedurre in quali condizioni finanziarie si trovi il Comune è quasi impossibile».
Il percorso a ritroso dell’ex sindaco Franco Grillo tocca dunque l’operato di Pasquale Caparra, predecessore di Maria Budriesi: «L’amministrazione Caparra, consapevole di aver accumulato una caterva di debiti, chiedeva e otteneva da Cassa depositi e prestiti nel 2020 un finanziamento di circa 250mila euro. Questo fondo, denominato Fondo anticipazione liquidità (Fal), doveva essere utilizzato entro pochi mesi dalla sua erogazione per estinguere debiti di natura commerciale ed altre tipologie, maturati entro il 2019. Oltre alla disponibilità di questo fondo – ha aggiunto –, la Budriesi nei primi mesi del mandato, in qualità di responsabile dei Tributi emetteva ruoli per tasse non pagate negli anni precedenti dal 2012-2020. I residui attivi dell’amministrazione Caparra erano dunque Imu, cimitero, Tarsu/Tari e acqua per l’ammontare di 500mila euro. Non solo, la stessa tirava fuori anche le “cartelle pazze” del servizio idrico del 2014 che lei stessa, a gennaio del 2020, aveva contestato in qualità di avvocato in difesa di sé stessa e di alcuni cittadini».
Grillo, cautamente, stima dunque un introito di circa 350mila euro che si aggiunge ai precedenti 250mila incassati con il Fal. «La “sfortunata” neoamministrazione Budriesi dunque – ha rimarcato l’ex primo cittadino – disponeva circa 600mila euro per estinguere i debiti del suo predecessore, più vari contenziosi che vanno valutati a parte e liquidati con apposito fondo rischi man mano che le sentenze passano in giudicato». Di qui l’affondo: «È risaputo che i contenziosi durano anni e tutte le amministrazioni si sono trovate a pagare per sentenze di anni precedenti passate in giudicato, ma in assenza di un piano di rientro del debito e di una linea finanziaria seria si è andati avanti a tentoni facendo emergere dei debiti o nascondendoli a seconda delle proprie esigenze di bassa politica e utilizzando i residui attivi di Caparra per pagare i propri debiti, lasciando lievitare il pregresso. Per assurdo, inoltre, si è dovuto restituire circa 72mila euro rimanenti del Fal per mancato utilizzo».
In tutto questo Grillo denuncia: «Non siamo però in grado di sapere come e per quali debiti tali soldi siano stati impiegati, non esistendo atti deliberativi a riguardo. In questi ultimi anni si è abusato dello strumento delle transazioni, ben 13, facendo traslare nel tempo il pagamento dei debiti e facendo entrare in questa voce di tutto: Enel, Eni, Telecom, Tim, acqua ed Rsu, fatture prescritte, fabbricati abusivi e riconoscimento di debiti fuori bilancio che, come sappiamo, non sono di competenza della giunta, ma del Consiglio. Sottigliezze che non interessano né i componenti della giunta, né i consiglieri distratti».
Grillo inoltre lamenta «la gestione drammatica dei lavori pubblici». Dall’insediamento della Budriesi c’era la disponibilità di un milione e 600mila euro, «una “sfortuna” mai capitata ai precedenti sindaci sin dal lontano 1919. E i risultati di questa amministrazione sono sotto gli occhi di tutti».
Nel frattempo «tutto tace. Consiglieri desaparecidos, che non hanno nessun contatto con la popolazione; assessori tenuti all’oscuro dell’attività amministrativa che, il più delle volte, devono avallare decisioni prese altrove. Di fatto – ha puntualizzato Grillo – abbiamo un Comune colonizzato. Siamo alla mercificazione delle cariche politiche e persino, roba da non credere, i cittadini vengono “rimproverati” o sottoposti ad irrisorie minacce per un like a un post sgradito all’amministrazione. Lo stallo è totale.
Il cimitero continua ad essere chiuso e al momento non sappiamo quando sarà aperto. Sarebbe opportuno, prima di procedere al taglio dei cipressi, fermarsi un attimo e rendere pubblica la perizia agronomica affinché se ne abbia visione chiara ed esaustiva di ciò che si vuol fare. È un atto pubblico, non si può impedire ai cittadini e addirittura ai consiglieri di prenderne visione. La zona campo sportivo – infine –, continua ad essere un mondezzaio nonostante le promesse della campagna elettorale di intervenire nell’immediatezza. Da allora sono trascorsi soltanto 900 giorni e il mondezzaio è ancora lì».
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