Premi ai dirigenti comunali, l’affondo di Curtosi: «È questa la Vibo che vorrei?»
Caustico intervento del segretario provinciale Cisal sulla determina che riconosce le indennità di risultato del 2011 a cinque dirigenti per un ammontare di 33mila euro
«Rivoluzione della burocrazia comunale non senza aver individuato le cause e le responsabilità di chi ha concorso al sostanziale crollo dell’apparato organizzativo e amministrativo di Palazzo “Luigi Razza”. E’ stato questo uno dei passaggi più critici della campagna elettorale del sindaco Elio Costa alla vigilia del cambio di rotta negli uffici dell’Ente. Oggi, a distanza di un anno, l’annunciato bilancio dell’inversione a 360 gradi della politica amministrativa continua a rimanere un’utopia e conferma, in tutta la sua evidenza, i limiti emersi dalla linea D’Agostino, avvertendo che il peggio è proprio dietro l’angolo».
È quanto sostiene in una nota il segretario provinciale della Cisal, Filippo Curtosi, in relazione al premio di risultato relativo all’anno 2011 che l’amministrazione ha riconosciuto ai dirigenti comunali per un ammontare di circa 33mila euro.
«Con questo – sostiene Curtosi – vanno a finire anche alle ortiche i proclami sul ricambio della struttura burocratica e non fanno un passo in avanti le legittime aspettative del personale tutto che non ha mai creduto nel progetto Costa ed oggi ne prende atto stancamente. La conferma giunge dal fatto che oggi il sindaco non vuole rischiare e non esita a privilegiare la ex dirigenza D’Agostino premiandola anche al cospetto di quanto emerso nel passato più recente che ha visto chiacchierato più di un dirigente».
Il riferimento è alla «impopolare, inopportuna, pesante determina n. 689 adottata dal dirigente responsabile del settore 1 per gli Affari generali e i Servizi alla persona, Michele Fratino, segretario generale del Comune che premia, come indennità di risultato per l’anno 2011, assurdamente, i dirigenti Adriana Teti, Filippo Nesci, Teresa Giuliani, Pasquale Scalamogna e Demetrio Beatino, gli ultimi tre nel ruolo di ex».
Continua Curtosi «logica e comprensibile la silenziosa protesta di chi, ancora danneggiato, alimenta la sua delusione su chi non è capace di interpretare la professionalità e le attese di chi continua ad offrire le sue massime energie ad un Ente che non riesce a liberarsi delle sue preoccupazioni più avvilenti. O forse la creazione della Macrostruttura – aggiunge -, che a parere del sindaco sarà il toccasana dei mali comunali, diffondendo, tra l’altro, molta insoddisfazione, ha bisogno di tempi lunghi per spiegare la sua funzione di rilancio e di miglioramento dei servizi?. E’ questo – si chiede ancora – il miglior sistema di gestire un Comune in dissesto? Certo sorprende, e non poco, il sostegno di chi ha considerato giusta l’impennata di sindaco e segretario generale».
Per il segretario provinciale Cisal l’atto si deve ascrivere a quegli «evidenti segnali che mirano a dare conferma, a chi assiste al lavori del Consiglio Comunale, a chi segue quelli della Giunta e delle Commissioni, che l’annunciato progetto sulla “Vibo Valentia che vorrei” resta lontano dai desideri di chi vorrebbe una riedizione della città degli anni ’70. E’ però anche evidente – affonda – che alle difficoltà espresse dalla maggioranza che soffre gli effetti della sua divisione, si aggiunge lo sterile tentativo di contrasto di una opposizione che non riesce ad inventarsi una adeguata strategia per creare serie difficoltà a chi governa la cosa pubblica».