Lo Bianco bacchetta Costa: «La città che vuole lui non è quella che vogliono i vibonesi»
Non usa mezzi termini il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia nel giudizio sull’operato di amministrazione comunale e sindaco. «Io stesso credevo nel suo programma, ma oggi sono disilluso» ha detto, illustrando poi il cambio di passo del suo partito
«A questa città non servono passerelle, né foto ricordo della posa di alcune panchine a Vibo Marina o accanto al camion per la pulizia delle spiagge. Tutto questo mentre al Pennello e nel resto delle città e delle frazioni, la situazione è decisamente critica».
Scontento, “disilluso”, e con lui una buona parte dei vibonesi. Il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia stavolta non ha solo esposto le criticità e le problematiche di Vibo Valentia, ma ha esortato il sindaco Elio Costa ad avviare il processo di cambiamento tanto annunciato. «Speravo in un progetto che avrebbe cambiato radicalmente le sorti dei vibonesi, che io stesso ho appoggiato con la mia candidatura in Vibo Unica. Ma oggi parlo da cittadino disilluso».
Il destinatario di questa sua critica, non gratuita ma volta a spronare, è proprio il sindaco Elio Costa. «Se le cose stanno così, la città che vuole non è la stessa che vorrebbero i cittadini» ha detto. Le problematiche continuano ad esserci, in più ambiti, e rispetto alla precedente amministrazione è cambiato poco o nulla.
Lo Bianco, a tal proposito, ha precisato una cosa, ovvero che in FdI non esiste continuità rispetto agli altri anni, all’amministrazione D’Agostino, dato che nel partito da lui guidato non vi è alcun esponente legato al passato. Insomma, ha optato per una svolta radicale e, diciamo, generazionale.
«I problemi ci sono eccome, basti pensare ai guai della rete fognaria e della depurazione che ancora sono reali, soprattutto nella zona delle Marinate. Oppure alla questione rifiuti, dove non sono bastati anni di ditte e amministrazioni comunali per sviluppare la raccolta differenziata. Bisogna vigilare sull’operato dell’azienda» ha ribadito.
Si è parlato di uscire dall’ordinario, ma «in questo momento non è garantito neanche quello». Sul verde pubblico, punto di forza nel programma di Costa, si è fatto delle domande: «Si è mai vista una villa comunale senza giochi e abbellimento? E il parco delle Rimembranze, chiuso dopo l’insediamento? Piuttosto che un affidamento diretto ad una associazione per l’accoglienza, relativa alla pulizia di villa Gagliardi e delle spiagge, non sarebbe stato meglio affidare i lavori ad una cooperativa di disoccupati o giovani, magari anche prima dell’inizio di giugno oppure coinvolgendo gli operai rimasti fuori dalle assunzioni?», si è domandato.
Per Lo Bianco non è razzismo, e lo ha sottolineato, ma semplice noncuranza del Comune, «che avrebbe potuto rendere noto bandi e condizioni pubblicando manifestazioni di interesse». Questione anche di trasparenza, dunque, legata anche alle attività di Palazzo Razza, dato che ha più volte esposto il suo sconforto per la mancata pubblicazione delle dirette del consiglio comunale e delle commissioni.