Vibo, parchi archeologici: l’opposizione incalza la giunta Limardo sulla gestione
La questione è stata sollevata nuovamente da gran parte della minoranza comunale che ha chiesto lumi all'assessore alla Cultura Antonella Tripodi, per il perdurare della situazione di stallo nonostante le convenzioni già siglate per le suddette aree
I parchi archeologici della città di Vibo Valentia restano quasi tutti chiusi. La gestione delle aree storiche infatti, nonostante le convenzioni siglate nei mesi scorsi dal Comune con alcune associazioni, è rimasta solo sulla carta, tranne per l’area sita nel parco delle Rimembranze dove a svolgere il servizio è l’associazione “Valentia”. La questione è stata sollevata nuovamente da gran parte della minoranza comunale che ha chiesto conto all’amministrazione della fase di stallo che continua a perdurare e chiarimenti da parte dall’assessore alla Cultura Antonella Tripodi, che aveva riferito sul punto nelle passate settimane, con l’ulteriore richiesta di presa di visione delle varie convenzioni siglate. Tuttavia in questo lasso di tempo nulla si è mosso e le aree del Cofino e di Sant’Aloe continuano a rimanere off limits e in preda alle sterpaglie. [Continua in basso]
La recente cronistoria. Il Comune, nel gennaio del 2021, aveva indetto, in accordo e su approvazione della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Reggio Calabria, un avviso per manifestazione d’interesse per la selezione di associazioni/fondazioni-organizzazioni culturali di volontariato, ovvero di loro raggruppamenti, per affidare la gestione del Parco Archeologico Urbano della Città di Hipponion-Valentia per lo svolgimento, previa stipula di una convenzione che dovrà essere sottoscritta dall’affidatario e dal Comune con l’approvazione della Soprintendenza, delle attività di gestione, salvaguardia, fruizione, valorizzazione e manutenzione ordinaria e integrata del Parco, in ausilio all’attività svolta, con proprio personale, qualora presente e disponibile, dal Comune e dalla Soprintendenza. Nella prima decade di maggio dello stesso anno sono stati assegnati alle associazioni che si sono aggiudicate l’affidamento della gestione ma a distanza di un anno e mezzo, la maggior parte dei suddetti siti sembrerebbero chiusi, non fruibili, non valorizzati e alcuni di essi verserebbero in uno stato di incuria e abbandono. Stante, dunque, la fase di stallo, l’opposizione è tornata alla carica e adesso spetta all’amministrazione comunale non solo rispondere ma dare seguito alle tante parole date in questi mesi.
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