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La città di Vibo e i risultati del sindaco rimandati con l’uso dei verbi al futuro

Il primo cittadino ha rinunciato ad indicare una data per l’apertura di teatro e scala mobile. “Risanamento” e “rinascita” le sue parole d’ordine e di un centrodestra che però amministra ininterrottamente da quasi dodici anni. Ecco tutti i “ritornelli” e quanto affermato da Maria Limardo negli ultimi due pubblici interventi

La città di Vibo e i risultati del sindaco rimandati con l’uso dei verbi al futuro
Il teatro di Vibo, a destra il sindaco nel suo ultimo intervento su Facebook ed a sinistra la scala mobile
Il sindaco Maria Limardo

Comunque vada per la città di Vibo Valentia il 2023 sarà l’anno della verità. Fanno infatti discutere gli ultimi due interventi del sindaco Maria Limardo: uno su facebook per fare gli auguri alla città e ai vibonesi, l’altro ospite di Nicolino La Gamba su Radio Onda Verde. Partiamo da alcune affermazioni fatte dal primo cittadino su Facebook attraverso un video-messaggio che ci riconfermano il “ritornello” degli ultimi tre anni di governo alla guida della giunta comunale: l’uso di quasi tutti i verbi al futuro. “Faremo”, “conseguiremo” “avvieremo” o, al limite, “stiamo avviando”. «Sin dal mio insediamento mi sono posta alcuni obiettivi: il risanamento economico – ha affermato il sindaco Limardo – e il risanamento burocratico dell’ente cui deve necessariamente conseguire anche un risanamento e una rinascita da un punto di vista sociale della città». Sin troppo facile far notare al primo cittadino che se vi è necessità di “risanare” e “rinascere” significa che chi l’ha preceduta non ha ben governato. E qui si apre – o meglio si aprirebbe in qualunque realtà d’Italia diversa da Vibo Valentia – il grande tema delle responsabilità politiche. Quelle responsabilità che un’intera classe dirigente di centrodestra in questa città non si è mai sinora voluta assumere riuscendogli perfettamente il “giochino” dello scarica-barile sui predecessori. Risanare infatti la città da cosa? Probabilmente dai disastri delle amministrazioni precedenti. E chi ha preceduto Maria Limardo e la sua coalizione politica alla guida della città? Semplice: il primo cittadino Elio Costa e prima ancora il sindaco Nicola D’Agostino, tutte amministrazioni di centrodestra sostenute politicamente dal già consigliere regionale, poi senatore e oggi deputato di Forza Italia, Giuseppe Mangialavori. Lo stesso coordinatore regionale di Fi che il sindaco Maria Limardo – ai microfoni di Radio Onda Verde – ha però definito testualmente come «determinante per aprire tutte le porte a Vibo e nostro punto di riferimento costante. Determinante è la parola giusta». [Continua in basso]

Vito Pitaro, Maria Limardo, Giuseppe Mangialavori

Viene quindi fin troppo facile notare come ci si trovi, ancora una volta, dinanzi ad amministratori incapaci di fare un minimo di mea culpa per la situazione in cui si trova la città che – e su questo tutti concordano, sindaco in testa – “va risanata”. E sarebbe anche ugualmente sin troppo facile far notare al centrodestra cittadino – e all’amministrazione Limardo in particolare – l’impossibilità di poter scaricare colpe sul dissesto e sul disastro della città all’amministrazione Sammarco (l’unica di centrosinistra fra le altre due amministrazioni di centrodestra, cioè D’Agostino senior e Costa I), atteso che diversi esponenti di quel centrosinistra li si ritrova ora a sostenere proprio la giunta di Maria Limardo, vale a dire l’intero gruppo di “Città Futura” che ruota intorno a Vito Pitaro (e quindi i vari Russo, Cutrullà, ecc.) e che provengono tutti dal Pd o dal centrosinistra, comprese – per chi conserva ancora un po’ di memoria – figure attuali di primo piano di Forza Italia, a sostegno della Limardo, come Tonino Daffinà che dell’amministrazione di centrosinistra guidata da Sammarco era il vicesindaco.

La Scala mobile di via degli Artigiani

Il prosieguo dell’intervento del sindaco nel messaggio per gli auguri di fine anno merita di essere evidenziato perché “parla” da solo: «Possiamo dire – ha affermato il primo cittadino – che a distanza di tre anni di lavoro intenso, fatto con passione e amore per la città, gli obiettivi sono stati avviati a conseguimento». L’uso dei verbi e delle parole sono importanti e il sindaco – probabilmente “scottata” per opere pubbliche che non hanno sinora visto la luce e di cui diremo in seguito – lo sa bene. Non dice infatti di aver conseguito il risanamento economico o burocratico dell’ente oppure di aver realizzato la rinascita sociale della città, bensì di aver avviato il conseguimento di tali obiettivi. Indirettamente il primo cittadino ammette così che tre anni di sua amministrazione alla guida della città non sono stati sinora sufficienti per parlare di risultati conseguiti, ma solo di “avviati al conseguimento”, ed ancora una volta ritorna il tema di sempre: quello delle responsabilità politiche. Perché i tre anni di amministrazione di Maria Limardo vanno sommati ai tre anni e mezzo di Elio Costa e ai cinque di Nicola D’Agostino. Quasi dodici anni di amministrazione di centrodestra (e ricordiamo che ben 14 consiglieri comunali rieletti a sostegno di Maria Limardo sostenevano anche l’amministrazione Costa bocciata dallo stesso centrodestra e da Mangialavori), dunque – e la matematica non è un’opinione – che hanno portato la città a dover essere risanata nei conti, nella burocrazia dell’ente e fatta rinascere dal punto di vista sociale (per come ammesso dallo stesso sindaco Limardo). Se questo non è il fallimento politico dell’azione dell’intera coalizione di centrodestra e dei suoi leader, non sappiamo davvero come chiamarlo. [Continua in basso]

L’attuale piazza Municipio la sera

Il resto delle dichiarazioni del sindaco Maria Limardo ci riportano all’uso dei verbi al futuro: «Le risorse che siamo riusciti a prendere dal Pnrr troveranno – ha affermato il primo cittadino – soddisfazione concreta negli anni che verranno e già dai primi mesi dell’anno 2023, perché molte opere sono state già appaltate». Dichiarazioni che si commentano da sole e anche per questo abbiamo parlato all’inizio di un 2023 comeanno della verità” comunque vadano le cose, perché anche gli slogan e le balle prima o poi arrivano al capolinea e se c’è bisogno da parte del sindaco di rimarcare che molte opere sono state appaltate – ed anche quest’anno non si è dunque potuto tagliare il nastro su alcuna opera pubblica portata a compimento – vuol dire che le precedenti amministrazioni (tutte di centrodestra) non hanno fatto nulla o hanno fatto poco. Ci si trova, in sostanza, dinanzi ad un centrodestra che boccia sè stesso pensando i cittadini possano continuare in eterno ad accontentarsi di slogan e propaganda politica.

Un po’ come avvenuto alla Provincia dove Mangialavori ha da tempo scaricato il presidente Salvatore Solano dopo averlo invece cercato, voluto, imposto e sponsorizzato nel 2018 assicurando che si trattava del “miglior amministratore possibile per la guida dell’ente”.

La piazza sprofondata. Sotto, il consigliere Miceli
La piazza di Triparni venuta giù

Anche le conclusioni del messaggio Facebook del sindaco Limardo meritano di essere riportate: «Vi abbraccio anche sulla base di ciò che sin qui è stato realizzato. Io ci credo, continuate insieme a me a credere in una Vibo che merita di essere rinnovata, che merita tutto il nostro amore e la nostra passione». Ma cosa è stato sin qui realizzato? Il primo cittadino nel messaggio su Facebook non lo dice, ma ai microfoni di Nicolino La Gamba qualcosa in più invece accenna. Gli “assist”, del resto, non sono mancati ed ecco così che qui Vibo è stata presentata come una delle città «più pulite d’Italia ed uno specchio», atteso che il sindaco ha puntato sul «decoro urbano».
Lasciamo ai cittadini giudicare tali affermazioni, ricordando semplicemente che un conto sono i risultati conseguiti con le percentuali di raccolta differenziata dei rifiuti (il 70%, risultato di tutto rispetto e che noi attribuiamo principalmente alla civiltà dei cittadini), altra cosa è invece il decoro urbano, con intere aree del territorio comunale che, ancora oggi, continuano ad essere lasciate fra erbacce e mini-discariche dal centro alla periferia e sino alle frazioni. «Tante opere da qui in primavera si vedranno e bisogna comprendere e avere presente il punto di partenza per capire dove siamo arrivati oggi» – ha affermato il primo cittadino che ha poi così continuato (parlando sempre al futuro): «Ci stiamo muovendo per un ampliamento del cimitero di Bivona, che abbiamo ripulito e quanto ad un cimitero a Vibo Marina ci stiamo pensando. Sulla Tonnara di Bivona ho impiegato tre anni per far arrivare un restauratore per un barcone, combattendo contro la burocrazia ed ottenendo un milione di euro».
Quindi alcuni passaggi sulle altre frazioni: «Su Triparni in primavera inizieremo i lavori di consolidamento della piazza e del costone. A Triparni ci siamo scontrati con una ditta fallita, poi con l’interdittiva, poi con la burocrazia, ma mi sono recata sul posto con un geologo – ha affermato ancora il sindaco – e la piazza è monitorata. A Triparni in primavera asfalteremo le strade, a Vena Inferiore completeremo la rete idrica ed a Vena Media recupereremo un vecchio immobile comunale. A Vena Superiore c’è un progetto per rifare le strade, mentre a Piscopio alcune strade sono state rifatte e i cittadini mi hanno ringraziato». [Continua in basso]

La programmazione è del resto il tasto sul quale ha battuto il primo cittadino e, riguardo il Porto di Vibo Marina, ha dichiarato di avere un «rapporto privilegiato con l’ammiraglio Agostinelli», ricordando quindi la prima nave da crociera giunta nel  novembre scorso. «Questi sono risultati che vanno ripetuti ogni anno» –  ha ricordato il primo cittadino non entrando nel merito delle specifiche competenze al riguardo –, dimenticando però un altro dato di fatto: il prossimo attracco di una nave da crociera a Vibo Marina è previsto per l’autunno 2023, mentre gli altri porti calabresi hanno registrato numeri più consistenti, come ad esempio Crotone, dove molto si è investito in questo settore grazie ad una proficua collaborazione tra l’Autorità Portuale ed il Comune che, nello stesso anno 2022, ha visto l’arrivo di ben 31 navi da crociera.

Piazza Municipio fra parcheggi, giostre, capanna con la natività e pedoni

Dopo i ringraziamenti agli assessori Rotino e Tripodi per quanto realizzato con gli eventi a Palazzo Gagliardi, il sindaco – ammessa la carenza di bagni pubblici a Vibo e la promessa che si metterà mano pure a questo – ha fatto due ammissioni degne di nota e che dimostrano, ove mai ce ne fosse bisogno, che le critiche all’operato dell’amministrazione comunale (al di là delle responsabilità politiche di cui abbiamo già parlato) poggiano su fatti concreti e reali. Il primo cittadino ha infatti rinunciato ad indicare una data per l’apertura e l’inaugurazione del nuovo teatro. «Del nuovo teatro ne parlerò – ha affermato la Limardo ai microfoni di Radio Onda Verde – quando riusciremo a mettere la parola fine. Siamo molto avanti e stiamo lavorando, ma ad opera terminata bisognerà fare i collaudi anche per l’ascensore e poi ci sarà il bando per la gestione con tutte le pratiche amministrative da completare. Non voglio fare più previsioni». Più o meno stesso discorso per la Scala Mobile in via degli Artigiani, altra grande incompiuta della città e dove, ad avviso del primo cittadino, ci si è trovati dinanzi «ad una burocrazia “mostro” che dobbiamo superare».

Piazza Municipio con la Natività accanto all’autoscontro

Tralasciando il ripristino della legalità in ordine alla sistemazione delle strisce blu in città (da tempo abbiamo denunciato che la loro apposizione in molte zone è fuorilegge in assenza di un adeguato numero di strisce bianche, vedi piazza Maio, corso Umberto I, via De Gasperi o via Santa Maria dell’Imperio) chiudiamo ponendo l’accento su quello in cui è stata trasformata piazza Municipio in questi giorni di festa, a dimostrazione che in molti casi non è questione di mancanza di risorse economiche o di amore per la città, bensì di distrazione, mancanza di umiltà e incapacità di uscire fuori dai ristretti confini cittadini per confrontarsi con altre realtà. Abbiamo già scritto della mancata organizzazione del concerto di Capodanno in piazza nella notte a cavallo fra il 31 dicembre e giorno 1 gennaio – unica città calabrese capoluogo di provincia – , chiudiamo facendo notare ciò che è sotto gli occhi di tutti proprio a due passi dal palazzo municipale. La piazza è stata infatti trasformata in un enorme parcheggio per le auto, ma anche il luogo dove sistemare la capanna con la Natività con accanto (oltre alle auto in sosta) gli autoscontri (e relativa musica da discoteca che accompagnano le giostre), il punchball (tirare pugni a due passi dal bambinello si commenta da solo) e altri giochi che richiamano più al carnevale che al Natale. Il futuro, del resto (a proposito risultati imminenti e di carnevale dove ogni scherzo vale) a Vibo Valentia è sempre dietro l’angolo ed anche noi lo aspettiamo. Chi vivrà, vedrà.

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