Provincia di Vibo, Comuni ed enti chiedono personale. Solano dice sì e fissa le regole
Il presidente Salvatore Solano: «Enti pubblici hanno manifestato la volontà di utilizzare personale di questo ente mediante l'istituto del comando o dello scavalco condiviso»
Arrivano le regole, ossia tempi e modi, per il personale dipendente che dell’amministrazione provinciale di Vibo Valentia che intende lasciare l’ente per andare a svolgere servizio presso altri enti locali pubblici al di fuori delle 36 ore settimanali di lavoro. Con delibera del presidente di Palazzo ex Enel Salvatore Solano, infatti, è stata innanzitutto fissata la data del 30 giugno prossimo quale limite temporale entro cui possono essere autorizzati comandi o scavalchi condivisi presso altri enti per il personale dipendente della Provincia. Il massimo responsabile dell’amministrazione di contrada Bitonto ha, inoltre, confermato che a richiesta e previa autorizzazione, «potrà essere accordato il consenso all’utilizzo di personale di questa Provincia, al di fuori delle 36 ore previste come orario di servizio e sino ad un massimo di ulteriori 12 ore settimanali».
E ancora: è stato anche deciso che «le nuove richieste di autorizzazione saranno sottoposte alla valutazione del segretario generale Domenico Arena, «fermo restando – ribadisce il presidente nella sua delibera – che il personale eventualmente da assegnare ad altri enti con l’istituto previsto dalla normativa vigente, potranno essere autorizzate fino al 30 giugno prossimo» e che l’eventuale prestazione lavorativa da effettuarsi nei confronti di un altro ente, e comunque non oltre il 30 giugno, in forza dell’autorizzazione dell’ente di appartenenza, dovrà essere definita preventivamente mediante una convenzione tra gli enti interessati sulla base dello schema aggiornato approvato con delibera di consiglio provinciale numero 41 del 2014. In particolare – è scritto ancora nella delibera – la convenzione deve disciplinare: la durata del periodo di utilizzazione, il tempo di lavoro e la relativa articolazione tra i due enti, la ripartizione degli oneri e i conseguenti adempimenti reciproci, ogni altro aspetto ritenuto utile per una corretta gestione del rapporto di lavoro».
«Comuni ed enti vogliono utilizzare personale della Provincia»
L’amministrazione provinciale – nella sua scelta – ha preso atto del fatto che alcuni Comuni della provincia ed enti pubblici – annota Solano «hanno manifestato la volontà di utilizzare personale di questo ente mediante l’istituto del comando e/o dello scavalco condiviso (comando parziale)» e che «il rapporto di collaborazione tra enti, in virtù dell’utilizzo comando e/o scavalco condiviso (comando parziale), consente ai Comuni richiedenti di poter garantire ed assicurare i servizi di propria competenza». In particolare, la legge in materia dispone che “al fine di soddisfare la migliore realizzazione dei servizi istituzionali e di conseguire una economica gestione delle risorse, gli enti locali possono utilizzare, con il consenso dei lavoratori interessati, personale assegnato da altri enti per periodi predeterminati e per una parte del tempo di lavoro d’obbligo mediante convenzione”. Come precisato dalla Sezione delle autonomie si tratta di “fattispecie concreta a sé stante che individua una modalità di utilizzo reciproco del dipendente pubblico da parte di più enti, mediante il quale, rimanendo legato all’unico rapporto d’impiego con l’ente locale originario, il lavoratore rivolgerebbe parte delle proprie prestazioni lavorative anche di detto Comune in forza dell’autorizzazione dell’ente di appartenenza, di cui la convenzione regolativa dei rapporti giuridici tra i due enti assumerebbe carattere eccessivo”. Considerato, quindi che l’istituto in comando e/o scavalco condiviso deve essere limitato nel tempo, in considerazione che un eccessivo prolungarsi dello stesso può determinare squilibri negli aspetti organizzativi e funzionali dell’ente che autorizza il comando, in questo caso della Provincia, l’amministrazione ha deciso di approvare una nuova data (30 giugno prossimo) quale limite temporale entro cui possono essere autorizzati comandi o scavalchi condivisi presso altri enti per il personale dipendente della Provincia.
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